Corteo delle Dame, presentati i bozzetti per quattro nuovi costumi

Sopravvesti rosate sopra tuniche blu zaffiro con punti luce ripetuti e frange che richiamano ipotetiche piume. Azzurri con accenti d'oro che tanto ricordano il Santa Maria della Stella. Un raffinato intreccio naturale di foglie e fiori longilinei ricamati su velluto verde, pino o pistacchio, anzi Olmo. E poi il c'è rosone, preso in prestito dalla facciata del Duomo, che si moltiplica sulla cottardita foderata con raso di seta terra bruciata. Eleganti nelle cromie, preziosi nella decorazione, sono ispirati a celebri pitture trecentesche ed hanno tutti indicazioni per accessori, trucco e acconcio che li rendono unici.
Il tessuto vibra, la stampa si modula. E nuovi costumi del Corteo delle Dame di Orvieto attendono solo di prendere forma, andando ad aggiungersi ai circa 150 già esistenti. Undici i bozzetti realizzati dagli studenti della Scuola di Scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Quattro – due destinati a donne maritate e due a fanciulle nubili – quelli presentati alla città sabato 27 novembre al Teatro del Carmine. Due quelli che saranno realizzati entro maggio, in vista dell'auspicata uscita di giugno. La seconda in notturna, dopo due anni di fermo imposto dall'emergenza sanitaria.
La collaborazione tra l'Associazione "Lea Pacini" e l'Accademia di Brera, regolata dalla convenzione sottoscritta a febbraio, è la strada individuata per dare continuità alla realizzazione di nuovi costumi, nel rispetto della memoria dell'ideatrice, Nicoletta De Angelis. Tra aprile e luglio i docenti del biennio della Scuola di Scenografia – Indirizzo "Costume per lo Spettacolo", hanno tenuto una serie di lezioni seminariali per gli studenti del secondo anno, guidati dalle professoresse Paola Giorgi, Maria Carla Ricotti, Vittoria Papaleo, Donatella Mondani, Miretta Tovini e Viviana Vannucci.
A loro il compito di fornire agli allievi i rudimenti sul Corteo delle Dame, la cui prima uscita risale al 1994, e rispetto alla festività del Corpus Domini, focalizzandosi sulla contestualizzazione storica dei costumi, i dipinti, le miniature, le icone e ancora la campionatura dei tessuti, le acconciature, gli accessori, i moduli decorativi e le tecniche di lavorazione del taglio sartoriale. L’intero progetto è stato supervisionato dai professori Ferruccio Bigi e Davide Petullà, rispettivamente direttore e coordinatore della Scuola di Scenografia dell’Accademia, fucina con 5.500 iscritti, 400 docenti e tre dipartimenti.
Le proposte ritenute più attinenti ai costumi che già esistono per ideazione creativa, ricerca filologica e complessità sartoriale sono state quelle di Michela Invernizzi – particolarmente felice, secondo la commissione giudicatrice, lo studio del modulo decorativo – e Samuele Cittadini, per l'eccellente qualità artigianale dei campioni tessili che corredano il progetto – insieme a Federica Galli – il cui modello è parso "dotato di tutta la grazia che il periodo storico può esprimere" – e Giulia Leali, che ha conferito originalità al lavoro ispirandosi ad un erbario medievale.
Nella seconda fase del progetto si avvierà la realizzazione vera e propria dei costumi, dando corpo a colori e giochi di risonanza ornamentale finora studiati. Con il coordinamento delle docenti, saranno gli stessi studenti a lavorare al confezionamento dei modelli nei laboratori dell’Accademia, a fronte di un acconto da versare entro l'anno. L'Associazione "Lea Pacini" sta raccogliendo le adesioni delle aspiranti figuranti, disposte a sostenere i costi di lavorazione, differenti in considerazioni delle tecniche, che tengono conto dell'artigianalità, ma in maniera più contenuta rispetto ad una sartoria.
"Ringrazio l'Associazione 'Lea Pacini' – ha esordito il sindaco, Roberta Tardani – per l'incessante lavoro di custodia e valorizzazione dei costumi dei nostri cortei, che scaldano i cuori di noi orvietani ed entusiasmano chi viene in città in occasione del Corpus Domini. Un ringraziamento particolare va all'Accademia di Brera, la cui progettualità consentirà di creare nuove meraviglie e dare un'idea di prospettiva e futuro. È un connubio di tradizione ed esperienze. In termini turistici stiamo investendo molto e il Corteo è sicuramente un elemento di attrazione".
Salutata come di buon auspicio la presentazione a ridosso del nuovo anno. "Oggi – ha detto Silverio Tafuro, presidente dell'Associazione 'Lea Pacini' – si apre una pagina importante, uno spartiacque tra passato e futuro. Fin da subito il Corteo delle Dame ha fatto parte dell'associazione. Oggi è scontato, allora forse non lo era. Questo patrimonio è motivo di orgoglio e stiamo ragionando sull'identità che dovrà avere, magari legandolo agli affreschi nella Cappella del Corporale che raffigurano quelle donne che accolsero la Reliquia del Miracolo nel 1263".
Nel portare il saluto di Giovanni Iovane, direttore didattico dell'Accademia di Brera, Davide Petullà, coordinatore della Scuola di Scenografia, si è detto "onorato di poter collaborare mettendo, con umiltà, le competenze professionali al servizio di qualcosa che per la comunità locale è così sentito". "Qui – ha aggiunto – le pietre parlano e il nutrimento è reciproco. Già Lea Pacini aveva un'idea teatrale dei costumi. Le proposte presentate sono il frutto dell'indagine realizzata con l'attendibilità dei documenti storici e quella dose di creatività che arriva dai giovani che frequentano l'Accademia".
È possibile inviare la propria candidatura entro mercoledì 8 dicembre all'indirizzo mail assoleapacini@gmail.com.

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