cultura

Gli eventi della tradizione. "Orvieto in Fiore" e la Pentecoste

sabato 16 maggio 2020
di Raffaele Davanzo
Gli eventi della tradizione. "Orvieto in Fiore" e la Pentecoste

Mai come in questo periodo di grande difficoltà planetaria, nel nostro piccolo ci siamo resi conto che le ricorrenze religiose e tradizionali scandiscono la nostra vita con giorni che non sono uguali agli altri! Le settimane di questa bella primavera si sono avvolte su loro stesse con esasperante e drammatica lentezza. Il nostro primo pensiero va a tutte quelle migliaia di nostri connazionali e di abitanti di tutto il Pianeta che hanno perso la vita: tetro schermo nero delle Ombre Sfuggenti! Ma anche ai loro parenti e amici, persone si ritrovano in una tenebra inaccettabile dalla Realtà, con enormi difficoltà a elaborare il loro lutto. La Terra ha forse smesso di sorridere, e avvolta com’è da un silenzio davvero di toma.

Anche se da una decina di giorni il riavvio della normalità sembra ormai un percorso ritrovato e già acquisito, da non perdere più. Ma quello a cui abbiamo rinunciato in queste ultime settimane sarà per noi ancora più prezioso e importante di quello che avremmo mai potuto immaginare: dovremo recuperare tutto, dal punto di vista umano e da quello culturale, per implementare il senso di comunità e di unità, per andare oltre la grande preoccupazione attuale per le ricadute che questo trauma produrrà su ogni comparto professionale, specialmente quello turistico-culturale di Orvieto.

Insomma, approfittiamo di questa stasi, anche mentale, per elaborare le potenzialità future che questa impensabile dimensione ci potrebbe proporre un domani, un domani vicino! La Festa di Pentecoste quest'anno cadrà il 31 maggio. Lo scenario purtroppo non sarà il solito con la macchina - baldacchino montato sul sagrato del nostro Duomo ed i suoi ospiti – Maria e gli Apostoli - pronti a ricevere lo Spirito Santo. È stato già deliberato che sia la Festa della Palombella per le Pentecoste, sia il Corteo del Corpus Domini, per quest’anno sono stati annullati.

Eppure la Pentecoste è momento storico fondamentale del Cristianesimo: effusione dello Spirito Santo e, com'è chiaro dagli Atti degli Apostoli, Nascita della Chiesa come struttura organizzata, e quindi nascita di una società diversa, fondata sulla giustizia, sull'uguaglianza, sulla solidarietà, sulla pace, sulla libertà. Con le Pentecoste si celebra anche la Consacrazione della Terra al lavoro dell'Uomo, appunto grazie ad almeno cinque doni dello Spirito Santo (Sapienza Intelletto Consiglio Fortezza Scienza); che è anche Consacrazione al prossimo giungere a buon fine dei raccolti.

La pandemia che già ci ha privati di quasi due mesi di vita sociale, di incontri, abbracci, riunioni, si appresta a privarci anche  di questi due eventi che da anni scandiscono il tempo nella nostra città. Stiamo vivendo un momento  eccezionale, i nostri ritmi quotidiani sono stati stravolti e improvvisamente ai primi di marzo ci siamo ritrovati confinati all'interno delle nostre case, con addosso una inattesa e generale sensazione di “sospensione”. Ma la straordinaria esperienza, dopo l'iniziale smarrimento, ci ha portato a scoprire che anche distanti possiamo sentirci uniti, insieme in una comune resilienza.

Ma il sentimento che vorremmo comunicare è la consapevolezza che comunque sarà Pentecoste e sarà Corpus Domini: anche se non potremo uscire e stare tutti in piazza, non per questo rinunceremo a fare festa e a regalarci momenti di leggerezza e unità. E qui scopriamo, rinnovato, il ruolo di Orvieto in Fiore, che ormai ci accompagna ogni anno in occasione delle Pentecoste e della Festa della Palombella.

"Orvieto in Fiore" non è un vero e proprio evento, ma prima di tutto è l’impegno che i fondatori del Comitato Cittadino dei Quartieri si sono presi dopo essersi costituiti in associazione. E poi è un momento ludico, è il gioco che i Quartieri hanno costruito per stare insieme, e per esaltare l’appartenenza al proprio quartiere, le tradizioni storiche e religiose. Il gioco è fantasia, ma è anche uno stato d’animo: per giocare bisogna essere un po’ bambini, quindi spensierati, quindi riuscire a far giocare le persone può contribuire a regalare qualche momento di felicità.

"Orvieto in Fiore" nasce nel 2013, pochi mesi dopo la terribile alluvione del 12 novembre 2012 che aveva messo in ginocchio l’economia già fragile della nostra città, come auspicio di ripresa. Così la Bianca Colomba liberata ogni anno al termine  del Palio della Palombella vuole simboleggiare lo spiccare il volo della città verso un futuro migliore.

Viste le recenti disposizioni sulle manifestazioni che presuppongono un grande affollamento di persone, che cosa potremo fare, per mantenere sempre vivo il messaggio di Orvieto in Fiore. Proprio con questo spirito la FIDAPA BPW di Orvieto e il Comitato Cittadino dei Quartieri invitano la cittadinanza, nella settimana che precede la “Palombella”, a dare un concreto segno  di speranza. Non sarà il solito concorso Balconi e vetrine in fiore con i colori dei quartieri: sarà di più, perché l’obbiettivo sarà quello di far sì, tuttavia le due associazione di comune accordo vorrebbero che tutti i concittadini prendessero parte all'iniziativa di rendere bella e suggestiva la nostra città, decorando finestre con fiori e stendardi del proprio quartiere, e tutto ciò che la fantasia potrà suggerire, i balconi o le vetrine dei negozi, come se tutti gli eventi potessero tenersi ed il SS. Corporale dovesse percorrere le vie della città scortato dal Corteo Storico.

Pertanto si chiede a tutti di inviare tramite mail a orvietodeiquartieri@gmail.com o WhatsApp alla presidente FIDAPA, Laura Cicognolo (348.2250423), le foto degli addobbi creati nella settimana che precede la Pentecoste. Tutto il materiale verrà utilizzato per la realizzazione di un video che verrà diffuso tramite social network. Non ci saranno classifiche, tutti vincitori a pari merito. L'edizione 2020 sarà quindi diversa e inusuale, ma rimarrà come tangibile testimonianza di coraggio e fiducia nel futuro. Dovrà essere una manifestazione collettiva di passione e di attaccamento alla nostra città.

La Scuola non si è fermata e i professori del Liceo Artistico di Orvieto, Daniela Torsello, Dorella Colonnelli, Angelo Menichini, hanno inviato i disegni dei loro studenti, tra i quali S.E. Mons. Benedetto Tuzia ha scelto a Suo giudizio il migliore, esprimendo anche apprezzamento per gli altri elaborati. Mercoledì 27 maggio verranno pubblicati i bozzetti scelti ed il vincitore. Quindi è confermata la premiazione del ragazzo ed il contributo alla Scuola. Abbiamo la volontà di realizzare, seguendo le norme del distanziamento sociale, questo disegno, tutti i gruppi dei quartieri  insieme, in un’unica simbolica infiorata, nella chiesa del Patrono S. Giuseppe, venerdì 29 maggio.

Infine la Domenica di Pentecoste dopo la celebrazione in Duomo la bianca Colomba verrà liberata ancora una volta in segno di speranza per la nostra Orvieto. Tutte le associazioni cha a vario titolo, nelle scorse edizioni hanno dato contributi  importanti a Orvieto in fiore, possono proporre, sempre secondo le norme di sicurezza, iniziative che potremo in qualche modo condividere nei giorni da venerdì 29 a domenica 31 maggio. Tra queste, ricordiamo che l’Istituto Storico Artistico Orvietano sta realizzando un programma video incentrato sui simboli che caratterizzano il momento di passaggio alla Primavera, alla Fecondità della Terra, ai fiori che in sé già sono frutto: in un simbolo troviamo nascondimento e rivelazione, azione congiunta di silenzio e parola.

Qui la fantasia farà corpo unico coi sensi, manifestazione tangibile di un pensiero: quello del Ritorno alla Normalità, sulla base della cantata "matrimoniale" di Johann Sebastian Bach, BWV 202 (giusto trecento anni fa, 1720!), Weichet nur, betrübte Schatten, cioè Sparite adesso, affannose ombre. La fine dell'inverno, il risveglio della Natura, di Flora, di Apollo sul suo carro, dei fiori, della felicità, dei baci, ecc.: il tutto commentato con immagini bellissime di quadri, paesaggi (dalle tristi ombre invernali a gioie primaverili) e fiori, tanti fiori, baci, danze, belle donne perché si tratta appunto di una cantata matrimoniale. Il risveglio della Natura, anche col simbolo dei Fiori, corrisponde perfettamente al risveglio della nostra tanto bastonata umanità e della interrotta sensibilità verso la Natura, che stiamo ormai soffrendo da più di due mesi. Non possiamo sapere quando potrà ritornare questa desiderata normalità, ma un forte segnale, anche se fatto solo di stupende immagini e di bella musica, lo dobbiamo dare per riallacciarci a quelle tradizioni stagionali orvietane da cui quest'anno purtroppo non potremo essere coinvolti.  

Fiori e Pentecoste: neanche al Manzoni, nell’Inno Sacro dedicato a questa festa (vv. 97-104), sfugge la profonda relazione tra i due “attori” che ritroviamo nella nostra Orvieto in Fiore:

Discendi Amor; negli animi
L’ire superbe attuta:
Dona i pensier che il memore
Ultimo dì non muta;
I doni tuoi benefica
Nutra la tua virtude;
Siccome il sol che schiude
Dal pigro germe il fior.