cultura

Parco del Pinaro, la quinta panchina dipinta ha i versi di Gandhi

sabato 29 maggio 2021
di Davide Pompei

Prosegue a colpi di colore la riqualificazione urbana del Parco del Pinaro di Castel Viscardo. Il grande cuore verde nel centro del paese continua ad accogliere panchine artistiche per valorizzare l'intera area da cui si può ammirare il Castello di Madonna Antonia e lo splendido scenario che si staglia lungo l’orizzonte di tre regioni. Una terrazza che spazia su Umbria, Lazio e Toscana. E che, da qualche giorno, è impreziosita da una nuova installazione, la quinta.

Sulla seduta della panchina, realizzata dallo scrittore e artista Franco Tiberi, i celebri versi "La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia" del politico, filosofo e avvocato indiano Mohāndās Karamchand Gāndhī, comunemente noto con l'appellativo onorifico di "Mahatma". Letteralmente “grande anima”, ma anche “venerabile” e, da un certo punto di vista, correlabile al termine occidentale "santo".

A corredo, una coppia di giovani danzatori che, incuranti dell'acqua che li bagna, si dilettano in sensuali passi di ballo. Sullo sfondo, una serie di palazzi colorati incorniciati da un cielo azzurro intenso. Potenza del colore e delle suggestioni che suscita. Soprattutto in un luogo caro a generazioni di castellesi. "Per noi – confermano dal Comune – riveste un’importanza particolare, è il luogo della comunità, quello in cui i nostri concittadini hanno condiviso la vita.

Sogni, idee, progetti. E questo vogliamo che continui ad essere: uno spazio di tutti e per tutti, dove ognuno può ritrovarsi e condividere esperienze". Anche per questo, l'Amministrazione Comunale di Castel Viscardo, d'intesa con il Gruppo FAI Orvieto, sta lavorando all'organizzazione di un concerto al tramonto che si terrà in quel nel "Luogo del Cuore" sabato 26 giugno. Quanto all'artista che ha dato il suo contributo, è autore di testi teatrali e romanzi come il recente "Il Podere del Noce" (LibroSì Edizioni).

E si diletta con la scultura e la pittura, figurativa e onirica. Originario di Acquapendente, classe 1956, Franco Tiberi, nel libro "Donne Incasinate", ha raccontato la vita e l’organizzazione delle case di tolleranza. I suoi testi sono imperniati su personaggi femminili come Giulia Farnese e Madonna Antonia in antitesi con il loro tempo. Oppure grotteschi come "I Sette Vizi Capitali" e "I Pironauta" per alcuni dei quali ha firmato anche la regia.

Scultore e pittore, è spesso impegnato nell’insegnamento ai giovani del modellare l’argilla. "In ogni aspetto della mia arte – afferma – metto sempre un po’ dell’irrequietezza che ho ereditato dalla mia famiglia, un misto di nostalgia del passato e curiosità per il futuro, voglia di cambiamento e desiderio di restare ancorato alle origini. Un’alternanza che scandisce la mia vita ed ogni mia forma d’espressione". Panchine comprese.