cultura

"E…state a Santa Rosa". Storia e costumi al Monastero, nell'anno senza "Gloria"

venerdì 28 agosto 2020
di Davide Pompei
"E…state a Santa Rosa". Storia e costumi al Monastero, nell'anno senza "Gloria"

Aprire le porte che solitamente precludono l'accesso per consentire a tutti di vivere quegli spazi come luogo di incontro, di cultura e di fede. È lo spirito che anima l'iniziativa "E...state a Santa Rosa" promossa dal Centro Studi "Santa Rosa da Viterbo" Onlus al Monastero di Santa Maria dell'Ordine di San Damiano, edificato sulle fondamenta di un pre-esistente oratorio intitolato a Santa Maria, la cui chiesa nel XIV secolo venne intitolata Santa Rosa dopo che Papa Alessandro IV fece trasferire qui il corpo incorrotto della piccola viterbese eretta a patrona della città.

Ancora oggi si trova dietro una grande cancellata in ferro ed è racchiuso in un’urna fatta costruire dalle monache nel 1699 da Giovanni Giardini da Forlì, argentiere della Casa Reale d’Inghilterra. Nel corso dei secoli sono stati effettuati numerosi interventi di ampliamento e rinnovamento, l’ultimo dei quali risalente al 1845, su progetto di Vincenzo Federici. Attualmente il Monastero di Santa Rosa è custodito dalle Suore Francescane Alcantarine, congregazione fondata nel 1870 e attiva pastoralmente nella cura dei più poveri e nell’annuncio del Vangelo.

Orfana per un anno della sua Macchina, "Gloria", venerdì 28 agosto alle 21 nella suggestiva cornice del chiostro, i soci del Centro Studi in collaborazione con l’Associazione "Tessili Antichi" e i volontari del Corteo Storico presenteranno la vita e i costumi di varie epoche che vanno dal XIII al XVIII secolo. Sarà la documentazione conservata nell’Archivio del Monastero a guidare i partecipanti attraverso i momenti più significativi relativi alla storia della santa, del monastero e della Città dei Papi, evidenziando il rapporto osmotico che li caratterizza.

Nel corso della serata sarà illustrata la simbologia dei costumi del Corteo Storico e si racconterà come, quando e perché furono creati, ricostruendo attraverso la documentazione d’archivio la storia del corteo. Una sfilata sui generis accompagnata dagli interventi di Eleonora Rava ("I più antichi documenti del Monastero di Santa Rosa"), Filippo Sedda ("L’iconologia della più antica immagine di Rosa da Viterbo") e dei volontari ("I costumi del Corteo Storico"). L'iniziativa sarà replicata con le stesse modalità anche sabato 5 e venerdì 11 settembre, sempre alle 21.

Concentrandosi rispettivamente su "L'istituzione della Processione Civica di Santa Rosa" e "La bella memoria antica" e ancora su "Le memorie segrete del Monastero di Santa Rosa" e "La vita di Rosa da Viterbo attraverso le fonti liturgiche". Dal momento che la capienza del chiostro è limitata a cento persone per ragioni di sicurezza e per il rispetto delle norme sanitarie indotte dal Coronavirus, i tre incontri saranno su prenotazione. L’ingresso è a donazione libera. Il contributo concorrerà al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del monastero.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
www.centrostudisantarosa.org

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