"Il Mondo Nascosto del Bianco". Quattro artisti contemporanei alle origini del mito

Si ispira alla bellezza e alla spiritualità del paesaggio umbro che "si consegna alla storia come rito, essenza in cui uomini, di ogni lingua e tempo, si riconoscono". E, al tempo stesso, respira le emozioni del libro "Lettres d'Or" di Christian Bobin. In quelle pagine il poeta riflette sulla luce, sul chiarore delle stelle che fanno fremere i fili d'erba, rendono argentee le foglie degli ulivi e avvicinano le persone, mentre la luce delle lampade le distanzia. Analoghe suggestioni vengono evocate nella mostra d'arte contemporanea "Il Mondo Nascosto del Bianco" curata da Vittoria Biasi.
Negli eleganti spazi della Tenuta Ponziani – Griffin's Resort, alle pendici del Monte Peglia – Riserva Mondiale della Biosfera Mab Unesco fino a martedì 31 agosto, con il patrocinio del Comune di Orvieto, vanno in mostra le opere di quattro artisti che hanno privilegiato la ricerca sul niveo colore. Il percorso espositivo inizia con la scultura di Pino Barillà "Spazio Metallico. Ottavo Bianco", che si eleva seguendo una proporzione numerica derivata da uno studio su rapporti numerici spaziali. L’artista formalizza il suo studio in obelischi che avvolge con corde o con fili metallici.
Gli ambienti interni, invece, accolgono le opere di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi che orientano la loro ricerca sulla percezione dei diversi orizzonti. La prima individua punti della superficie da cui linee e fili costruiscono una trama percettiva attraversando lo spazi come un funambolo. Nelle opere del secondo è racchiusa, invece, la ricerca tra il tempo della propria esistenza e quella dell’infinito spaziale, rappresentato dalla luce che brilla sul fondo. Il progetto si conclude con la scultura di libri intagliati firmata da Jukhee Kwon.
L'artista coreana ritaglia, infatti, le pagine di alcuni volumi di enciclopedia seguendo un’operazione continua per ogni foglio. I nastri di carta dilatano gli spazi celati della scrittura e divengono fiumi di lettere e segni che abbandonano la logica di appartenenza per scendere nello spazio celato della scrittura. Perché "il mondo del bianco la centralità nelle culture di tutti i popoli, in una comunicazione sotterranea, originaria, nelle profondità da cui nascono la vita, i fiori, le acque. La luce del bianco è all'origine del mito".
La mostra proposta dalla commissione scientifica formata da Rossana Ponziani e dall’architetto Giuliana Finizio è parte di un progetto di riflessione più articolato tra natura, arte, musica, teatro, letteratura come contributo alla crescita culturale continua del luogo e di coloro che lo amano. "Qui il fascino della natura umbra sposa uno stile architettonico elegante e raffinato, con percorsi e piani prospettici inseriti nella suggestiva storia del territorio orvietano". In perenne dialogo tra memoria e fascino della modernità.
Qui, l'origami brochure diffusa giovedì 5 agosto in occasione del vernissage.
Per ulteriori informazioni:
www.tenutaponziani.it

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