cultura

"Una storia di classe" nella scuola pre Covid. Foto di gruppo, "Scene da un patrimonio"

venerdì 11 settembre 2020
di Davide Pompei
"Una storia di classe" nella scuola pre Covid. Foto di gruppo, "Scene da un patrimonio"

Le più affascinanti sono quelle in bianco e nero, quando i selfie erano di là da venire. Spettinati e con la montatura degli occhiali spessa, i maschi. Con i capelli tirati indietro da cerchietti e trecce, le bambine. Ma tutti, almeno in quel fermo immagine da mostrare ai posteri, con il grembiule scuro e il fiocco. E la figura dell'insegnante, buona od arcigna, a supervisionare il branco. Belle, col senno di poi, le foto di classe, quelle di fine o inizio anno.

Un rito al quale tutti, negli anni, hanno partecipato. In aula, nel cortile, sulle scale dell’ingresso della scuola o in palestra. Un tipo di immagine che è diventata una vera e propria tipologia fotografica e si è consolidata come un'icona trasversale sia in termini geografici che temporali attraverso la quale è possibile individuare e analizzare anche la storia della didattica del Paese, dove lunedì 14 settembre – o giù di lì – suonerà di nuovo la campanella.

Tra vecchie e nuove preoccupazioni e un'iniziativa digitale alla quale è invitato a partecipare anche chi non è più in età da tabelline e temi sulle vacanze estive. Lanciato a maggio di quest'anno, quando il computer sembrava essere diventato l'unica finestra aperta sul mondo chiuso, il portale #scenedaunpatrimonio è l'archivio fotografico online del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ideato e sviluppato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

Una vasta raccolta di fotografie – private e di famiglia, del passato più recente o remoto, condivise in maniera organizzata tematica – avente per oggetto il patrimonio culturale italiano. Nelle declinazioni non manca la Sezione "Una storia di classe" che invita tutti ad aprire l'album dei ricordi e mostrare come era la scuola pre-Covid e come erano gli alunni di allora, sprovvisti di smartphone e mascherine, ma non di un compagno di banco con cui dividere libri e merenda.

Per partecipare alla raccolta è sufficiente registrarsi alla piattaforma e caricare una scansione delle fotografie in formato .jpeg e nelle dimensioni di minimo 2, massimo 5 MB. È comunque disponibile un tutorial per capire come ridimensionarle correttamente. Dopo aver caricato la prima fotografia si avrà a disposizione una pagina personale che verrà implementata con tutte le immagini di cui si è proprietari – occorre il consenso delle persone ritratte – e che si intende mostrare.

In questo spazio condiviso pensato per "raccontare attraverso la fotografia privata e familiare il patrimonio culturale e la sua storia" c'è posto anche per le piazze italiane, i ritratti sfocati davanti a monumenti, opere d'arte e musei, le processioni di paese, le immagini delle squadre di calcio delle serie minori, le coste italiane, le gite fuori porta. Cerimonie e riti collettivi, ma anche il tempo libero e le vacanze. Quelle di un'Italia che, senza Amarcord di maniera, è stata e non è più.

 

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