cultura

Palazzo Bruschi Falgari, dalla Regione 300.000 euro per completare il recupero

martedì 30 giugno 2020
di Davide Pompei
Palazzo Bruschi Falgari, dalla Regione 300.000 euro per completare il recupero

Edificato tra il XVII e il XVIII secolo, deve il suo aspetto attuale a ristrutturazioni successive. Alla più consistente, nella seconda metà dell'800, va ascritta la realizzazione ex novo della Sala Grande e della Galleria, progettate da Virginio Vespignani e decorate da Annibale Angelini secondo il gusto neoclassico in voga all'epoca. Ha pre-esistenze medievali, Palazzo Bruschi Falgari, attuale sede della Biblioteca Pubblica di Tarquinia intitolata a Vincenzo Cardarelli.

Nel 2017, un cospicuo finanziamento ha consentito il restauro degli ambienti di rappresentanza al Primo Piano. Un intervento radicale che ha interessato l'apparato decorativo a tempera, gli infissi originari in legno, i pavimenti a terrazzo, l'esecuzione di consolidamenti localizzati e l'aggiornamento di tutti gli impianti. La nuova illuminazione – della volta a botte, in particolare – ha richiesto un impegno e una sensibilità notevoli.

Ora, la Regione Lazio ha stanziato nuove risorse aggiuntive per il Fondo dedicato al completamento delle opere pubbliche d’interesse locale. La domanda presentata dall’Amministrazione Mencarini, che non era stata ammessa in graduatoria per l’esaurimento della dotazione economica del capitolo, viene, dunque, riammessa con apposita determinazione, in attuazione di una delibera di giunta del 2018. La storia del restauro di uno dei palazzi più importanti della città etrusca è lunga.

Era il 2006, infatti, quando la richiesta inoltrata dall’Amministrazione Giulivi per il recupero di Palazzo Bruschi Falgari venne inserita tra gli interventi previsti dalla Regione e il primo finanziamento approvato con delibera di giunta regionale. La stessa giunta, a metà giugno di quell'anno, approvava progetto e richiesta di contributo. Dopo circa 14 anni, l'immobile sembra trovare finalmente la sua vera identità.

Nel corso degli anni, grazie all’interesse della Regione e delle amministrazioni comunali che si sono susseguite, questo luogo è diventato oltre che la sede della Biblioteca Comunale, uno spazio culturale vitale per la città. La prima inaugurazione dopo l’intervento di recupero riguardante le decorazioni delle stanze, la pavimentazione e la scalinata di accesso risale al 2012. Sette anni dopo, la riconsegna agli antichi splendori delle stanze dipinte dall'accademico di San Luca.

Uno dei protagonisti della pittura romana di metà '800, attivo anche nei cantieri di Palazzo Chigi, qui ha raffigurato alcuni scorci del paesaggio della campagna tarquiniese dell'epoca che restituiscono vedute di paesaggio autentiche della costa tarquiniese dall'Argentario fino a Civitavecchia. Per completare il recupero del palazzo, la Regione Lazio ha appena stanziato 300.000 euro andando incontro a quel desiderio di valorizzazione che una priorità per il Comune.

"Un passo importante – commenta il sindaco, Alessandro Giuliviper raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati già tempo fa, quello di trasformare questo luogo in un palazzo della cultura, centro di attività educative, intellettuali, formative. L’attuale Amministrazione aveva già stanziato soldi per i lavori del completamento del Secondo Piano, iniziati da qualche settimana. Grazie a questo ulteriore contributo regionale ne vedremo sicuramente il completamento nei prossimi mesi".