cultura

A Fondovalle e Poggio Cavaliere per la Settimana Nazionale della Bonifica e Irrigazione

sabato 26 settembre 2020
di Davide Pompei
A Fondovalle e Poggio Cavaliere per la Settimana Nazionale della Bonifica e Irrigazione

In occasione della Settimana Nazionale della Bonifica ed Irrigazione 2020, il Gruppo Ecologista "Il Riccio" di Città della Pieve riprende l'attività escursionistica e, in collaborazione con Gea Energy Trekking e il Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia, organizza per domenica 27 settembre l'escursione "Fondovalle e Poggio Cavaliere – I Naturanti". Si parte alle 8 da Fondovalle, all'altezza del bivio con l'Azienda "Felceto" e Case Molinella, lungo il Sentiero 1.

Si percorre la strada che costeggia il Canale Chianetta e, seguendo la segnaletica del Club Alpino Italiano, si prosegue fino alla Fabbrica del Callone Pontificio e alla Torre del Buterone e poi fino a Poggio Cavaliere. La lunghezza del percorso, non ad anello, è di circa 13 chilometri: 7 per chi si ferma al primo parcheggio, 11 per chi procede fino alla frazione di Ponticelli. La durata complessiva per chi intende percorrere tutto l'itinerario è di sei ore. Dislivello, 130 metri.

Si tratta di una camminata facile, poco riparata dagli alberi e quasi completamente in pianura che lambisce i due edifici storici di indubbio fascino, silenziosi testimoni delle vicende della Bonifica, ormai rinchiusi dal tempo in un fitto intrico di strade, stradine, sentieri, canali e linee ferroviarie. Soprattutto durante la visita guidata scaglionata a cura dei volontari della Delegazione FAI del Trasimeno, ai partecipanti è fatto obbligo di indossare la mascherina.

Gran finale sulla terrazza che si affaccia ad Ovest, verso il Cetona, e ad Est sul crinale di Città della Pieve. "Il viale principale del Fondovalle – spiegano gli organizzatori – era alberato a gelsi utilizzati, agli inizi del secolo scorso, per l’allevamento del baco da seta da cui si ricavava il prezioso tessuto. Piante secolari ormai quasi tutte tagliate, probabilmente in seguito a malattie. A partire dall’antichità si hanno testimonianze di fiorenti civiltà lungo il corso del Chiani.

Etrusca, prima, e romana, poi, quando il fiume diventò navigabile ed utilizzato per floridi scambi commerciali. Al crollo dell’Impero Romano, nel 476 d.C., però, la mancanza di manutenzione di irreggimento delle acque e le abbondanti piogge portarono ad un progressivo impaludamento di tutta la Val di Chiana. In seguito le lotte per il predominio da parte delle signorie di Siena, Arezzo, Cortona, Montepulciano, Perugia e Orvieto non lasciarono il tempo alla bonifica della valle.

Tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’Evo Moderno si arrivò così ad una sorta di divisione amministrativa tra due grandi potenze. Ad Ovest, il Granducato di Toscana, e ad Est lo Stato della Chiesa, con il Chiani a segnarne il confine. Nel 1726, per ordine di Benedetto XIII, fu costruita la Fabbrica del Callone Pontificio di Campo alla Volta, su progetto dell’ingegnere Egidio Maria Bordoni con la collaborazione di Antonio Felice Facci.

La struttura, che funzionava da regolatore in muratura del flusso idrico del Chiani, con una chiusa a due paratie manovrate mediante argani, agevolando il deflusso regolato delle acque verso il Tevere, fu attiva dal 1727 al 1786 quando fu abbassata la platea e furono tolte le paratoie. Nel 1786 venne abbellita da un'iscrizione commemorativa e, nel 1795, da una nuova lapide che celebrava la vittoria dell’uomo sulla palude firmata da Andrea Vici, architetto della Sacra Congregazione delle Acque.

Dal 1945 al 1963 il primo piano dell’edificio fu usato come abitazione, mentre il Piano Terra dal 1950 al 1966 venne adibito a Scuola Elementare. Solo nel 1780, inoltre, Papa Pio VI e il Granduca Pietro Leopoldo firmarono nella Chiesa di Sant'Agostino di Città della Pieve il celebre Concordato Idraulico, stabilendo la cosiddetta inversione del Chiani. Le acque a Nord di Chiusi vengono incanalate per colmata, soluzione già suggerita da Leonardo.

O con il metodo delle sacche che vede l'acqua convogliata in piccoli laghi e fatta defluire lentamente verso l’Arno. A Sud, invece, l’acqua viene fatta defluire più velocemente, per caduta, verso il Tevere. Le acque così formano la Chianetta e l’Astrone che confluiscono nel Chiani e nel Paglia, affluente del Tevere. È per sorvegliare i lavori che venne fondata una Prefettura delle Acque, con sede a Città della Pieve. L’opera di bonifica terminò nel 1834.

La storia della Val di Chiana Romana, però, è anche la storia di numerosi bastioni che sbarravano il corso delle acque delle chiane. Il Bastione del Campo alla Volta, costruito e potenziato durante il XVII secolo, fu aperto nel 1725. La Torre del Buterone, a poco più di un chilometro dal Callone Pontificio, edificata molto probabilmente nella seconda metà del XV secolo come mulino a grano, fu trasformata in regolatore con la Convenzione del 1607.

E adattata a fortilizio durante la Guerra Barberina. Nel 1675 Clemente X ne ordinò la ristrutturazione per adibirla a posto di dogana, dandogli la fisionomia che ancora oggi conserva".

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