Presentato il progetto "Abitare i margini, oggi. Etnografie di paesi in Italia"
"Abitare i margini, oggi. Etnografie di paesi in Italia" dove "i" e non "ai" fa la differenza perché i margini, ovvero i piccoli comuni, in questo progetto, sono studiati come una risorsa attuale e futura. A presentare l’iniziativa sabato 12 novembre nella Sala Consiliare del Comune di Monte Castello di Vibio sono stati, come annunciato, Massimiliano Minelli, Raissa De Gruttola e Elisa Rondini dell’Università degli Studi di Perugia e il coordinatore Daniele Parbuono (PI del PRIN, Università degli studi di Perugia).
La ricerca etnografica, coinvolgerà 16 paesi collocati in diverse aree d’Italia (aree del nord, del centro, del sud e delle isole) e durerà 36 mesi con lo scopo di comprendere e studiare da un lato la “qualità della vita” e del benessere degli abitanti e dall’altro capire nel dettaglio la vita sociale, culturale e la reale attitudine di “presa in cura” del territorio.
Lo studio prevede che i ricercatori si trasferiscano fattivamente nei piccoli borghi, frequentando piazze e luoghi di aggregazione in modo da diventare veri e propri punti di riferimento per gli abitanti. “La presenza dei ricercatori nei piccoli paesi – ha detto Daniele Parbuono - per i prossimi tre anni ci permetterà di tessere una rete di relazioni umane vere, che saranno il fulcro del nostro studio e, unendo a questo progetto una ricerca archivistica, riusciremo a prendere in considerazione un arco temporale di 50/60 anni”.
Massimiliano Minelli nel suo intervento ha ricordato che la maggioranza degli antropologi che si occupano di margini lavorano in grandi città. “Quello che vogliamo capire, attraverso una serie di quesiti, è quali sono i rapporti tra gli abitanti e il posto in cui vivono, come vivono la natura e il paesaggio. Grazie alla tecnologia ormai si esce e si rientra dai margini in continuazione, si può scegliere come posto di lavoro Monte Castello di Vibio e poi comunicare con tutto il mondo”.
Vivere i margini, per il sindaco di Monte Castello di Vibio Daniela Brugnossi, non è solo una consapevolezza ma una scelta che viene dal cuore. “Tante persone hanno scelto di vivere qui – spiega la sindaca - per rimettere al centro il loro benessere. Lavorare in un luogo bello, che ti permette di stare a dei ritmi più sostenibili è un valore aggiunto che oggi sta tornando di moda, inoltre il non avere tutto a portata di mano stimola la creatività, i ragazzi si adeguano inventano giochi e modi per stare insieme. La pandemia è stata un momento importante per noi è emersa forte la volontà di restare uniti in qualsiasi modo”.
I risultati dello studio saranno pubblicazioni accademiche, un sito internet che favorisca il collegamento e lo scambio di buone pratiche tra i 16 paesi partecipanti, creazione di un archivio audio-video digitale, produzione di materiale audiovisivo; organizzazione di seminari, convegni nazionali e internazionali. Infine, sul piano socioculturale e operativo, attraverso la collaborazione costante con gli enti locali interessati, saranno realizzati: mostre e allestimenti, un catalogo fotografico, un documentario etnografico.