cultura

Il Comune di Acquasparta punta sul recupero del borgo fantasma de Lo Scoppio

mercoledì 7 aprile 2021
Il Comune di Acquasparta punta sul recupero del borgo fantasma de Lo Scoppio

E’ entrato anche nel film su Papa Francesco diretto da Wim Wenders il piccolo borgo abbandonato de "Lo Scoppio" per il quale l'Amministrazione Comunale di Acquasparta ha deciso di attivare un processo per una possibile riqualificazione del piccolo borgo inserito nell’elenco dei paesi fantasma per riportarlo al suo antico splendore. L’annuncio è del sindaco, Giovanni Montani, che sottolinea come Lo Scoppio sia "uno di quei luoghi dimenticati che, da sempre, ha fatto la storia del nostro comune, modellando la nostra identità, raccontando una storia di spiritualità, natura, montagne, silenzio e abbandoni". In un’ottica di rilancio, l’Amministrazione sta valutando diverse proposte e progetti da poter attuare a Lo Scoppio.

"Nel susseguirsi degli anni e delle amministrazioni – ricorda l’assessore alla Cultura, Guido Morichetti - si è cercato di riqualificare un luogo che ha ancora tantissimo da raccontare a tutti coloro che hanno la pazienza di voler ascoltare una storia portata dal vento”. Una storia ha affascinato anche il regista Wim Wenders. "I più giovani - dicono sindaco e assessore - lo ricorderanno per alcuni dei video più belli degli U2, altri per gli splendidi lungometraggi che gli sono valsi numerosi riconoscimenti. Wim Wenders ha scelto il borgo fantasma per raccontare la storia di Bergoglio dal titolo "Papa Francesco - Un uomo di parola”.

"La troupe - riferiscono Montani e Morichetti - ha girato in Umbria per due settimane, scegliendo i posti più suggestivi che potessero fare da sfondo alla storia del Santo Padre. Nel docufilm, infatti, Lo Scoppio compare per qualche minuto nella parte che racconta la giovane vita di Francesco, deciso ad abbandonare la vita per come la conosceva e dedicarsi al Signore. I due amministratori citano ancora Wenders e la sua spiegazione del tema e delle ragioni del film su Papa Francesco: “Dopo aver visionato i molti film su San Francesco realizzati nel corso dell’intera storia del cinema, mi sono reso conto che non volevo citarne nessuno. 

Se San Francesco doveva apparire in questo film, era necessario realizzare un film nel film tutto nostro. In un'epoca di profonda sfiducia nei confronti dei politici e degli uomini di potere, in cui bugie, corruzione e fake news sono all'ordine del giorno, il film ci mostra un uomo che mette in pratica ciò che predica, conquistandosi così la fiducia di persone di tutto il mondo, di tutti i credi religiosi, culturali e sociali. Ecco perché penso che questo non sia solo un film per i cattolici o i cristiani. 'Papa Francesco – Un uomo di parola' contribuisce a liberarsi di certi pregiudizi e ad andare oltre le incomprensioni. Il Papa ha, letteralmente, spalancato le sue braccia verso tutti”.  

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