Riapre le porte Castello Orsini. Visite nel weekend con il narratore di comunità

Qui hanno soggiornato Adriana Mila, sposa di Ludovico Orsini, Giulia Farnese – detta "La Bella", sebbene il volto, ancora oggi, rimane un mistero, in quanto vittima di damnatio memoriae – e una giovanissima Lucrezia Borgia. Da fortezza difensiva – il primo torrione è del 1285 – a residenza signorile, è a metà del '400 che i soffitti cassettonati, finemente dipinti, si ricoprono di motivi celebrativi. Numerose le famiglie susseguitesi nei secoli in qualità di inquiline.
Dai Delle Rovere ai Colonna, dai Barberini ai Misciattelli, marchesi e legittimi proprietari dal 1907. Nel primo – anche rispetto alla libera circolazione tra confini regionali – fine settimana di giugno, riapre le sue porte al pubblico anche Castello Orsini, baluardo ben conservato alle porte del borgo laziale di Vasanello, a meno di un'ora da Orvieto. Lo farà sabato 6 e domenica 7 giugno con un doppio appuntamento che svela una delle tante meraviglie della Tuscia.
Senza ombra di dubbio una delle testimonianze più importanti della permanenza della famiglia Orsini in questa terra. Orari, modalità e costi delle visite saranno resi telefonicamente. A narrare vicissitudini, storie e le leggende che si intricano tra le stanze del castello, lasciando sempre un alone di mistero, sarà ancora una volta Marco Rossi, giovane narratore di comunità Unitus che, in abito medievale, accompagnerà adulti e bambini in una vera avventura, senza mai annoiare.
La sua loquacità ormai rodata rende, infatti, sempre molto leggera e piacevole la passeggiata. Al tempo stesso, anche in questa occasione, fornirà nozioni utili ad apprezzarne storia ed architettura partendo dalla costruzione dell’edificio che risale al XIII secolo quando, nel 1278, la Chiesa cedette il feudo ad Orso Orsini. Il castello ingloba un vecchio fortilizio militare, allunga le mura, aggiunge un fossato e i quattro grandi torrioni che dominano sul Giardino Medioevale.
Presentato come "luogo di delizia paradisiaca", quest'ultimo nel 1300 veniva utilizzato come orto utile al sostentamento e ancora oggi annovera piante autoctone precedenti alla scoperta dell'America. Nel complesso fanno bella mostra di sé anche l'antica Fabbrica delle Ceramiche e la mostra permanente della produzione artistica della ceramica Bassanello, oltre all'appartamento storico dipinto in occasione delle nozze di Giulia Farnese con Orsino Orsini. Bentornata bellezza.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
328.6552632
