cultura

Campo della Fiera restituisce ceramiche e mosaici. "Fiore all'occhiello per la Capitale della Cultura"

giovedì 11 agosto 2022
di Davide Pompei

"Il Santuario Federale degli Etruschi è un luogo unico al mondo che non smette di rivelare sorprese e suscitare interesse tra studiosi e studenti, anche all'estero. Un'area archeologica più che degna di essere il fiore all'occhiello della partecipazione progettata in vista della candidatura di Orvieto a Capitale Italiana della Cultura per il 2025". Può ben dirlo la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice scientifica della 22esima campagna di scavo condotta, su concessione ministeriale, in località Campo della Fiera dall'omonima Onlus, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, sensibile al patrimonio dei beni culturali.

All'opera, su due turni di scavi – il primo, da domenica 17 luglio a sabato 6 agosto, il secondo da domenica 7 a sabato 27 agosto – numerosi allievi provenienti da atenei statunitensi, europei (Madrid, Bonn, Parigi) e italiani (Firenze, Venezia, Napoli, Perugia, Foggia, Pavia, Padova, Milano). Purtroppo il violento temporale abbattutosi su Orvieto nel pomeriggio di lunedì 8 agosto non ha risparmiato nemmeno l'area archeologica ai piedi della Rupe, provocando danni alle coperture dei mosaici e coprendoli di fanghiglia, ed allagando l’intero scavo fino a rendere impossibile la prosecuzione delle indagini per alcuni giorni.

La Soprintendenza Belle Arti, Archeologia e Paesaggio dell’Umbria effettuerà un sopralluogo nel sito dove si stava scavando una fontana monumentale che ha già restituito una lastra dipinta con un'elegante figura femminile. Si sta indagando poi la grande struttura segnalata dalle prospezioni geomagnetiche condotte nel 2020 e individuata lo scorso anno. La costruzione prospetta la Via Sacra del luogo di culto affiancandosi al Tempio C e all’Edificio E, composto da tre stanze. "A quest’ultimo – spiegano gli archeologi – è assolutamente identico il nuovo fabbricato, denominato Edificio F, analogo nelle misure, nella tecnica costruttiva e nell’articolazione dei tre ambienti.

Un’ipotesi di lavoro è quella che si tratti di edifici destinati a contenere i doni preziosi che le città etrusche facevano al Santuario Federale. Non a caso, nei pressi dell’Edificio E, sono state trovate la gambe e una mano di una statua greca, prontamente esposta al Museo Archeologico Nazionale". Ora verrà condotta un’indagine in profondità per verificare l’eventuale presenza di un terzo edificio al di sotto del collettore di servizio alle Terme Romane, raggiungendo così il numero complessivo di nove stanze. Diventerebbe, allora, estremamente probabile che ci sia una quarta struttura servita da robusta fondazione alle terme erette all’epoca dell’Imperatore Adriano.

E che in totale siano proprio dodici gli ambienti, in perfetta rispondenza al numero delle città che formavano la lega etrusca. Ulteriori novità sono costituite dal rinvenimento di altri mosaici pavimentali della prestigiosa residenza di età augustea e dalla scoperta di un pozzo, pertinente al convento della Chiesa di San Pietro in Vetere, che sta restituendo bellissime ceramiche cinque e seicentesche. Di grandissimo interesse, i risultati finora ottenuti documentano l’importanza storica di un luogo che dal VI secolo a.C. fu sede del santuario federale, chiamato dagli Etruschi "Il Luogo Celeste" e dai Romani "Fanum Voltumnae", che continuò a vivere fino al XV secolo.

Per ulteriori informazioni:
www.campodellafiera.it