cultura

"Lazio Terra di Cinema". Il settore cinematografico e audiovisivo vola ad Expo Dubai

martedì 30 novembre 2021

Accrescere le opportunità di investimenti esteri e sostenere le collaborazioni internazionali e le partnership tecnologiche delle imprese sui mercati stranieri, in particolare del mondo arabo e di quello asiatico, del Nord Africa e di tutto il bacino del Mediterraneo. È con questo obiettivo che la Regione Lazio è volata ad Expo 2020 Dubai per inaugurare la settimana "Lazio Terra di Cinema", in collaborazione con Cinecittà CSC e con Roma Lazio Film Commission.

Si tratta della prima Regione ad aver aderito al Padiglione Italia, con lo scopo dichiarato di supportare l’ecosistema economico, dell’innovazione e della ricerca, per promuovere negli Emirati Arabi Uniti, quelle eccellenze che contribuiscono a fare del Lazio la prima regione italiana per valore aggiunto e occupazione nel settore delle industrie culturali e creative, di cui cinema e audiovisivo rappresentano una vera punta di diamante.

Nel 2021, infatti, il Lazio è si confermato al primo posto in Italia, e secondo in Europa, per investimenti per le imprese attive nei settori dell'audiovisivo, cinema, radio e tv e a favore dell’industria cinematografica nel suo complesso, con uno stanziamento di circa 30 milioni di euro. Quasi il 44% degli addetti del settore lavora e opera nel Lazio, che si conferma territorio fertile per la crescita economica e culturale dell’intero Paese.

"È per questo – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingarettiche, dall’inizio del mandato, abbiamo investito quasi 150 milioni di euro, attingendo anche ai fondi europei e creando strumenti innovativi, come i bandi per la sceneggiatura e quelli per promuovere il nostro cinema a livello internazionale. Abbiamo incentivato la nascita di nuove produzioni in grado di valorizzare le meraviglie del nostro territorio e di guardare anche oltre ogni confine.

Generando così opere di qualità apprezzate e premiate in Italia e all’estero. Vogliamo che i numeri crescano ancora, per questo stiamo promuovendo iniziative nelle scuole, nei quartieri e nei territori, finanziando corsi di formazione per i nostri talenti e anche sale più tecnologiche e moderne. Il cinema è uno strumento per far conoscere il Lazio nel mondo, e l’Expo di Dubai è senza dubbio un’opportunità imperdibile per promuovere il cinema e la nostra regione".

"Lazio Terra di Cinema – La Terra dell’Artigianato Magico" è il titolo della grande mostra espositiva curata da Clara Tosi Pamphili con Alessio de Navasques, fondatori del progetto “A.I. – Artisanal Intelligence”, che ha acceso i riflettori sulle attività legate al mondo del cinema per valorizzare quel "saper fare" che contraddistingue la realtà regionale. Una riscoperta culturale, attraverso l’esposizione di oggetti e produzioni di scena realizzati da grandi professionisti.

Artigiani, creativi, artisti e tecnici. Per conoscere ed approcciare mestieri meno conosciuti, ma dalla straordinaria competenza e professionalità. L'allestimento racconta passato, presente e futuro del Lazio come episodi di una produzione, in una scenografia unica, dove a oggetti, costumi e accessori fanno da sfondo gli scatti fotografici dei luoghi di produzione e formazione come il Centro Sperimentale di Cinematografia, Lazio Film Commission e la Scuola Gian Maria Volonté.

Una "wunderkammer" divisa nelle grandi vetrine espositive che descrivono l’attualità della tradizione della cultura artistica e artigianale nel cinema del Lazio, quella tradizione che, da sempre, recupera i materiali di produzione, in perfetta sintonia con la strategia contemporanea dell’economia circolare, fedele al concetto di "reinvenzione", per cui un costume non muore mai ma si può rielaborare nel tempo.

"La mostra – ha spiegato Quirino Briganti, responsabile di Expo 2020 Dubai per la Regione – celebra proprio quelle imprese artigiane che si tramandano da più generazioni la capacità di lavorare per il mondo del cinema a livello internazionale. Sono esposti costumi e accessori scenografici, oltre che immagini di luoghi provenienti dalle più importanti produzioni del cinema italiano, che hanno fatto la storia della nostra cinematografia. Un percorso visivo suggestivo che evoca set cinematografici indimenticabili e pluripremiati come Ben Hur, il Satyricon di Fellini, Freaks Out e il Pinocchio di Garrone e promuove un distretto industriale e artigianale unico".

La magia del circo rivive nei costumi dei “Clown” di Federico Fellini della Sartoria Farani, capolavoro futurista di Danilo Donati che tornano nei tre personaggi circensi di “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, con i costumi di Mary Montalto. I cappelli e le forme di legno per realizzarli, vere e proprie sculture, come quelli dei “Pirati dei Caraibi” e “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini del Laboratorio Pieroni insieme alle parrucche, capolavori di Rocchetti e Rocchetti, materializzazioni delle visioni di Fellini per “Casanova” e “Satyricon”.

Gli effetti speciali di Leonardo Cruciano, autore dei vampiri di “Non mi uccidere” di Andrea de Sica, insieme agli accessori di arredo e corazze della storica Ditta Rancati, con le scarpe di Pierantoni realizzate per grandi produzioni come la serie “Domina”. Il genio femminile delle sorelle Giussani, scrittrici, che dà vita a “Diabolik”, illustrato nella versione degli anni '60 e, ora, in quella dei Manetti Bros di prossima uscita, rappresentato da due costumi di Eva Kant ideati dalla giovane Ginevra De Carolis.

Alle corazze di Costumi d’Arte Peruzzi il compito di raccontare l’evoluzione immortale di pezzi unici per la qualità del manufatto, da quelle di “Ben Hur” e di “Cleopatra”, a “Il Gladiatore” fino alle serie epiche come “Il Trono di Spade” e “Vikings”. Il racconto prosegue poi nelle immagini scenografiche delle tre sculture di Gianni Gianese per la scenografia di Dante Ferretti per “La Città delle Donne” di Federico Fellini a cui fanno da sfondo le immagini di Cinecittà. A segnare la porta ideale del percorso, la testa di Venusia realizzata da Mekane.

Pagina simbolo della mostra è quella che racconta i tre Pinocchi, quello di Luigi Comencini con il burattino di legno dell’artigiano Bartolucci che collaborò con il costumista Piero Gherardi. Il costume realizzato da un altro Premio Oscar, Danilo Donati, per l’interpretazione di Roberto Benigni del 2002, e la versione di Matteo Garrone, con il costume realizzato da Massimo Cantini Parrini con la Tirelli Costumi, candidato all’Oscar, film sostenuto dal contributo del bando regionale “Lazio Cinema International”.

Per questa particolare misura, dal 2016 la Regione ha stanziato, con i fondi europei Por Fesr, circa 53 milioni di euro su sei bandi. Il settimo è in fase di istruttoria, con ulteriori ricadute in termini di sostegno finanziario alle imprese di nuove opere che andranno ad aggiungersi alle 133 coproduzioni cinematografiche finora cofinanziate. Sono 188 le case di produzione straniere coinvolte nei progetti di “Lazio Cinema International”, in rappresentanza di 29 Paesi, 313 i premi che le pellicole finanziate hanno ricevuto in prestigiosi festival nazionali e internazionali e 382 le nomination.

La kermesse regionale su cinema e audiovisivo comprende anche il ciclo di proiezioni "Notti d'Autore", nell’ambito della rassegna curata dall'Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali che si svolge per tutta la durata di Expo all’interno dello spazio Anfiteatro di Padiglione Italia. Per questa occasione il Lazio presenta e proietta il film “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, in prima visione nelle sale cinematografiche e realizzato con il contributo di “Lazio Cinema International”, in sinergia con Roma Lazio Film Commission.

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