cultura

Collocati gli stendardi. A medici e infermieri d'Italia, la Palombella 2020

mercoledì 27 maggio 2020
di Davide Pompei
Collocati gli stendardi. A medici e infermieri d'Italia, la Palombella 2020

Stendardi collocati sul Palazzo del Capitano del Popolo, il Teatro Mancinelli e il Municipio. Colori e simboli che, in tempi di restrizioni, hanno il significato dell'identità collettiva. Così la città ha iniziato ad entrare nello spirito di quello che, da sempre – come il titolo del film del regista Giovanni Bufalini dedicato al Corpus Domini che si tornerà a girare tra Orvieto e Bolsena a partire da lunedì 8 giugno – è il suo momento più bello, fatto di fiori e bandiere.

Le stesse che, nei giorni che precedono la Pentecoste, il Comitato Cittadino dei Quartieri ha chiesto di esporre su finestre, balconi e vetrine dei negozi, come avveniva per il concorso organizzato dalla Fidapa Bpw Italy Sezione di Orvieto all’interno del programma di "Orvieto in Fiore". Un concorso che, quest’anno, non avrà classifica ma un unico vincitore: la città. Foto e video degli addobbi saranno utilizzati, infatti, per realizzare un video che sarà pubblicato sui social network.

In quella piazza virtuale dove ormai tutto, in maniera anche caotica, transita. Comprese le iniziative simboliche delle tante realtà all'ombra del Duomo. Proprio sui simboli che caratterizzano il passaggio alla primavera, alla fecondità della Terra e ai fiori che in sé già sono frutto, è dedicato il video realizzato dall'Istituto Storico Artistico Orvietano. Doppio l'omaggio alla città degli oltre 30 componenti del Gruppo Sbandieratori e Musici dei Quartieri di Orvieto.

Uno per onorare la Palombella, realizzato con pochi elementi a distanza di sicurezza. L’altro, dedicato a Orvieto, come messaggio di speranza. Entrambi saranno pubblicati nel giorno di Pentecoste. Una, ma reale, l’infiorata che sarà realizzata tra venerdì 29 e sabato 30 maggio nella Chiesa di San Giuseppe Patrono dai rappresentanti di tutti i gruppi degli infioratori utilizzando il bozzetto realizzato da Asia Montanini, studentessa della classe II A del Liceo Artistico.

A sceglierlo tra gli undici selezionati, monsignor Benedetto Tuzia che ha indicato anche il tema francescano di quest'anno. L’infiorata sarà visibile anche sui profili social di "Orvieto in Fiore". Un ulteriore contributo virtuale arriverà domenica 31 maggio grazie alla diffusione del video ottenuto con le suggestive immagini della città dall'alto, immortalate nei giorni scorsi, dal drone della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria che ne cura la produzione.

Dando seguito all'idea dell'Associazione Orvieto e Medioevo e del Club di Territorio di Orvieto del Touring Club Italiano, recepita dall'Opera del Duomo, il video regalerà un inedito punto di osservazione, quello della colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo, affidata in segno augurale alle cure di una coppia di sposi novelli, tramandando in maniera sostanzialmente invariato un cerimoniale documentato già nel 1404.

Qualche eccezione, tuttavia, negli anni, c'è stata. Su tutte, il colpo di scena avvenuto nel 2011 quando il contenitore in plexiglass inserito all'interno della raggiera per venire incontro alle richieste animaliste si aprì lasciando volare via la colomba. Nel 2013, invece, venne donata alla sorella di don Italo Mattia, storico parroco della Cattedrale, in sua memoria. Nel 2017, poi, fu consegnata ai familiari di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi, vittime del sisma di Amatrice.

Quest'anno al volatile si è deciso di conferire un ulteriore significato, scegliendo di consegnarlo ad una rappresentanza di medici ed infermieri come ideale dono e ringraziamento a tutti gli operatori sanitari, in prima linea nei mesi dell'emergenza sanitaria. Nessuna discesa lungo Via Maitani, dunque, ma nella mattina di domenica 31 maggio, durante la messa di Pentecoste trasmessa dal Duomo in streaming sui canali web e social della Tv Diocesana, la colomba sarà presente.

All'interno di una voliera sarà consegnata all'amministratore apostolico della Diocesi da una coppia di popolani e due figuranti in costume rinascimentale che rappresentano Giovanna Monaldeschi della Cervara e Piero Antonio Monaldeschi della Vipera. Ovvero la coppia che, con la loro unione in matrimonio, pose fine alle lotte intestine che avevano insanguinato la città e che fece della Palombella la festa che rappresenterà il riconoscimento e l’emblema della loro signoria.

La tradizione della Palombella e degli appuntamenti ad essa collegati saranno, insomma, mantenuti ma necessariamente rivisti alla luce delle limitazioni imposte dalle disposizioni per il contenimento del contagio da Covid-19 relative al distanziamento sociale e al divieto di assembramenti. Questo, almeno, lo scopo del programma alternativo stilato da Comune, Diocesi, Opera del Duomo e Comitato Cittadino dei Quartieri in collaborazione con le associazioni cittadine.

"Una festa – sottolineano gli organizzatori – che, da un lato, torna alle origini, quando veniva celebrata all’interno della Cattedrale, e dall’altro si innova attraverso l’utilizzo della tecnologia per rinnovare lo spirito indentitario della comunità e inviare un messaggio di speranza in questo delicato momento storico. Il volo della Palombella era un tempo di buon auspicio per i raccolti, un simbolo di pace. Nell’anno della pandemia, si arricchisce di un nuovo significato universale".