cultura

Pezzali in concerto con "Max 90 Live", le canzoni degli 883 e quei favolosi anni '90

mercoledì 21 luglio 2021
di Davide Pompei

Poco importa se nel 1992 gli 883 "Hanno ucciso l'Uomo Ragno". L'alter ego di Peter Parker consacrato in musica, e prima ancora nei fumetti, rivive nella musica di "Max 90 Live", il tour che domenica 5 settembre alle 21 porta Max Pezzali a Viterbo, nella cornice estiva di Prato Giardino, per riascoltare quei brani che, per molte generazioni, hanno segnato la storia della musica italiana a partire dagli anni '90, quelli del suo esordio con la formazione collettiva. Un viaggio musicale lungo almeno un decennio per rivivere le storie raccontate nei primi quattro album.

Un’epoca raccontata dallo stesso cantautore di Pavia nel libro "Max 90. La mia storia. I miti e le emozioni di un decennio fighissimo" con prefazione di Lodo Guenzi e una nota dello stesso Mauro Repetto. In 241 pagine sono disposti in fila oggetti (alcuni ormai spariti), espressioni, icone presenti nelle canzoni del suo repertorio e nella vita di provincia, dei ragazzi senza cellulare (perché era roba da manager in giacca e cravatta) che per darsi un appuntamento si incontravano al bar e la domenica ascoltavano le partite alla radio.

I biglietti – poltronissima 60 euro + 9 di prevendita; prima poltrona 47,80 euro + 7,20 di prevendita; seconda poltrona 35 euro + 5 di prevendita – costano un po' più di un "deca", ma sono reperibili su TicketOne, presso le rivendite autorizzate e al Botteghino del Teatro dell'Unione. In scaletta, una trentina di titoli da "Non me la menare" a "Rotta per casa di Dio", da "Nella notte" a "Sei un mito", da "La regina del Celebrità" a "La dura legge del gol" e ancora "Nessun rimpianto", "Gli anni", "Io ci sarò", "Come mai", "La regola dell'amico", "Tieni il tempo" e, immancabile, "Nord Sud Ovest Est".

"Un artista conosciuto ed apprezzato – ha sottolineato l'assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Viterbo, Marco De Carolische saprà sicuramente trasmettere al pubblico un po' di spensieratezza e allegria in giorni particolari come tutto il periodo che ruota attorno alla festività di Santa Rosa". Sì, perché lo spettacolo prodotto da Ventidieci vuole richiamare e rinnovare quella tradizione che ha sempre contraddistinto la settimana dedicata ai festeggiamenti patronali.