cultura

"La Chiesa e il Convento di San Domenico. Vicende storico artistiche di un complesso mutilato"

giovedì 20 gennaio 2022

Già disponibile sul sito della casa editrice, sarà in distribuzione nazionale da venerdì 28 gennaio il libro "La Chiesa e il Convento di San Domenico. Vicende storico artistiche di un complesso mutilato" curato per Intermedia Edizioni dall'ingegnere Ettore Della Casa, da sempre attivo nel settore della ricerca storico-artistica e già autore per Intermedia Edizioni dell'interessante volume "Luca Signorelli e Orvieto. Storia di un legame speciale". Il suo nuovo testo ripercorre la travagliata storia del Complesso di San Domenico, risalente al 1233.

Un edificio, fatto oggetto nel tempo di radicali interventi di mutilazione, la cui storia si intreccia profondamente con quella del Cristianesimo medievale ed è depositaria di incredibili reperti e testimonianze oltre che di opere d'arte di enorme valore, ma che nonostante tutto, non sembra aver ricevuto né l'attenzione, né la valorizzazione che meriterebbe. All'interno della chiesa, infatti, è ancora conservata la cattedra dalla quale teneva le lezioni di teologia San Tommaso d'Aquino che qui sarà celebrato venerdì 28 gennaio alle 17.30 con una messa presieduta da monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi.

Il santo è stato uno dei massimi teologi e intellettuali del Medioevo europeo nel periodo in cui viveva ad Orvieto, ricoprendo l'incarico di predicatore generale dell'ordine. Era il periodo dello Studium Orvietano, ovvero dell'università, istituita nel 1260, all'epoca delle fortissime tensioni legate allo scontro tra Patarini e Chiesa e al trasferimento ad Orvieto delle corte pontificia di Urbano IV. Il convento divenne sede dell'Inquisizione. La storia è segnata dal drastico smembramento della chiesa e del convento disposto dal regime fascista nel 1932 per realizzare nell'area l'Accademia Femminile di Educazione Fisica, in seguito divenuta Smef.

Delle tre navate originarie, rimasero solo l'abside e il transetto. Il libro di Della Casa ricostruisce per la prima volta la storia del complesso monumentale con un apparato fotografico formato da decine di immagini e con foto inedite e di grande interesse risalenti al periodo antecedente alla parziale distruzione del monumento. Un libro fondamentale per la storia dell'arte che, ovviamente, non trascura le illustri sepolture ospitate in epoca medievale dalla chiesa, a partire dallo straordinario monumento funebre del Cardinale Guillaume de Braye, realizzato da Arnolfo di Cambio nel 1282.

Il mausoleo la cui bellezza e pregio artistico potrebbero diventare anche elemento di valorizzazione culturale ha rappresentato per tutto il Rinascimento il prototipo ideale a cui si ispirarono gli scultori per analoghe realizzazioni destinate ad importanti committenti. Il lavoro di Dalla Casa offre al lettore anche uno spaccato della vita della città in quel turbolento e fecondo periodo, analizzando il contesto sociale, politico, religioso e cultura del Comune.

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