EdiliziAcrobatica sul tetto del Duomo. Lavori a più di 50 metri da terra, senza impalcature
Due mesi e mezzo di lavori, a circa 53 metri da terra, senza impalcature e ponteggi, per restituire solidità strutturale alla grande bellezza. Quella del Duomo di Orvieto, simbolo della città nel mondo, così come, in passato, è già stato per i Fori Imperiali, a Roma, Ponte Vecchio, a Firenze, e nel più vicino Duomo di Siena. All'opera già da qualche giorno, tre operai specializzati di EdiliziAcrobatica Spa, realtà leader che dal 1994 esegue lavori su fune e corda con modalità innovative che traggono origine dalle tecniche di arrampicata.
Le operazioni che hanno appena preso il via riguardano l'impermeabilizzazione parziale della copertura, la sigillatura dei canali di gronda e l'ispezione dei discendenti. Avverrà tutto attraverso la tecnica della doppia fune di sicurezza, unica nel suo genere, che consente di operare ad altezze da capogiro senza la necessità di ingombranti supporti esterni come, appunto, ponteggi o impalcature che rischiano di arrecare disagio e delusione nei turisti.
"Siamo davvero fieri ed orgogliosi – dichiara Riccardo Iovino, Ceo e founder di EdiliziAcrobatica Spa – di poter contribuire, con il nostro lavoro, alla tutela del patrimonio artistico del Paese. La missione etica che abbiamo, infatti, è restituire bellezza all’Italia, lavorando in velocità e assoluta sicurezza su case, palazzi e monumenti storici. Oggi, con il cantiere del Duomo di Orvieto, proviamo ancora una volta quell'emozione che solo la storia dell’ingegno italiano sa regalare".
Tra i più noti esempi del Gotico, che mantiene ancora il ricordo della traccia di Romanico del suo primo progettista, Arnolfo di Cambio, il Duomo resta il motivo principale che, ogni anno, attira sulla Rupe migliaia di turisti. È così anche in questa estate, sebbene lievemente sottotono visto il perdurare dell'emergenza sanitaria. Quanto ai lavori di manutenzione della sua copertura, avviano di fatto un ampio programma di interventi di recupero e valorizzazione che, nelle prossime settimane, interesserà anche alcune opere d'arte di inestimabile pregio.
"Il piano – conferma il presidente dell'Opera del Duomo, Andrea Taddei – riguarderà le opere murarie della Cattedrale e le opere d’arte custodite al suo interno e all’interno del MODO - Museo dell'Opera del Duomo. Sia durante l'European Cathedrals Malta Conference che in occasione della recente visita di una delegazione tecnica dei Musei Vaticani, guidata dal direttore Barbara Jatta, è stato approfondito notevolmente il tema del recupero e della valorizzazione del Duomo di Orvieto e di tutto il contesto artistico-religioso.
È in questo ambito che la Fabbriceria ha inteso investire le risorse maggiori, nell’intenzione non solo di preservare la Cattedrale e le opere d’arte dal naturale trascorrere del tempo, ma soprattutto di conservarle nel loro più alto valore culturale e religioso. Anche il progetto di interventi presentato da EdiliziAcrobatica Spa segue questo percorso, senza interagire in modo evidente con la bellezza del Duomo, tornato finalmente ad accogliere ed emozionare fedeli e visitatori".