cultura

Concerto dei Funk Off in Piazza Duomo per la 29esima edizione di "Umbria Jazz Winter"

giovedì 3 novembre 2022

È stato presentato giovedì 3 novembre all'Auditorium "Gioacchino Messina" di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il cartellone della 29esima edizione di "Umbria Jazz Winter", il festival che tornerà ad Orvieto da mercoledì 28 dicembre a domenica 1° gennaio.

A dare il benvenuto il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Libero Mario Mari, che ha ringraziato la Fondazione Umbria Jazz per aver scelto la sede della Fondazione CRO per la presentazione dell’evento ed ha evidenziato "l’apporto significativo che la Fondazione Cassa di Risparmio ha sempre dato ad un evento che è una finestra molto importante per la visibilità della città di Orvieto nel mondo, soprattutto oggi quando, dopo due anni molto difficili, la città sta compiendo ogni sforzo per promuoversi a livello internazionale".

"Questa edizione in particolare - ha detto  ha un significato speciale perché anticipa nella qualità artistica quello che sarà il 30esimo anniversario di UJW del prossimo anno. Lo scorso settembre, anche la Fondazione Cassa di Risparmio ha festeggiato il suo 30esimo  anniversario pertanto abbiamo il desiderio di replicare questa data celebrativa proprio nel 2023 in occasione del compleanno di UJW".

"Sono sempre felice di essere ad Orvieto ed entusiasta di UJW" ha detto da parte sua il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gianluca Laurenzi. "Ribadisco e faccio mio - ha aggiunto - quanto affermato dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio che contribuisce fattivamente all’organizzazione del festival. Quelli che abbiamo attraversato e stiamo attraversando sono infatti momenti complicati, tuttavia se continuiamo a lavorare in ‘squadra’ come abbiamo fatto fino ad oggi per il futuro altre difficoltà saranno sicuramente superabili.

Un'edizione molto importante quella di quest’anno in vista del 50esimo anniversario di Umbria Jazz e del 30ennale di Umbria Jazz Winter, ricorrenze per le quali stiamo già lavorando. La 29esima edizione pertanto è una ‘porta d’accesso’ a questi importanti appuntamenti culturali e musicali della nostra regione. Osservando il programma della 29esima edizione risulta evidente che è di altissima qualità artistica e come sempre molto ricco, per questo c’è grande soddisfazione così come per il ritorno della Messa della Pace nel Duomo di Orvieto, evento molto significativo specie in questo momento storico così difficile.

La Fondazione di partecipazione Umbria Jazz ringrazia gli enti patrocinanti: Unione Europea, Ministero della Cultura, Camera di Commercio dell’Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto partner istituzionali e i sostenitori: Nestle che conclude proprio ad Orvieto i festeggiamenti dei 100 anni dei Baci Perugina, Consorzio Vino di Orvieto, Gruppo Arvedi-Ast, Cosp Tecno Service e Radio Monte Carlo, media partner".

"Desidero ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto - ha esordito il sindaco e assessore alla Cultura e Turismo, Roberta Tardani - per il supporto che ha dato nel corso di tutto l’anno agli eventi culturali della città. Gli ultimi tre anni sono stati densi di impegni e creatività che hanno permesso di portare a sintesi importanti progetti realizzati grazie alle forze e alle capacità che si stanno mettendo in campo in questa città dove finalmente si sta vivendo un grande fermento culturale, che supera la ‘preistoria’ e ci proietta nella modernità.

Oggi Orvieto viene portata in ogni parte d’Italia come esempio di una piccola realtà che ha saputo ripartire dopo le note difficoltà degli ultimi due anni con progetti innovativi. Proprio ieri nella sede di Facebook a Roma abbiamo presentato il progetto ‘Orvieto nel Metaverso’. La Regione Umbria per la prima volta sta prendendo atto della nostra realtà territoriale. Basta quindi piangersi addosso perché c’è bisogno della collaborazione di tutti.

L’Amministrazione Comunale lavora affinché, aldilà dei mandati elettorali, resti sul territorio la concretezza dei traguardi raggiunti in molti campi. UJW c’è e ci sarà! Vedere però qualcuno ‘giocare a perdere’ e sperare nelle disgrazie è veramente snervante. Io continuerò a impegnarmi con tutta me stessa malgrado le ‘campane stonate’. Come tutti i sindaci sono di passaggio, cinque anni, anche se mi auguro di farne altri cinque. Ma la città resta, e quello che si costruisce di buono è patrimonio di tutti. Quest’anno Umbria Jazz Winter ripropone un momento di festa che mancava da anni, fortemente voluto dall'Amministrazione Comunale, ovvero il concerto del 31 dicembre a mezzanotte in piazza con i Funk Off".

Ad illustrare il programma e il parterre degli artisti presenti alla 29esima edizione del festival è stato il direttore artistico, Carlo Pagnotta. "UJW - ha detto - è dedicata a Franco Fayenz recentemente scomparso che ha sempre assistito a tutte le edizioni di Umbria Jazz di Perugia e Orvieto". Visibilmente emozionato, il direttore artistico ha parlato di "un festival che è quello che il pubblico cerca, dove c’è tutto quello che serve per godere di un evento di successo degno della storia di Umbria Jazz". Si è poi soffermato sul refrain ricorrente che ogni anno metterebbe in discussione lo svolgimento del festival, dicendo nello stile che gli appartiene.

"Umbria Jazz Winter si fa! Vorrei quindi evitare che ogni anno qualcuno mi fermi per strada chiedendomi se l’edizione annuale si farà o meno. Una cosa veramente curiosa che non riscontro altrove! Va detto che ovviamente si fanno i conti, ma che i risparmi non sono sugli artisti bensì nelle location al chiuso che quest’anno non contemplano il Museo Emilio Greco e il Palazzo dei Sette”.

A riguardo anche il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Laurenzi ha precisato che "i tempi sono quelli che sono e anche Umbria Jazz vive nel pianeta dei costi attuali del mercato ad esempio quelli dei consumi energetici e del costo delle bollette".

Il Maestro Manuele Morbidini ,curatore del progetto speciale dell’omaggio a Burt Bacharach da parte di Dianne Reeves ha detto infine che si tratta di “una produzione musicale di Umbria Jazz di ‘ampio respiro’ che meritava la platea di un grande festival. Il progetto che ha avuto una gestazione di quattro anni unisce i classici popolari a nuovi arrangiamenti orchestrali di Bacharach, nell’intento di restituire la musica di questo importante compositore aggiungendo un elemento di interesse che stimolerà il ‘palato’ dei cultori del jazz. Orvieto quindi è un palcoscenico internazionale che favorisce l’integrazione di sensibilità ai più alti livelli".

Come per altre precedenti edizioni, infine, il manifesto di Umbria Jazz Winter #29 è stato realizzato quest’anno da un artista orvietano. Si tratta del Maestro Salvatore Ravo che ha significativamente intitolato la sua opera "La luce del suono" che arricchirà la galleria artistica della manifestazione. 

Con Umbria Jazz Winter si rinnova, dunque, ad Orvieto la magia della buona musica nel cuore di una delle più belle cittaÌ€ dell’Umbria, dove il Festival mantiene come tratto distintivo l’equilibriotra cultura e turismo, a sottolineare la storia e l’elevata qualità della vita che la cittaÌ€ sulla Rupe e il suo territorio offrono a visitatori e residenti.

Umbria Jazz Winter 2022 si conferma così l’evento di punta della stagione turistica invernale a livello nazionale. Un’edizione che si preannuncia bella nella proposta artistica ma anche nel significato che riassume. Sarà infatti il prologo ideale di due grandi eventi del 2023: il 50esimo anniversario dell’edizione estiva di Perugia, ed il 30esimo anniversario della sessione d’inverno di  Orvieto.

Con la 29esima edizione torna anche la consueta formula basata su un cartellone coinvolgente e sul fascino e l’accoglienza di una cittaÌ€ d’arte come Orvieto che, oltre alle bellezze storico-artistiche e monumentali aggiunge quel tocco di buona cucina e le nobili tradizioni del vino, altre due eccellenze di questo lembo dell’Umbria.

La grande qualità musicale del cartellone di Umbria Jazz Winter #29 è il filo rosso che sottolinea la riscoperta dell’identità delle prime edizioni, con proposte originali rivolte ad un pubblico che ama esplorare aspetti meno frequentati del jazz ma non per questo meno attrattivi. Infatti, Umbria Jazz Winter 2022 esalta l’inclusività per offrire al pubblico di ogni tendenza il suo concerto ideale.

E’ così che nelle varie proposte musicali si alterneranno artisti famosi e giovani emergenti, tradizioni, mainstream moderno e jazz più di ricerca, musica per puristi e generi per tutti.

Piuttosto che sul numero degli eventi, che contano comunque circa centoventi artisti, la grande macchina organizzatrice della Fondazione Umbria Jazz e delle Istituzioni ha preferito puntare quest’anno su un programma meno dispersivo quanto di alto profilo mantenendo sempre alta l’attenzione al bilancio della manifestazione.

La formula del Festival prevede, come sempre, concerti dalla tarda mattinata a notte fonda nel cuore del centro storico di Orvieto. Il fatto che quasi tutti gli artisti siano residenti daraÌ€ al pubblico la possibilità di scegliere ogni giorno il proprio itinerario.

I concerti si svolgeranno in due straordinarie location storiche del ricco patrimonio architettonico della cittaÌ€: il Palazzo del Capitano del Popolo e la sua Sala dei 400, e il Teatro Comunale “Luigi Mancinelli”. Altra location d’eccezione sarà però l’intero centro storicodi Orvieto, da sempre ideale “teatro a cielo aperto” dei festosi cortei dei Funk Off.

Nel programma di Umbria Jazz Winter resta centrale l’evento strettamente legato al particolare momento dell’anno. Dopo l’eccezione dello scorso anno, infatti, nel pomeriggio di Capodanno “Giornata Mondiale della Pace” la 29esima edizione di UJW riporta in Duomo il concerto gospel. Dopo la Santa Messa, il gruppo Vincent Bohanan & The Sound of Victory,  uno dei più celebrati cori degli Stati Uniti, canterà brani del repertorio religioso afroamericano. Il gospel, che di per sé eÌ€ un messaggio di pace e fratellanza e rappresenta la profonda religiosità delle comunità cristiane degli Stati Uniti, è una particolarità del Festival che, assume un significato speciale soprattutto nell’anno che sta per concludersi, segnato da conflitti e nuove emergenze globali.

Proprio per dare l’addio al 2022, senza rimpianti, e festeggiare l’arrivo del nuovo anno con il calore della musica, dello stare insieme e la speranza che il 2023 sia un anno migliore, il Festival prevede altri eventi speciali. Infatti, dopo il successo nella edizione 2019 di UJ Winter e due anni di interruzione forzata a causa della pandemia, quest’anno torna ad Orvieto anche UJ4KIDS progetto finalizzato a favorire la didattica musicale fra i giovanissimi. Nelle giornate del 29, 30 e 31 dicembre dalle 10 alle 11.30 circa il Teatri del Carmine ospiterà infatti iniziative che sono il risultato di attività laboratoriali svolte dalla Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” con il coinvolgimento delle locali scuole primarie.

La mattina del 29 dicembre in particolare, nei pressi di Piazza della Repubblica avverrà un simbolico “cambio della guardia” tra una giovanissima marching band, nata su iniziativa della scuola, e l’immancabile band dei Funk Off.

La formazione toscana che riesce sempre a coniugare spettacolo e buona musica, tanto da diventare una sorta di “cartolina musicale”di Umbria Jazz (sia nelle edizioni estive che in quelle invernali del Festival questi musicisti sono in assoluto i più presenti), oltre alle consuete street parade, darà appuntamento alla mezzanotte di Capodanno davanti al sagrato del Duomo per salutare con il pubblico l’arrivo del 2023.

Tutti i musicisti di Umbria Jazz Winter # 29
(Fonte: Servizio Comunicazione UJW)

Questa edizione si caratterizza per il grande spazio dato alla canzone e alle voci. Torna a Umbria Jazz Vinicio Capossela, songwriter tra i più originali degli ultimi decenni, che propone una retrospettiva della sua straordinaria carriera.

Le canzoni di Burt Bacharach trovano in Dianne Reeves e nei nuovi arrangiamenti di Ethan Iverson un contesto ideale. EÌ€ questo il più recente progetto che coinvolge la Umbria Jazz Orchestra. Lo stesso Iverson, con Peter Washington e Dan Weiss (la sezione ritmica dell’omaggio a Bacharach) si esibirà anche in trio. Un appuntamento che gli amanti del jazz più esigenti non possono mancare.

Torna un beniamino del pubblico di Umbria Jazz, Allan Harris, con una nuova storia da raccontare attraverso le sue canzoni. “Kate’s Soulfood” eÌ€ uno spaccato della America che ruotava attorno a una popolare tavola calda di “home cooking” ad Harlem, gestita dalla zia Kate.

Un duo sulla scena e una coppia nella vita: sono Rebecca Martin, songwriter originale e cantante dalla voce espressiva, e Larry Grenadier, contrabbassista del trio di Brad Mehldau ma non solo.

Un capitolo particolare della vocalitaÌ€ eÌ€ il coro The Sound of Victory guidato da Vincent Bohanan, complesso di voci fondato nel 2014 selezionando una cinquantina di giovani cantanti dell’area metropolitana di New York. Una importante opportunità professionale ma soprattutto una testimonianza di fede.

Umbria Jazz non ha dimenticato uno dei geni del jazz, che fu grande protagonista delle prime edizioni del Festival. Il centenario della nascita di Charles Mingus sarà celebrato con un sestetto composto da musicisti americani della Mingus Big Band e dagli italiani Roberto Rossi e Piero Odorici.

Nuovo il progetto “Legacy” di Javier Girotto, che ha ripreso sue partiture di qualche anno fa ma mai suonate. Lo fa ora con un quintetto di tre fiati (tra i quali i suoi sassofoni) oltre a basso e batteria. Umbria Jazz Winter comincia con il jazz di domani. Il primo concerto del Festival - a ingresso gratuito - eÌ€ dedicato ai giovani emergenti: sono i vincitori del Conad Jazz Contest Five Angry Men che si svolge ogni anno durante l’edizione estiva, e la band costituta dai migliori studenti dei corsi e vincitori dei Berklee Umbria Jazz Awards.

In questo contesto si colloca la Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, diretta da Paolo Damiani, un progetto nato con lo scopo di valorizzare alcuni dei migliori nuovi professionisti della scena jazzistica italiana. Sono giovani e già affermati vincitori del Top Jazz di Musica Jazz.

Una pianista da seguire con attenzione eÌ€ Kris Davis, una delle personalità più interessanti tra quelle emerse sulla scena del jazz negli anni duemila. Oggi la Davis, canadese da una ventina d’anni di base a New York, eÌ€ molto stimata soprattutto nei circuiti del jazz e della musica piùÌ€ innovativa.

Per naturalezza, creativitaÌ€, energia, Romero Lubambo eÌ€ in una classe a se stante. EÌ€ l’opinione del magazine Jazziz, ma eÌ€ solo una delle molte testimonianze di stima che vengono tributate al chitarrista brasiliano dal mondo della musica. Lubambo a Orvieto fa parte del progetto sulle canzoni di Bart Bacharach, vista la lunga partnership artistica con Dianne Reeves, ma si può ascoltare anche in una solo performance.

Jon Cleary, inglese cresciuto nella campagna del Kent, oggi eÌ€ uno degli interpreti più stimati della musica di New Orleans, cittaÌ€ in cui vive da decenni. L’artista affronta con estrema versatilità - ha vinto anche un Grammy Award - i generi che definiscono l’identità musicale di New Orleans, da quelli tradizionali a quelli più moderni: jazz, blues, rag, piano stride, gospel, funk, soul.

Per ulteriori informazioni:
www.umbriajazz.it 

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