cultura

La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia si veste a festa

lunedì 28 novembre 2022

Un nuovo costume, quello della festa, tipico delle donne del popolo ricostruito in base alle ricerche storiche di Maria Pace Guidotti, fine conoscitrice del patrimonio storico-culturale locale, e realizzato dalle abili mani delle sarte interne alla Compagnia delle Lavandaie della Tuscia, con il contributo determinante del Comune di Bolsena, luogo di nascita del gruppo di donne fondato nel 2013 nell'ambito del Festival Lacuaria e diretto dal Maestro Simonetta Chiaretti.

Se l'abito da lavoro, che venne eseguito su bozzetto della stilista Evelin Ciribello, continuerà ad essere utilizzato per le esibizioni nei lavatoi, il nuovo costume in via di realizzazione verrà indossato nelle festività e nelle occasioni di celebrazione e rappresentanza. Molte le differenze tra i diversi abbigliamenti. Una per tutte il mantile o taccolino, il tipico copricapo che sostituisce il largo fazzolettone da lavoro usato dalle lavandaie anche per asciugarsi dal sudore.

È costituito da un telo ricamato, ornato di trine o pizzi e fissato ai capelli con un grosso spillo, che spesso veniva inamidato. Il contesto storico-sociale a cui si ispirano i costumi, poveri ed essenziali, è quello compreso tra fine Ottocento e inizi Novecento, documentato anche dalla pittura dei maestri del Realismo e dalle prime fotografie. Con il nuovo costume si consolida la presenza di una significativa espressione culturale, popolare, folklorica di Bolsena e del suo territorio.

Quanto alla Compagnia delle Lavandaie della Tuscia si mantiene, in ogni caso, come una vera e propria compagnia instabile. Il gruppo è costituito da un nucleo di donne che hanno conservato l'uso e l'arte di lavare i panni nelle acque del Lavatoio Pubblico di Bolsena e da altre, provenienti da tutto il Viterbese, che hanno aderito con entusiasmo all'idea di recuperare e valorizzare un'esperienza tradizionale di lavoro e di socializzazione, dando vita ad originali esibizioni.

Le cosiddette "Lavate-Cantate" trovano nei lavatoi il loro scenario naturale in cui gioia, orgoglio di esibire la propria maestrìa, improvvisazione teatrale e canora, fantasia e scherzo coinvolgono ogni volta il pubblico in una vera e propria festa dell'acqua. Nella sua composizione libera ed aperta, il gruppo ha consolidato la vocalità femminile antica, naturale e volutamente "grezza", con sbavature ritmiche e dal particolare timbro che sembra nascere da una ferita, tipico dei canti di lavoro.

Conte, filastrocche, nenie, giochi mimati e cantati della tradizione orale bolsenese sono rigorosamente appresi a memoria, senza l'ausilio di spartiti o testi scritti. Nel 2016 è uscito il libro-cd "Ràma de rosa e frónna de fiór", pubblicato da Annulli Editori, che raccoglie i testi e i canti tradizionali del Lago di Bolsena. La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia è uno dei progetti più significativi del Club per l'Unesco Viterbo Tuscia.

Oltre ad essere stata inserita nel social movie "Italy in a day" di Gabriele Salvatores, è stata chiamata a partecipare, tra l’altro, al Jazz Up-Caffeina di Viterbo, all'Umbria Folk Festival con una significativa presentazione all'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi di Roma, al I° Festival Italiano di Permacultura, al Grande Picnic in Vendemmia organizzato a Montecchio dall’Azienda Vinicola "Falesco", alla Maggiolata di Assisi, ad Expo 2015 di Milano e a numerose trasmissioni tv.

Pur nel rispetto delle restrizioni imposte dal Covid-19, la Compagnia non ha mai interrotto la sua attività, animando alcune delle occasioni più significative per rappresentare la ricchezza delle tradizioni. Tra le ultime iniziative a cui ha partecipato la Festa delle Ortensie, il Festival per i Bambini e le Famiglie "Un Castello a Colori" e la Festa del Ringraziamento. Prossima uscita in occasione della rinnovata edizione del Presepe Vivente nel Quartiere Medievale di Bolsena.

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