cultura

"Le Mythe Dior". Al Sasseto il corto per l'alta moda girato da Matteo Garrone

mercoledì 8 luglio 2020
di Davide Pompei
"Le Mythe Dior". Al Sasseto il corto per l'alta moda girato da Matteo Garrone

Uno spot lungo che eleva e nobilita il linguaggio pubblicitario a raffinato cortometraggio. La firma è quella di una vecchia conoscenza come il pluripremiato Matteo Garrone che qui, nel 2015, ha già ambientato alcune scene de "Il Racconto dei Racconti". Qui è il Bosco Monumentale del Sasseto, ai piedi del Castello di Torre Alfina. Uno scenario unico definito dal National Geographic come "Il Bosco di Biancaneve" e scelto anche da Disney per ambientare una produzione fiabesca.

Imponenti tronchi secolari e acque trasparenti – quelle del fiume che attraversa un altro gioiello laziale come il Giardino di Ninfa – trovano degna rappresentazione nel nuovo video realizzato dal regista romano per soddisfare le esigenze di Maria Grazia Chiuri, direttore creativo della maison Dior che ha scelto di presentare l'haute couture della prossima stagione andando oltre la formula digitale per raccontare in maniera inedita la Collezione Autunno-Inverno 2020/2021.

Il risultato è una fiaba emozionante con sirene, fauni, ninfe e manichini in scala 40 che riecheggiano le poupèe del '700, che venivano inviate alle clienti per fare loro toccare con mano le creazioni sartoriali da acquistare. Proprio il viaggio in sontuosi bauli di queste bambole-manichino funge da fil rouge a "Le Mythe Dior", intessendo di pura eleganza un piccolo capolavoro filmico da un lato, fashion dall’altro. Una favola nella favola, con tappe da retrogusto di epica omerica.

Allusione alle statue greche – senza testa e senza braccia – insieme a donne-lumache e creature boschive fantastiche che rimangono ammaliate da tessuti incantevoli. Tutte vogliono indossare tanta grazia. La narrazione inizia in medias res, nell'Atelier Dior, Parigi, e procede a tappe, come un'Odissea. Il baule su cui viaggia l’alta moda ha la forma della storica maison di Avenue Montaigne. L'epos greco ma anche le Metamorfosi di Ovidio riecheggiano, invece, nel bosco incantato.

Non manca all’appello il satiro che racconta e svela i miti di questo film dell'alta moda, per dieci intensi minuti che sembrano fermare il tempo, l’epoca e la storia. "Il digitale – ha dichiarato il direttore creativo – può sicuramente sostenere la moda, ma allo stesso tempo credo che abbia dei limiti e in particolare per me che ho una visione classica per questa importante tradizione. L'haute couture rappresenta il sogno, ma allo stesso tempo deve offrire un servizio personalizzato".

Forte l'intesa, anche se si trattava della prima collaborazione, con un altro sognatore come Matteo Garrone, appena premiato con il Nastro d'Argento alla regia per "Pinocchio". "Non ci conoscevamo, ma siamo subito entrati in sintonia, forse anche perché le nostre educazioni sono simili: abbiamo gli stessi riferimenti artistici e culturali, la stessa sensibilità, lo stesso occhio". Il resto lo hanno sigillato le musiche di Paolo Buonvino. E quel Sasseto onirico che non smette di far sognare.