cultura

Luca Barbarossa presenta la sua autobiografia irregolare "Non perderti niente"

sabato 18 settembre 2021

Per festeggiare i suoi primi 60 anni, il cantautore Luca Barbarossa si è regalato un romanzo autobiografico. Il regalo, in realtà, lo ha fatto al suo pubblico condensando in quelle 180 pagine pubblicate nella Collana "Vivavoce" di Mondadori episodi e situazioni vissute, senza seguire necessariamente l'ordine cronologico secondo il quale queste sono accadute.

Sarà lui stesso a raccontarlo sabato 18 settembre alle 18 nella Sala del Consiglio del Palazzo del Capitano di Todi, ospite della prima edizione di Umbria Cinema Festival, la rassegna realizzata da Umbria Film Commission, la nuova fondazione istituita a marzo di quest'anno e presieduta dal regista Paolo Genovese, dalla Regione e dal Comune di Todi in collaborazione con Beryllium.

Suona come un invito il titolo "Non perderti niente" rivolto da chi assicura di amare la strada. "Da lì vengo e a lei sento ancora di appartenere". Nasce così un'ode appassionata a "quel viaggio incredibile che è la vita, che cambia e sorprende a ogni curva". Sullo sfondo dei preparativi per il sessantesimo compleanno, l'autore è padre felice e ragazzino che medita la fuga.

Obiettivo, non mancare agli appuntamenti con gli imprevisti. Si sottrae così alla dittatura anagrafica, partendo in libertà a bordo di pagine che pulsano di incontri con Diego Armando Maradona, Luciano Pavarotti, Roberto Benigni e Bruce Springsteen, non più importanti di quelli con una spogliarellista spagnola, un pescatore cubano, un mago messicano e il gallo Django.

Da autobiografia irregolare a romanzo di formazione, il passo è breve. E il viaggio procede chiedendo passaggi in autostop alla memoria, per tornare alle piazze europee che da adolescente Barbarossa batteva con stivali texani ai piedi e chitarra in spalla, o ai grandi palchi, ai successi sanremesi, prendendosi gioco del tempo che "si allunga, si accorcia, è prematuro, in ritardo.

Qualche volta, però, è di una puntualità spiazzante". Canzoni come "Roma Spogliata", "Via Margutta", "L'Amore Rubato", l'iconica "Portami a ballare" e la sanremese "Passame er sale" non sono mai slegate da vicende personali e nazionali. Il cineforum alla Sezione della Fgci di Mentana, gli anni di piombo, Roma e la Roma, il Social Club.

E poi gli amori tossici, fugaci, eterni. È tutto qui. Anzi è lì, in quelle pagine, tutto narrato, nero su bianco, con ironia, curiosità e la stessa immutata intensità di quel "ragazzetto" che avrebbe voluto essere Adriano Panatta ed è diventato uno dei più rispettati artisti italiani.