cultura

"Solo Jazz". Musica come liberazione nei dipinti di Francesco Ferrari

giovedì 29 dicembre 2022
di Davide Pompei

L'umanità delle persone dietro la grandezza dei personaggi. Il contrasto tra classico e moderno, ma anche la contrapposizione tra spettacolo e sport – sia esso pallacanestro o pugilato – e la discriminante del colore della pelle che alza le mura del ghetto. C'è l'idea di musica – "frenetica, caotica, allegra, senza costrutto" – come liberazione legata ad un'esistenza vissuta in maniera emotivamente intensa nelle pennellate di "Solo Jazz", l'esposizione temporanea di Francesco Ferrari visibile gratuitamente al civico 163 di Corso Cavour ancora fino a lunedì 2 gennaio.

Arriva in concomitanza con la 29esima edizione di Umbria Jazz Winter, il grande evento dal respiro internazionale che, per cinque giorni, soffia tra i vicoli di tufo di Orvieto le suggestioni di quella musica nata agli inizi del XX secolo nei sobborghi di New Orleans e radicatasi presto a Chicago. Una celebrazione dei suoi protagonisti, ma anche una rappresentazione artistica di ambienti e atmosfere. Riconoscibili Louis Armstrong, Billie Holiday, Betty Carter e il pianista francese di origini napoletane Michel Petrucciani, colpito da osteogenesi imperfetta, eppure felice di suonare.

Tra le opere in esposizione, realizzate ad olio su tela e acrilico su tavola di legno, icone come Ray Charles, considerato uno dei pionieri della musica soul, e la bionda e malinconica Marilyn Monroe. Uno su tutti, il quadro "Duke Ellington e la sua band" che riesce a trasportare chi guarda negli anni '30, con il leggendario Duca che scrive "It don't mean a thing (if it ain't got that swing)" nel 1931 basandosi sul credo del trombettista Bubber Miley, che stava morendo di tubercolosi, e diventata famosa come "espressione di un sentimento che prevaleva tra i musicisti del jazz all'epoca".

Il brano, probabilmente il primo ad aver usato la parola "swing" nel titolo, ha introdotto il termine nel linguaggio quotidiano e ha anticipato l'Era dello Swing. E dai colori della tela sembrano uscire anche le note, ritmate e frenetiche, della famosa canzone, a sottolineare quanto il jazz sia tema ed ispirazione che ricorre nella produzione di Ferrari, dotato di swing. Diversi suoi quadri e disegni sul jazz sono già stati esposti a Bologna, Brescia, Piacenza oltre che nelle più vicine Proceno, Acquapendente e Montefiascone, dove il pittore e scultore è attualmente di stanza.

Un immaginario, il suo, fortemente influenzato dal jazz che si esprime in una produzione artistica vivace – con immediatezza e riconoscibilità del tratto – che, oltre alla musica, spazia anche in rappresentazioni del mondo del cinema, dell’architettura, della fotografia e della moda. Pittore e scultore, dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte "Gazzola" di Piacenza, Ferrari si è diplomato all'Istituto d’Arte "Toschi" di Parma, e frequentato, a Milano, il corso di scultura del professor Marino Marini all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Oltre alle numerose mostre, personali e collettive, le sue opere sono esposte nelle sedi di diverse società. Tra queste Paver (Piacenza), Cargill Italia (Milano) e ancora a Casa Illica, a Castell'Arquato, e negli uffici della Galleria d’Arte Moderna "Ricci Oddi" a Piacenza. Prezioso, sul territorio, il supporto della Galleria Falzacappa Benci di Acquapendente e dell'Azienda Agricola "Villa Sant'Ermanno" di San Casciano dei Bagni, specializzata nella coltivazione di colture che trasforma in prodotti partendo da quattro tipologie di farine macinate a pietra. Anch'essi in esposizione.

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.