"Una storia di classe" nella scuola pre Covid. Foto di gruppo, "Scene da un patrimonio"

Le più affascinanti sono quelle in bianco e nero, quando i selfie erano di là da venire. Spettinati e con la montatura degli occhiali spessa, i maschi. Con i capelli tirati indietro da cerchietti e trecce, le bambine. Ma tutti, almeno in quel fermo immagine da mostrare ai posteri, con il grembiule scuro e il fiocco. E la figura dell'insegnante, buona od arcigna, a supervisionare il branco. Belle, col senno di poi, le foto di classe, quelle di fine o inizio anno.
Un rito al quale tutti, negli anni, hanno partecipato. In aula, nel cortile, sulle scale dell’ingresso della scuola o in palestra. Un tipo di immagine che è diventata una vera e propria tipologia fotografica e si è consolidata come un'icona trasversale sia in termini geografici che temporali attraverso la quale è possibile individuare e analizzare anche la storia della didattica del Paese, dove lunedì 14 settembre – o giù di lì – suonerà di nuovo la campanella.
Tra vecchie e nuove preoccupazioni e un'iniziativa digitale alla quale è invitato a partecipare anche chi non è più in età da tabelline e temi sulle vacanze estive. Lanciato a maggio di quest'anno, quando il computer sembrava essere diventato l'unica finestra aperta sul mondo chiuso, il portale #scenedaunpatrimonio è l'archivio fotografico online del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ideato e sviluppato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.
Una vasta raccolta di fotografie – private e di famiglia, del passato più recente o remoto, condivise in maniera organizzata tematica – avente per oggetto il patrimonio culturale italiano. Nelle declinazioni non manca la Sezione "Una storia di classe" che invita tutti ad aprire l'album dei ricordi e mostrare come era la scuola pre-Covid e come erano gli alunni di allora, sprovvisti di smartphone e mascherine, ma non di un compagno di banco con cui dividere libri e merenda.
Per partecipare alla raccolta è sufficiente registrarsi alla piattaforma e caricare una scansione delle fotografie in formato .jpeg e nelle dimensioni di minimo 2, massimo 5 MB. È comunque disponibile un tutorial per capire come ridimensionarle correttamente. Dopo aver caricato la prima fotografia si avrà a disposizione una pagina personale che verrà implementata con tutte le immagini di cui si è proprietari – occorre il consenso delle persone ritratte – e che si intende mostrare.
In questo spazio condiviso pensato per "raccontare attraverso la fotografia privata e familiare il patrimonio culturale e la sua storia" c'è posto anche per le piazze italiane, i ritratti sfocati davanti a monumenti, opere d'arte e musei, le processioni di paese, le immagini delle squadre di calcio delle serie minori, le coste italiane, le gite fuori porta. Cerimonie e riti collettivi, ma anche il tempo libero e le vacanze. Quelle di un'Italia che, senza Amarcord di maniera, è stata e non è più.

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