Annullati Palombella, Corteo Storico e delle Dame, Orvieto in Fiore e Staffetta dei Quartieri

Non spezzare il filo della tradizione. Richiesta unanime quella che arriva da più parti, ora che gli enti organizzatori delle principali feste di primavera – in testa Comune, Opera del Duomo, Associazione "Lea Pacini", Comitato Cittadino dei Quartieri e Atletica Libertas – hanno ufficializzato quello che era nell'aria. Tra le conseguenze dell'emergenza sanitaria in corso, infatti, c'è anche la cancellazione dall'ambizioso calendario "Orvieto DuemilaEventi" di quei momenti che, da sempre, fanno bella la città. Restano a casa lo sport, ma anche manifestazioni come "Ludi alla Fortezza" o il Festival Internazionale d'Arte e Fede.
Niente tornei, concorsi per le scuole, memorial o raduni così come deciso dopo giorni di confronti virtuali, per consentire il rispetto delle indicazioni contenute nei decreti ministeriali per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica. Nella domenica di Pentecoste – domenica 31 maggio – non scenderà su Piazza Duomo la Palombella, rompendo così la secolare rievocazione popolare della discesa dello Spirito Santo sul baldacchino che rappresenta il Cenacolo. Allo stesso modo, nella domenica del Corpus Domini – domenica 14 giugno – le vie della città non saranno attraversate dal Corteo Storico.
Quella che veniva considerata la 69esima sfilata dei circa 400 figuranti, infatti, dovrà attendere. Così come il 26esimo Corteo delle Dame – insieme alle damigelle, arrivato a contare oltre 150 costumi, e all'altrettanto numeroso Corteo dei Popolani – che venerdì 12 giugno avrebbe dovuto replicare, per il secondo anno, in versione notturna all'ombra della Cattedrale. Intorno a quest'ultima, sabato 13 giugno, non si correrà la 55esima Staffetta dei Quartieri vinta negli ultimi due anni dai giallo-rossi del Corsica e corsa da oltre 790 atleti. Dovrà trovare altri modi di sbocciare l'ottava edizione di "Orvieto in Fiore".
"Laudato Si'. Dal canto gioioso di lode al grido di dolore di Madre Terra, Sora Acqua, Frate Foco e Frate Aere", il tema delle infiorate che avrebbero fatto da corollario agli eventi previsti da mercoledì 27 a domenica 31 maggio, fino al Palio della Palombella, vinto nel 2019 dall'Olmo. Bianco-rosse, le recenti vittorie del Torneo dei Balestrieri e del Paliotto al Miglior Tiratore. Annullata, la ripartita festa de "La Repubblica dei Cavajoli", da domenica 31 maggio a martedì 2 giugno. E, sabato 13 giugno, anche la 24esima edizione della Marcia della Fede che tradizionalmente muove in notturna da Bolsena.
Nella città del Miracolo Eucaristico non ci saranno infiorate, né processioni. Ma, di concerto con i sacerdoti della Basilica di Santa Cristina e la Diocesi di Orvieto-Todi, verrà organizzata una solenne messa all'aperto con l'esposizione della Sacra Pietra. Qualcosa di analogo – non ancora meglio definito, né comunicato – avverrà anche sulla Rupe dove sarà visibile il Corporale. Certo è che "l'anno dell'assenza" che migra tutti i festeggiamenti online non potrà e non dovrà, comunque, impedire alla città di indossare il suo abito migliore. Quello di fiori e bandiere su finestre e balconi. E stendardi da esporre ugualmente.
Con un significato ancora più identitario rispetto agli anni passati. In cerca delle soluzioni migliori, in questo senso, gli organizzatori. "È con profondo rammarico – spiegano in una nota congiunta – che siamo costretti ad annullare il programma delle manifestazioni della tradizione nel periodo compreso tra maggio e giugno. In questi ultimi due mesi, il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria ha rallentato e sospeso la necessaria e regolare organizzazione delle iniziative ma soprattutto, ad oggi, non ci sono le condizioni per garantire il rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramenti.
Prescrizioni che, prevedibilmente, saranno prorogate anche oltre la scadenza dell’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. La salute e la sicurezza sono valori fondamentali e imprescindibili che, oggi, devono contribuire a rafforzare il senso di comunità e lo spirito identitario che è alla base degli eventi della tradizione nella nostra città. Anche per questo, nel rispetto delle disposizioni, si stanno comunque valutando congiuntamente una serie di iniziative dal valore simbolico che serviranno a celebrare nel migliore dei modi possibile questi appuntamenti così cari alla comunità di Orvieto".
Non resta che attendere e scegliere come partecipare, distanti ma uniti nel segno di fede, tradizione e folklore. Il sindaco, Roberta Tardani, dal canto suo, sottolinea "la profonda unità di intenti dimostrata anche in questa fase così difficile dai soggetti che, a vario titolo, contribuiscono all’organizzazione degli eventi". "È lo spirito – dice – con cui avevamo iniziato, nei mesi scorsi, un lavoro congiunto per valorizzare questo momento dell'anno così significativo per la nostra città e per promuovere Orvieto anche attraverso queste importanti manifestazioni. Un impegno comune che, sono convinta, continuerà".

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