Mostra d'arte effimera al Nido "Arcobaleno". Liberi di creare, i più piccoli fanno "Oh!"

Forme, materiali e superfici. Trasparenze e colori per una mostra d'arte effimera, frutto di un percorso di stimolo alla creatività agevolata da musica e libertà di movimento. Lo sguardo che accoglie e incoraggia è quello dell'esperta esterna Agnieszka Zawisza, atelierista ed illustratrice dal sorriso contagioso. La mano che decide direzione e intensità, invece, appartiene ai 24 bimbi di età compresa tra i 12 e i 36 mesi dell'Asilo Nido Comunale "Arcobaleno" di Orvieto.
Qui mercoledì 30 giugno ha raggiunto il capolinea, ma con il desiderio di essere ripetetuto quanto prima, il percorso partito ad aprile – prima dentro un'ampia stanza e poi fuori nel giardino all'ombra del Duomo – realizzato nell'ambito del progetto "Con i bambini dell'Italia di mezzo" tenuto in collaborazione con la Cooperativa Sociale "Il Quadrifoglio", nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid. Titolo della mostra, "Quando bambine e bambini fanno Oh".
E proprio il verso dello stupore è quello che ha mosso la curiosità dei più piccoli. Liberi di esplorare, scegliere, decidere, provare ed agire in maniera spontanea, lontano da proposte strutturate e cariche di aspettative. A sorprendersi del risultato, alla fine, sono stati anche gli adulti, compresi quelli persuasi e consapevoli del fatto che uno degli aspetti che più riescono a favorire la creatività e il pensiero divergente sia il contesto.
"La creatività – suggerisce Aga, di fronte a quel colorato allestimento che racconta storie di apprendimenti – può essere applicata in qualsiasi situazione. Gli studi di pedagogia hanno dimostrato l'importanza di creare ambienti in classe che contribuiscano alla collaborazione. Osservare dall’esterno le azioni dei bambini senza fermarle, senza intromettersi, senza inibirle, senza stopparle, se non in caso di estremo pericolo, rivela ogni volta sorprese".
Uno dei pensieri che ha accompagnato tutto il percorso è stato proprio "I bambini sanno fare, se li lasciamo fare...". "Quando si gioca con la creatività – prosegue Aga – la pelle riceve tantissime informazioni e la percezione di esse dipende da molti fattori, interni ed esterni. Non si immergono solo le mani o le parti del corpo, viene coinvolta anche la mente che osserva e studia mentre gioca con le consistenze, i materiali di recupero, la natura, la terra bagnata, l'erba.
Anche le emozioni giocano insieme alla memoria di esperienze fino ai livelli profondi dell’anima. Mentre si gioca, si racconta, si crea, si osserva e, un po' alla volta, si esce dai propri limiti. Gli occhi che osservano i gesti degli altri e le mani li imitano o si muovono in autonomia. Si sperimentano le sensazioni di fronte alla delicatezza di una foglia o alla potenza di un segno, dando vita a nuovi processi creativi e, quindi, nuovi prodotti".
Ogni volta, insomma, non è solo l’esperienza proposta a prendere forma, ma ogni singolo momento che quel tempo racchiude in sé ha un grande valore. In quell'angolo creativo quotidiano, la libertà individuale dei piccoli artisti è stata quella di ricercare il modo più congeniale per esprimersi. "Grazie al Comune, alla Cooperativa, a genitori, nonni ed educatrici per la collaborazione. Grazie a a bambine e bambini che, con i loro 'Oh' rotondi e pieni di incanto hanno dato forma a progetto".

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