Museo del Territorio, Art Bonus finanzia la riqualificazione della Sala della Venere Verde

Tende a valorizzare i reperti trovati nell’area delle Tane del Diavolo e potenziare così il patrimonio culturale custodito dal Museo del Territorio di Parrano, l'iniziativa promossa dal Comune il cui progetto di riqualificazione della Sala della Venere Verde è stata inserito nel catalogo della raccolta fondi di Art Bonus. Si tratta di misure urgenti per favorire il mecenatismo culturale da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che permettono di versare fino al 65% delle imposte dovuto allo Stato a favori di progetti di tutela e valorizzazione dei beni culturali.

Nel caso specifico la riqualificazione è quella del locale al primo piano dell'immobile al civico 1 di Via XX Settembre, dove è allestita una mostra permanente che ospita importanti reperti e documenti del patrimonio storico, artistico e culturale del più piccolo dei comuni dell'Alto Orvietano. "L’intervento – spiega il sindaco, Valentino Filippetti – prevede la creazione di un piedistallo in pietra serena e una teca motorizzata, il rifacimento del pavimento in resina ecologica e del contro-soffitto in cartongesso, il montaggio di pannelli perimetrali grafici, un impianto audio adeguato e uno di illuminazione così da rendere la sala sempre fruibile".

Così come le altre quattro stanze – quella riferita al Pliocene, quella del Paleolitico Superiore e all’Età del Bronzo, una terza dedicata alla Tomba Etrusca del VI secolo trovata a Parrano e un’altra relativa al periodo medievale-rinascimentale – oltre a quelle che ospitano l’Archivio Storico. La Sala della Venere Verde conterrà una scultura del Paleolitico Superiore e altri oggetti dello stesso periodo raccolti da Cesare De Sanctis alle Tane del Diavolo”. Il finanziamento dei 42.000 euro necessari sarà possibile grazie alla raccolta fondi di Art Bonus che ha inserito il progetto del Comune di Parrano fra i beni meritevoli di essere presenti nel catalogo di quelli finanziabili.

"Questa valorizzazione – sottolineano dall'ente – consentirà di aumentare le potenzialità di fruizione anche della statua della Venere Verde, collocandola nel centro storico del borgo e permettendole di diventare riferimento per le attività di promozione delle arti, della storia e degli eventi culturali". Il bene in questione risale al Paleolitico Superiore e si colloca nel quadro delle cosiddette Veneri, rappresentazioni scultoree diffuse in tutta Europa di divinità femminili che simboleggiavano la Dea Madre, generatrice e protettrice di tutti gli esseri viventi.