cultura

Ritrovati i resti dell'Osteria tra l'Abbazia di Marzapalo e il Monastero di San Pietro Aquaeortus

giovedì 28 maggio 2020
Ritrovati i resti dell'Osteria tra l'Abbazia di Marzapalo e il Monastero di San Pietro Aquaeortus

Dopo il ritrovamento dei ruderi del Castello di Lipraga, il territorio dell'Alto Orvietano si mostra in tutta la sua ricchezza di nuovo foriero di scoperte interessanti. Autore del ritrovamento, ancora una volta, Felice Danielli, originario di Allerona e appassionato di storia locale.

Partendo dalla mappa di Ignazio Danti, stampata nel 1583, ma che riporta fedelmente la descrizione fatta da Monaldeschi del contado di Orvieto nel 1334, grazie ai raffronti con le mappe moderne e le perlustrazioni sul territorio, Danielli è stato di nuovo in grado di individuare, dopo il Castello di Lipraga, i resti di un'altra grande struttura antica, un'Osteria.

Ancora un volta protagonista è l'antica Strada Perugina, una trasversale che tagliava l'Etruria da ovest a est, partendo dal Tirreno per arrivare a Perugia, che sul suo percorso incrociava la via Francigena ad Acquapendente, la Traiana Nova e la Cassia Antica a Fabro. Il tratto nel comune di Acquapendente è ancora in uso e nelle mappe è denominato Strada Perugina, mentre nel comune di Allerona si perde la denominazione e contrariamente a quanto finora sostenuto dagli studiosi, il percorso originario non coincide con la Strada Provinciale 50, ma ha un tracciato diverso, in parte parallelo alla strada provinciale e che in alcuni tratti taglia a mezzacosta il monte di Poggio Spino.

Felice Danielli, durante le sue ricerche, e avvalendosi anche di testimonianze orali, ha potuto individuare il tracciato originario in terra battuta dell'antica strada Perugina all'interno dei boschi del territorio alleronese.

Questo antico percorso, abbandonato per gran parte del suo tracciato in epoche recenti, con tutta probabilità entrò a far parte della grande viabilità romana, il più efficiente e duraturo sistema stradale dell'antichità, che consentì di portare la civiltà romana in contatto con le diverse popolazioni che abitavano il mondo allora conosciuto. Nessun altro popolo in quell'epoca storica seppe eguagliare la loro capacità di scelta dei tracciati, le tecniche di costruzione e l'organizzazione di assistenza ai viaggiatori. Per quanto riguarda quest'ultima tutte le più importanti strade romane erano organizzate attraverso questa rete ricettiva che offriva ai viandanti servizi di vitto, alloggio e cambio cavalli. Tra queste le strutture principali erano:

le Mansiones,  stazioni di posta lungo una strada romana, gestite dal governo centrale e messe a disposizione di dignitari, ufficiali, o di chi viaggiasse per ragioni di stato;

le Osterie o Cauponae, aree di servizio per i viaggiatori comuni;

le Tabernae, strutture ricettive dalla reputazione non sempre limpida poiché frequentate anche da prostitute e malviventi.
Il ritrovamento dell'osteria e del Castello di Lipraga lungo il tracciato della Strada Perugina all'interno dei boschi di Allerona, avvalora ulteriormente l'ipotesi dell'importanza dell'antico tracciato. A supporto di questo basti pensare che nel solo tratto tra Allerona e Fabro erano presenti tre osterie e una taverna.

L'importanza dell'Osteria è avvalorata dalla posizione strategica che occupa all'incrocio tra due strade antichissime e importanti come la Strada Perugina e la Strada di Crinale della transumanza, strade che collegavano 6 città importanti della Dodecapoli Etrusca: Populonia, Vetulonia, Roselle a Perugia e Chiusi a Orvieto.

Il tracciato dell'antica strada Perugina (Ovest-Est)
Dalle ricerche effettuate e testimonianze raccolte, la strada tagliava trasversalmente l'Etruria: da Populonia, Vetulonia e Roselle, passava per Acquapendente per salire poi sul Monte Rufeno, scendeva verso Villalba, risaliva per l'Osteria dirigendosi sotto San Pietro Aquaeortus, saliva di nuovo a mezzacosta sotto il Castello di Lipraga, dirigendosi poi verso l'Osteriaccia, Le Taverne, la Banditella, il piano di Fabro, l'Osteria di Carnaiola per poi proseguire verso Perugia.

Il tracciato della strada di Crinale (Nord-Sud)
Tracciato importante poiché consentiva di andare da Chiusi a Orvieto, evitando le pianure paludose con il seguente percorso: Chiusi, Cetona, San casciano dei Bagni, Poggio Spino, Osteria dove si immetteva nella Perugina fino a Villalba, per poi lasciarla e dirigersi verso le Bucacce, Casanova, il Poggio della Cupa, Eremo di Loreto, abitato della Bandita del Monte, Castello di Meana, la Faustina, Poggio Barile, il Piano di Paglia, attraversando il fiumein epoche diverse prima sul ponte della Cassia Antica e poi sul ponte della Mola della Traiana Nova, per poi giungere a Orvieto.

Il ritrovamento dell'Osteria
Seguendo la mappa di Danti (dove era riportata la presenza dell'Osteria, scomparsa poi nelle mappe più recenti), le testimonianze dei contadini originari dei poderi della montagna di Poggio Spino e perlustrando il territorio tra l'Abbazia di Marzapalo e il monastero di San Pietro Aquaeortus, Felice Danielli ha individuato un'area dalla morfologia anomala. Situata all'incrocio tra la Strada Perugina e la Strada di Crinale della transumanza, quest'area all'interno del bosco presenta una serie di piccoli promontori e avvallamenti nascosti tra muschio, rovi e arbusti. (Il geometra Raffaele Materizzini, effettuando il rilevamento satellitare, ha collocato l'area sul foglio 3 particella 146 nel catasto dei terreni del comune di Allerona). Il punto strategico e la morfologia del territorio hanno portato Danielli a ipotizzare la presenza in quell'area dell'antica Osteria presente sulla mappa del Danti, confermata poi da un'osservazione più attenta che ha portato a individuare i resti delle mura dell'Osteria. Attualmente nascosti dalla vegetazione, gli antichi sassi potrebbero essere riportai alla luce grazie a una campagna di scavi archeologici necessaria per ridare finalmente vita all'antica struttura e mettere un altro tassello nella già ricca storia del nostro territorio.