cultura

Tra storia, sviluppo e territorio: Monterotondo Marittimo e la sua GeoNave

lunedì 14 settembre 2020
di Livia Di Schino
Tra storia, sviluppo e territorio: Monterotondo Marittimo e la sua GeoNave

"Dal centro della Terra al cielo", è questa la denominazione che viene data al percorso geotermico delle Biancane di Monterotondo Marittimo. Ci troviamo tra le colline metallifere grossetane, dove nel 1777 Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, arrivato in Toscana a seguito del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, scoprì la presenza dell'acido borico nelle acque sulfuree locali. Ma poi ci vollero altri venti anni prima che se ne abbracciasse finalità industriali. Oggi, approdare in quest'area, diventa un viaggio di scoperta, dai tratti di girone dantesco: se il visitatore da una parte si trova avvolto da un'inaspettato contesto, dall'altra proprio per questo è attratto dal desiderio di conoscenza.

Così si avvia, si inerpica sempre più in alto, tra viottoli supportati da corde che a tratti vengono invasi da del fumo. Avvicinandoci e facendosi avvolgere si accorge che quel vapore è caldo e proviene dalla terra. L'odore di zolfo accompagnerà tutto il tragitto tra montagne di pietra bianca (le Biancane appunto) e una vegetazione atipica che si fa manto tra querce "da sughero" che hanno trovato vita anche in posti improbabili dove solo il desiderio di vita può spingere a crescere in una pittoresca armonia.

In questo cammino a fondersi è natura, scoperta e progresso. In qualche modo il ribollire del lagone è il punto di partenza del viaggio e delle nostre domande che trovano spiegazione in Mubia, Museo geologico delle Biancane, esattamente nella GeoNave. Un modo coinvolgente e divulgativo per spiegare la geodiversita' e come questa si manifesta in superficie. Concetti complessi a chi non ha fatto studi mirati per certe conoscenze.

Si entra così in una struttura imponente, nera e sferica e, raggiunta la postazione di comando, con una mano (in questo periodo sanificata con prodotti igenizzanti) si spinge un pulsante. I tre schermi di fronte a noi prendono vita in una giornata di pioggia e, seguendo il percorso di una goccia il gioco è fatto: si comincia prima a scendere, poi sempre più veloce fino a raggiungere le viscere della Terra. Giù sempre più giù, fino a risalire e ritrovarsi nel ribollire di un lagone oppure a trasformarsi in energia per dare luce alla bellezza che si può progettare o creare attraverso l'arte, ma che ci può sorprendere anche osservando lo spettacolo della natura, nel suo perfetto divenire nel tempo.