cultura

Presepe nel Pozzo, arriva Artaban. "Il Quarto Saggio" inaugura il ciclo degli esclusi

mercoledì 7 dicembre 2022
di Davide Pompei

Concluso il ciclo quinquennale de "I Testimoni", con personaggi comprimari come voce narrante, interrotto dalla pandemia, con il nuovo allestimento – avviato, in questi giorni, nei Sotterranei di Via della Cava, in vista della canonica apertura al pubblico dall'antivigilia di Natale alla domenica l'Epifania – il Presepe nel Pozzo inaugura quest'anno il filone narrativo dedicato a "Gli Esclusi" che proporrà le narrazioni di chi, per vari motivi, non ha potuto assistere alla prima Natività.

A farlo per primo sarà Artaban, "Il Quarto Saggio" che, pur attardandosi nella partenza e nell'itinerario, al pari degli altri Magi, intraprenderà ugualmente un lungo cammino in undici tappe, riuscendo ad incontrare Gesù, seppure quando sarà davvero tardi. Sarà lui a raccontare la sua versione dei fatti, iniziando dalle rivelazioni celesti ed accompagnando per mano i visitatori lungo le grotte del Pozzo della Cava, ricche di ritrovamenti archeologici etruschi, medievali e rinascimentali.

Come potrà fare da guida chi non ha nemmeno visto il Bambino si scoprirà solo nell’ultima grande grotta del complesso ipogeo, alta 14 metri, dove finalmente si potrà assistere ad una Natività singolare che non sarà l'unica – una, grazie agli speleologici, torna nel pozzo – dell'allestimento. Sperimentale e visionario, come il suo ideatore, Marco Sciarra, che rinuncia alla linearità compositiva a favore del simbolismo di contaminazioni che fanno di un presepio un evento.

Realistici i personaggi meccanici a grandezza naturale, opera di professionisti degli effetti speciali teatrali e cinematografici che, in tre decenni, lo hanno reso celebre, soprattutto dopo l’introduzione degli animatroni realizzati in resina e silicone dall’artista Andrea Giomaro e comandati da sofisticati microprocessori messi a punto nei parchi a tema. Tuttavia l'edizione 33 – cifra non casuale – punta tutto, soprattutto l'epilogo, sulla simbologia della ri-nascita in una grotta vuota. O quasi.

"Non sarà certo il finale di Henry van Dyke nel suo 'The other wise man', né quello dei numerosi adattamenti teatrali ispirati ad un'antica leggenda persiana nota in Olanda. E nemmeno quello immaginato da Mimmo Muolo nel recente 'Per un’altra strada', ma qualcosa di assolutamente inedito e sconvolgente" promette l'ideatore, abituato a spaziare dai Vangeli apocrifi ai miti ebraici precristiani, tra testi sacri e tradizioni, verità storiche e miti senza tempo.

Un continuo gioco di rimandi e citazioni per creare una ricostruzione immaginaria e immaginifica del primo Natale, in cui il visitatore, catapultato dentro la scena, giunge nella grande grotta, muovendo lungo un percorso elicoidale, entrando dal basso e uscendo dall’alto, partecipe della scena e osservatore della Natività da più punti di vista. Lo fa dopo aver percorso le altre stanze del complesso archeologico disseminate di diorami a grandezza naturale e installazioni artistiche.

"La prima sfida – spiega – è il racconto parallelo di un quarto magio di cui nessuna cronaca parla e dei suoi preziosi doni, del suo essere originale e caritatevole tanto da mancare l’appuntamento con i colleghi e l’incontro con il Bambino di Betlemme, profetizzato come re del mondo. La seconda consiste nell’arricchire il tutto di stimoli e livelli di fruizione, intervallando le scene introduttive, in una sorta di dialogo ideale tra vicende di venti secoli fa e linguaggi contemporanei".

La brace che arde, il latte che bolle, le stelle che luccicano, il fumo che si alza dai fuochi. I rumori di un'antica quotidianità restituita insieme a valori universali come l'amore, la ricerca della verità e la misericordia suggeriti dalle note scelte in base al tema dell'allestimento, considerato uno dei suggestivi d’Italia, tanto da essere annoverato tra le principali tradizioni del Natale umbro e uno degli eventi più partecipati delle festività orvietane, insieme ad Umbria Jazz Winter.

Il Presepe nel Pozzo sarà visitabile da venerdì 23 dicembre a domenica 8 gennaio, dalle 9 alle 20 – ultimo ingresso alle 19.45 – consentendo anche di ammirare agevolmente i ritrovamenti archeologici senza alcuna maggiorazione sui biglietti di ingresso al Pozzo della Cava. Ovvero 4 euro intero, 2,50 euro ridotto per bambini, studenti, anziani, associazioni e strutture convenzionate e possessori dei biglietti del presepio degli anni passati, gratuito sotto i 5 anni di età.

Il biglietto dà diritto, inoltre, ad una riduzione per il Pozzo di San Patrizio e per le visite guidate "Orvieto Underground". I gruppi che prenoteranno il parcheggio per il bus turistico e una visita al presepio potranno arrivare con il pullman al piazzale di Foro Boario per poi usufruire gratuitamente di ascensori e scale mobili. L'evento gode del patrocinio e il contributo della Regione e del patrocinio non oneroso del Comune che lo ha inserito nel calendario di "A Natale regalati Orvieto".

Per ulteriori informazioni:
0763.342373 – presepe@pozzodellacava.it 
www.pozzodellacava.it/presepe