cultura

Una lampadina che non si fulmina mai e il "Santo Piacere" di Scifoni diventa amore

domenica 12 marzo 2023
di Livia Di Schino

Una lampadina per la casa per sempre. "Santo Piacere" di e con Giovanni Scifoni, affronta attraverso riflessioni personali, da un punto di vista cattolico, l'apparente dicotomia tra piacere e amore, indagando sulle responsabilità della ricerca della soddisfazione degli impulsi in sentimenti interpersonali sempre più usa e getta. Scifoni è chiaro sin dall'inizio con il nutrito pubblico di domenica 12 marzo che si è riversato al Teatro Mancinelli di Orvieto: gli impulsi vengono definiti come primordiali, ma in realtà hanno una matrice ben diversa.

E così la sua bruna pelliccia da scimmione cade quasi subito e, nel ripercorrere il contesto pubblicitario degli anni '80, attingendo alla sua esperienza e confrontandosi con il pubblico e con un crocifisso sistemato sul palco (affianco a un letto matrimoniale e a molti libri coadiuvati da uno smartphone), a poco a poco si trova sempre più nudo di fronte al tema trattato, arrivando a sollevare quella che proprio nel dialogo cercato con il pubblico appare una delle domande più sentite tra chi si definisce credente: perché rinunciare alla soddisfazione della carne? E poi perché essere fedele?

Scifoni, non senza critiche (giocate con ironia), condisce la sua riflessione con tutti gli ingredienti che hanno a che fare con il sesso: l'approccio e l'educazione sessuale nelle famiglie impartiti anche in base alle proprie idee politiche (oltre che religiose), il tema dell'educazione sessuale nelle scuole, la maturazione con la scoperta di nuove sensazioni e il confronto con i coetanei, quello degli anticoncezionali e le posizioni ufficiali a riguardo che, il più delle volte, hanno frenato la loro diffusione a scapito della prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze inattese.

Arrivando così a trattare anche di violenza sessuale e violazione del corpo femminile che non possono essere dimenticate ma in qualche modo ripulite dal mare - che fuori da ogni romanticismo viene ripescato dall'infanzia dell'attore anche per la sua puzza di tonno - solo con il rispetto. È questa la discriminante della scelta che, quando diventa per sempre, si chiama amore. Un amore che dà piacere, ma che non si basa solo su di esso. E che arriva a portare il proprio partner a letto, sempre con piacere, ma per supportarlo.

Quando gli anni si fanno sentire, nei momenti di difficoltà. Anche quando il fisico non può più, ma la mente e il cuore rincorrono un ricordo di un sentimento che si è consolidato con scelte quotidiane, che è presente e che fa tremare nel vedere all'orizzonte la fine terrena sempre più vicina. Un'oscurita' che può essere lacerata solo da una lampadina che dura per tutta la vita, una luce che può essere trasmessa ai figli, che da qualche parte ancora esiste ed è per sempre. Un qualcosa che il consumismo non ha potuto tollerare.

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