cultura

Franco Arminio porta in Umbria "La Cura dello Sguardo. Nuova Farmacia Poetica"

mercoledì 8 luglio 2020
di Davide Pompei
Franco Arminio porta in Umbria "La Cura dello Sguardo. Nuova Farmacia Poetica"

Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi. Si definisce “paesologo” ed è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Nato a Bisaccia, in Irpinia d'Oriente, qui ha ideato e porta avanti la Casa della Paesologia e, ad Aliano, il Festival "La Luna e i Calanchi". Con il suo blog "Comunità Provvisorie" arriva nelle case...lle mail dei lettori. Decine di migliaia, quelli raggiunti attraverso i suoi libri.

L'ultimo è "La Cura dello Sguardo. Nuova Farmacia Poetica", 208 pagine fresche di stampa per Bompiani che, "fitte come gli scaffali di un antico speziale, allineano racconti visionari accanto a vere e proprie orazioni civili, che pongono domande e chiedono risposte con vibrante ostinazione". Sì, perché "in un tempo in cui si parla di distanziamento dagli altri, bisogna procurarsi un distanziamento da se stessi, incarnarsi veramente nell'aria del mondo.

Essere soci della luce, mettersi al servizio delle cose. La nostra vocazione non è la cattura. Siamo animali di premura". Più che una presentazione, si annuncia già come una testimonianza di resilienza, l'incontro che porta nuovamente in Umbria Franco Arminio. L'appuntamento, in agenda per giovedì 17 settembre all’Anfiteatro della Pro Civitate Christiana, calerà il sipario su Assisi OnLive, progetto pilota nell'estate caratterizzata dalla timida ma inesorabile voglia di libertà.

Ideato e realizzato dalla Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco, dal Piccolo Teatro degli Instabili, dall’Associazione Umbra della Canzone e della Musica d’Autore, dall'Associazione Culturale Riverock e da Zona Franca che, su sollecitazione e con la collaborazione del Comune di Assisi, si sono unite per dar vita a un cartellone di qualità con itinerari d’estate tra musica e teatro che si inseriscono nella programmazione estiva.

"Percorrendo l'Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, già da tempo Arminio registrava un'epidemia in corso, quella dell'autismo corale, che ci vede rinchiusi dietro i nostri piccoli schermi, impegnati in una comunicazione che ha perso ardore e vitalità. In queste pagine il poeta torna a offrirci le sue parole come fiaccole per illuminare il presente, offrendo il suo stesso corpo come testimonianza, come repertorio di tentativi e rimedi".

"Ho vanamente cercato – annota – la guarigione scrivendo. La ferita è ancora qui. Con il tempo mi sono cresciuti dentro consigli che posso dare, piccoli precetti fatti in casa". La cura invocata passa sempre attraverso una lingua che si fa strumento di conoscenza, alla ricerca di una comunicazione, di un senso condiviso, di intima vicinanza. "E se non ci sono certezze, se tutti siamo un po' più fragili, a curarci sopraggiunge la fiducia nella capacità delle parole di unire i nostri sguardi".