UNITRE
cultura

Al Museo Emilio Greco "La Grande Bellezza. Antonio Canova e la Scuola Scultorea Italiana"

lunedì 7 febbraio 2022
di Davide Pompei

È dedicato principalmente a "il nuovo Fidia", "vero maître à penser artistico a livello europeo" ritenuto il massimo esponente della scultura neoclassicista, il nuovo percorso culturale in tre tappe promosso per l'Università delle Tre Età di Orvieto dall'architetto Raffaele Davanzo. Nella ricorrenza del secondo centenario della morte dello scultore e pittore "La Grande Bellezza. Antonio Canova e la Scuola Scultorea Italiana" invita a riscoprire l'esempio del maestro di Possagno vissuto a cavallo tra '700 e '800 e ripercorrere le vicende artistiche dei protagonisti dell'epoca.

Dopo la sospensione delle attività decise dal Consiglio Direttivo dell'Unitre a causa della nuova ondata pandemica, si riparte in sicurezza lunedì 14 febbraio alle 17 al Museo Emilio Greco, messo a disposizione dell'Opera del Duomo di Orvieto. Un primo incontro utile a mettere a fuoco come e quanto Canova rappresenti "lo spartiacque della storia della scultura italiana". "Sì, perché – suggerisce l'architetto Davanzo – il Neoclassicismo, nascendo anche come reazione agli eccessi del Barocco, mirava alla deliberata ricerca della verità contro l’artificio e l’ambiguità delle allegorie.

E aveva come primo obiettivo la trasmissione dei valori dell’arte antica, quel modello classico che si pensava avesse realizzato il giusto equilibrio tra realismo e idealizzazione. In perfetta armonia, per giungere alla chimera della bellezza. Ma il Neoclassicismo fu anche il simbolo di una idealità civile, espressa dall’Illuminismo e poi dai principi della Rivoluzione Francese". "La scultura antica ed il mito della bellezza" è il tema che sarà al centro della seconda giornata, in calendario per lunedì 28 febbraio, sempre alle 17, sempre al Museo Emilio Greco.

"Approfondiremo le riflessioni filosofiche sulla scultura – aggiunge – come vera arte della mimesi e allegoria della creazione divina, specie quella del primo uomo. La storia della scultura è riassumibile in un modello continuo che si basa su un’alternanza di negazioni e riallineamenti rispetto ai principi del modello classico greco. Osserveremo le contaminazioni orientali e barbariche sulla scultura romana, da cui si generano la scultura bizantina e quella romanica e la riproposizione della scultura classica riletta in senso moderno da Nicola e Giovanni Pisano, e da Arnolfo di Cambio".

Focus su "Rinascimento, Barocco e Neoclassico", lunedì 14 marzo alle 17. "Ripartendo sempre da Canova, ma ricollegandoci agli ultimi grandi scultori medievali – anticipa Davanzo – parleremo del concetto di scultura nel Rinascimento, ispirato da quella classica. E delle posizioni che, in mezzo secolo, raggiunsero risultati quasi antitetici. La poetica di Michelangelo, esistenzialista, sarà irripetibile come risultati artistici, ma aprirà la strada alla grande rappresentatività, anche teatrale, del Barocco. Parleremo a fondo di Gian Lorenzo Bernini per poi richiudere il cerchio".

Incontri per affrontare anche i problemi connessi alle tecniche di realizzazione di una statua, specie se di marmo e di forme complesse. Sembra, infatti, impensabile che un artista possa affrontare il blocco di marmo senza aver prima letteralmente progettato la sua opera, attraverso disegni, bozzetti e anche sagome al vero. Forse solo Michelangelo operava di slancio, d’istinto, perché doveva solo togliere il "soperchio" a quell’idea che già stava dentro il blocco. E si parlerà anche del trattamento delle superfici e di una scultura antica anche policroma.

Il Neoclassicismo canoviano, che seguiva le teorie di Johann Winckelmann che per primo aveva idealizzato un’ispirazione artistica basata sulla "nobile semplicità" e sulla "quieta grandezza" della perfezione formale dell'arte greca, ritenne assodato il fatto che le statue marmoree fossero sempre bianche: la freddezza, l’incorruttibilità del marmo bianco, simboleggiavano già da sole una realtà sublimata, idealizzata, che è passata dal mondo dei sensi a quello delle idee. Il corso è dedicato al ricordo del Maestro Santo Vincenzo Ciconte, "indimenticabile uomo, artista e docente, che tanto ha donato alla cultura, ai giovani, ad Orvieto e all’Unitre".

Per partecipare agli incontri occorrerà essere muniti di Super Green Pass e indossare correttamente la mascherina Ffp2.

Per ulteriori informazioni:
338.7323884 – uni3-orvieto@alice.it 

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