Al via il restauro della Chiesa di San Bernardino. Lavori in vista anche agli Scalzi

Esposte agli agenti atmosferici, le emergenze storico-artistiche più antiche necessitano di attenzione. E manutenzione. Meglio se ordinaria, per evitare quella straordinaria. All'elenco dei cantieri in corso sulla Rupe si aggiungono così due edifici sacri. Lunedì 22 febbraio, infatti, prenderanno il via i lavori per il restauro della facciata, delle coperture e delle superfici decorate interne della Chiesa di San Bernardino, situata lungo Via Soliana, e annessa all'omonimo monastero pre-esistente.
Finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, gli interventi si protrarranno per almeno sei mesi. Cartello dei lavori alla mano si stima, infatti, che la consegna non avverrà prima di mercoledì 21 luglio. Un tempo discretamente lungo ma evidentemente necessario per restituire solidità architettonica e bellezza artistica a superfici e volumi. In questi giorni, intanto, è stato completato l'allestimento del cantiere ad opera dell'impresa Tiberi Sauro Edilgroup.
L'importo dei lavori a base d'asta ammonta a 85.731,98 euro. A dirigerli sarà l'architetto Maurizio Damiani. Il relativo progetto era stato approvato con decreto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria ad aprile dello scorso anno. Si tratta di interventi di manutenzione non più rinviabili. Più volte, infatti, anche nei mesi scorsi, era stata segnalata la necessità di restituire decoro alla chiesa che sorge ai margini di Piazza Marconi, a pochi passi dai Palazzi Papali e dal Duomo.
In posizione attigua a Palazzo Crispo-Marsciano, sede della Tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto, progettato dal Sangallo nel 1527. La chiesa in questione, invece, è stata costruita dal 1657 al 1666 e, come rivela un’iscrizione presente sulla facciata, nei pressi dell’antica Porta Santa Maria, è stata consacrata nel 1739. I lavori consentiranno di restaurare i due ordini che inquadrano la facciata della chiesa caratterizzata da un insolito interno ad aula unica a pianta ellittica.
Cinque gli altari. Ornata da raffinate decorazioni a stucco, in San Bernardino sono custodite opere di notevole rilevanza artistica, tra cui un’acquasantiera in travertino del 1588 attribuita ad Ippolito Scalza, una tavola, posta sopra l’altare maggiore, attribuita a Sinibaldo Ibi, che raffigura una Madonna col Bambino e Santi, e ancora una statua del Santo Bambino, proveniente dal Monastero di Santa Teresa.
Realizzata tra il 1653 e il 1657, invece, la Chiesa di San Giuseppe e Giacomo, detta anche "degli Scalzi" grazie all'omonima Confraternita che ne è proprietaria, interessata dal cedimento di una piccola porzione di intonaco e di un elemento decorativo circolare del cornicione, staccatosi dalla facciata nella prima mattina di mercoledì 10 febbraio e che dovrà essere quanto prima sostituito, così come stabilito nel corso di un primo sopralluogo conclusosi con il transennamento dell'area.
In settimana sarà effettuato un ulteriore controllo, a titolo precauzionale, anche sul resto dei piatti disegnati che si trovano sopra la porta d'ingresso in Piazza Ippolito Scalza, alla confluenza con Via Luca Signorelli e Via de' Cartari. La facciata, intonacata e tinteggiata negli anni '90, al contrario del prospetto laterale in muratura di tufo a faccia vista, presenta tre ordini sovrapposti: Dorico, Ionico – sopra il fregio a metope e triglifi – e ancora Dorico, di dimensioni più contenute.

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