cultura

Villa Bruschi Falgari riapre al pubblico. Le visite sostengono la manutenzione

mercoledì 17 giugno 2020
di Davide Pompei
Villa Bruschi Falgari riapre al pubblico. Le visite sostengono la manutenzione

Riapre al pubblico, dopo la serrata imposta dal Coronavirus. Riapre al pubblico, anche per consentire di raccogliere i fondi necessari agli interventi di manutenzione e restauro di cui necessita. Riapre, grazie al lavoro dei volontari che continua incessante. E grazie a quello di guide turistiche come Claudia Moroni che sabato 20 e domenica 21 giugno, dalle 16 alle 19, invita a scoprire Villa Bruschi Falgari, tassello misconosciuto del patrimonio artistico e paesaggistico di Tarquinia.

Quattro turni con gruppi di dieci persone al massimo per rispettare il distanziamento sociale necessario a limitare la diffusione del Covid-19 consentiranno così di conoscere da vicino la storia della villa progettata dall’architetto Virginio Vespignani nel 1860 per i Conti Bruschi Falgari ed inserita all’interno di un parco di 4 ettari, ad un chilometro dal centro abitato, sulla Strada Vicinale dell’Acquetta. Del complesso fanno parte anche una cappella gentilizia e un edificio rustico.

Negli anni il parco è stato abbellito con l’istallazione scenografica di reperti archeologici di proprietà della nobile famiglia tarquiniese. All’interno si trova un sentiero che tocca i punti più belli del giardino, tra cui una grotta in cui è presente una sorgente d’acqua. "In questi anni – spiega la guida – alcuni volontari hanno fatto un lavoro straordinario per rendere di nuovo fruibile l’edificio e il parco. Questa iniziativa vuole essere anche un modo per ringraziarli".

In ottemperanza alle norme anti Covid-19 è obbligatoria la prenotazione, scegliendo l’orario di preferenza. Qualora sia al completo è necessario lo spostamento in un altro orario disponibile. Il contributo minimo è di 5 euro a persona e il ricavato sarà devoluto al Comitato “Aiutiamo Villa Bruschi Falgari” per le opere di manutenzione che sottraggono il complesso dall'abbandono, con l'ambizione di ricreare un giardino all'italiana, ricco di essenze botaniche ed arboree.

E percorsi storici, così come prevedeva la progettazione originaria, realizzata solo in parte e completamente cancellata dal tempo. Fu per desiderio della nobildonna Maria Giustina Quaglia, moglie del Conte Francesco Bruschi Falgari, che nel 1869 venne incaricato l'allora direttore della Fabbrica di San Pietro, di "disegnare un casino da edificare nella costruenda villa, in un luogo di particolare bellezza naturale", che alla vicinanza del mare unisce un clima piacevolmente mite.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
347.6920574 – claumor@hotmail.it