cultura

Finanziato con 1,5 milioni di euro il restauro della Chiesa di San Lorenzo in Vineis

giovedì 15 dicembre 2022
di D.P.

Nel 2011, a cedere sotto il peso del tempo e dell'usura, era stata una porzione del tetto. Due anni dopo, durante un temporale, un fulmine cadde sul lanternino, scagliando a centinaia di metri il Crocefisso e squarciando visibilmente la sommità. Ripetute le sollecitazioni, anche politiche, per restituire decoro e dignità non solo all'antico lucernaio, ma all'intera Chiesa di San Lorenzo in Vineis, immobile di proprietà comunale situato all'interno del Cimitero Monumentale di Orvieto. Dopo anni di abbandono, però, d'intesa con la Soprintendenza, si va verso il recupero.

Nell'ambito del nuovo Programma per le opere pubbliche del commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, è stato, infatti, finanziato con 1,5 milioni di euro l'intervento di consolidamento e restauro del complesso che si aggiunge agli altri 415 che, oltre all'Umbria, interessano anche Lazio e Abruzzo per un importo totale di 381 milioni di euro. Il Piano di rigenerazione urbana prevede il finanziamento di 149 interventi nelle tre regioni, per un totale di oltre 151 milioni di euro. Il nuovo Programma, invece, amplia la platea di opere finanziabili.

Anche al di fuori del cratere sismico vero e proprio, nel rispetto della rilevanza strategica dell’opera includendo cimiteri, edifici comunali, servizi essenziali, servizi sanitari e sociali, dissesti e incidenti sulla ricostruzione privata. L’elenco approvato comprende 262 interventi, per un totale di quasi 212 milioni di euro. È nell’ambito della categoria di finanziamento riservata ai cimiteri, rispondente ai criteri dell’avviso del commissario alla ricostruzione, che il Comune di Orvieto ha partecipato con il progetto di restauro di San Lorenzo in Vineis.

L'intervento è finalizzato al ripristino della piena agibilità dell’edificio al fine di salvaguardare il bene monumentale e il suo contenuto, in particolare l’altare e la pavimentazione in cotto cinquecenteschi e le cappelle settecentesche della chiesa. Sono previste tutte le operazioni volte al miglioramento sismico della struttura attraverso consolidamenti localizzati delle lesioni nelle volte e nelle pareti, il consolidamento della cupola, il rifacimento della copertura della sacrestia parzialmente crollata, il consolidamento dei solai e delle volte del convento.

Per la chiesa è previsto, inoltre, il restauro di tutti gli elementi non strutturali quali cornici, stucchi, altari, affreschi e la pavimentazione. "Dopo oltre venti anni di tentativi dai primi lavori di restauro – commenta il vicesindaco, Mario Angelo Mazzi, titolare della delega assessorile al Patrimonio – essere riusciti a centrare questo risultato è motivo di grande soddisfazione personale e dell’intera Amministrazione Comunale, ma soprattutto un grande successo per la città, per gli appassionati e gli storici dell’arte e anche per la Chiesa.

Innegabile non solo per il pregio architettonico ma anche per quello che rappresenta per la storia orvietana, il valore che ha questa opera iniziata da Simone Mosca e terminata da Ippolito Scalza. Ora l’obiettivo dell’intervento di consolidamento e restauro è la riapertura al pubblico della chiesa mentre per il Convento, struttura di origine duecentesca di per sé destinata all’ospitalità e già in passato adibita a deposito e laboratorio del materiale proveniente dal vicino scavo archeologico di Campo della Fiera, si prevede l’utilizzo anche come alloggio per gli archeologi".