cultura

Musica tra i rami del cedro secolare, Paolo Fresu suona per ascoltare la natura

martedì 21 luglio 2020
di Davide Pompei
Musica tra i rami del cedro secolare, Paolo Fresu suona per ascoltare la natura

Sospesi a più dieci metri d'altezza, sui rami del cedro secolare del Libano che sorge al centro del Chiostro del Rettorato dell'Università degli Studi di Perugia. Location decisamente originale in un'estate evidentemente atipica, quella scelta per l'evento "Two for Tree and Orchestra", il concerto dal valore simbolico per sensibilizzare il pubblico sul valore naturalistico dei patriarchi verdi, andato in scena domenica 19 luglio che ha visto esibirsi due musicisti del calibro di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura insieme all'Orchestra da Camera di Perugia, disposta intorno al tronco.

"Un evento – ha spiegato il trombettista internazionale – nato dal bisogno di riflettere, anche attraverso la musica sul senso del rispetto della natura. Gli alberi, in fondo, sono qui da molto tempo prima di noi. Sono realtà incredibili che mettono in comunicazione la terra con il cielo, un po' come tentano di fare gli artisti". E, a giudicare dai consensi riscossi tra gli 86 fortunati spettatori che hanno potuto assistere in presenza, nel rispetto delle norme anti Covid e su prenotazione, come in questo caso ci riescono, eccome. Preziosa la collaborazione dell’Associazione "Alberi Maestri".

L'esibizione trasmessa anche in streaming da Radio Monte Carlo e dal Ministero degli Affari Esteri è recuperabile anche su YouTube. Per lasciare traccia della celebrazione di tanta bellezza che invita a riappropriarsi di spazi aperti, senza invaderli ma rispettandoli. "Un concerto emozionante – hanno sottolineato gli organizzatori di Umbria Jazz – in linea con gli impegni e le azioni intraprese a sostegno di politiche e comportamenti improntati alla sostenibilità ambientale". Con la leggerezza di note che hanno portato il jazz all'università come pre-evento della Notte Europea dei Ricercatori.

Il contributo dell'Ateneo all'evento "è finalizzato ad affiancare all'esperienza musicale un momento di approfondimento e comunicazione scientifica multidisciplinare – spiegano da Palazzo Murena – che mantiene l'albero al centro della narrazione". Da qui prende avvio il progetto "Alberi di Conoscenza", coordinata da David Grohmann sotto la supervisione di Roberto Rettori. Dodici illustrazioni realizzate dagli artisti Aurora Stano e Marco Leonbruni e altrettante schede di approfondimento che raccontano le essenze da diversi approcci disciplinari.

Nella stessa sede fruibile anche "Umbria Jazz Smart Design", risultato finale di un workshop-concorso cui hanno partecipato sessanta studenti del Corso di Laurea in Design, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale promosso dalla Fondazione Umbria Jazz e svoltosi tra marzo e aprile in modalità telematica. Ideato da Paolo Belardi, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Perugia con il coordinamento di Valeria Menchetelli, Paul Henry Robb e Benedetta Terenzi, l'allestimento raccoglie le migliori 27 proposte per la realizzazione del logo.

Quello che avrebbe accompagnato l'edizione 2020 del festival. Entrambe le mostre, visitabili fino a mercoledì 30 settembre, non sono solo appendice del concerto ma, nelle parole del rettore, Maurizio Oliviero, "costituiscono un’occasione di riflessione sulla sostenibilità, tema sempre più centrale nelle scelte strategiche dell’ateneo. Intendiamo progettare le attività quotidiane, individuali e collettive, allo scopo di disegnare un percorso in grado di tradurre questa idea astratta in realtà concreta. Lo faremo con gli strumenti che ci appartengono, quelli della didattica".

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