cultura

Giampiero Mughini presenta "Uffa. Cartoline amare da un tempo in cui accadde di tutto"

lunedì 3 agosto 2020
di Davide Pompei
Giampiero Mughini presenta "Uffa. Cartoline amare da un tempo in cui accadde di tutto"

Un piccolo manuale di sana indignazione. Una galleria di esercizi per guardare alle sfumature del reale con non comune arguzia. Un libro da 235 pagine che è anche il ritratto di "un'Italia Caporetta", in bilico tra cialtroni ed eroi, divi e bricconi. Per ridere del Paese, senza infischiarsene. "Uffa. Cartoline amare da un tempo in cui accadde di tutto" è il titolo dell'ultima opera del provocatorio Giampiero Giovanni Mughini, pubblicato a gennaio nella Collana "Gli Specchi" da Marsilio Editore.

Il giornalista, scrittore e opinionista, grande tifoso juventino, nato a Catania ma residente a Roma "dove custodisce nella sua casa un patrimonio culturale di inestimabile valore", giovedì 6 agosto, alle 19, sarà a Caprarola, nelle Scuderie di Palazzo Farnese, per presentarla nell'ambito del programma degli eventi estivi 2020 promosso dal Comune con il sostegno e la collaborazione della Regione Lazio e delle realtà associative, culturali e imprenditoriali locali.

Tra queste Pro Loco, Protezione Civile, Comitato Sagra della Nocciola, Comunità Montana dei Cimini, Riserva Naturale Lago di Vico. Main sponsor, Assofrutti e C.P.N. - Cooperativa Produttori Nocciole. "Letture d'autore. Festival dei Monti Cimini", iniziativa ad ingresso gratuito, realizzata da Carramusa Group, prosegue dunque tentando di rispondere all'amletica domanda "Penso che l’Italia di oggi sia un’Italia gaudente? Non lo penso affatto. Ma che Italia è allora?".

"Cinque minuti di ragionamenti da esseri umani" è il tempo di lettura richiesto da ciascun brano in questa incursione nel passato recente, ma ancora attuale. Al ritmo breve della cronaca, a 15 anni dall'esperienza di commentatore quotidiano di fatti e misfatti nazionali per "Il Foglio", l'autore sovrappone il tempo più lungo e profondo della Storia, rileggendosi da par suo e riuscendo nell'impresa di raccontare la società e la politica italiana da una prospettiva spiazzante.

Con l'essenzialità di poche righe, consapevole che "scrivere breve breve è infinitamente più efficace, ma anche infinitamente più difficile", mette in luce aspetti inediti di un periodo cruciale che va dalla guerra in Iraq alla prima elezione di Napolitano a presidente della Repubblica, da Calciopoli alla vittoria degli azzurri ai Campionati del Mondo di Berlino, rivelando connessioni insospettabili e sorprendenti analogie.

Ne emerge così il ritratto di un Paese che oscilla tra l'orgoglio identitario urlato nei cori da stadio e l'ironia imbarazzata di fronte alle contraddizioni di quell'Italietta fatta ancora di soubrette, politici, calciatori e giornalisti, una galleria in cui talento e mostruosità, grandioso e patetico sono indistinguibili. Senza pregiudizi e senza bandiere, una risata liberatoria mostra il grottesco del presente e provoca con una duplice domanda finale: "Chi siamo? E che Paese è il nostro?".

Il numero di spettatori ammesso è regolato dalla normativa di prevenzione e gestione del Covid-19. Il pubblico è invitato a mantenere un comportamento responsabile per la sicurezza di tutti. Per assistere all'incontro si consiglia la prenotazione tramite WhatsApp al numero 348.9001525. Per ulteriori informazioni: teatrostefanicaprarola@gmail.com.