cultura

Recuperata ed esposta alla Biblioteca Fumi la pianta della Orvieto del '700

lunedì 20 aprile 2020
di Davide Pompei
Recuperata ed esposta alla Biblioteca Fumi la pianta della Orvieto del '700

Un documento unico ed irripetibile. La pianta della città di Orvieto, realizzata nel 1768 dal geometra Francesco Tiroli, a cui il Comune affidò la formazione del nuovo Catasto. Era impropriamente detenuta da un privato nella sua abitazione ma, dietro segnalazione, grazie al lavoro congiunto della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria e delle Marche in collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Perugia, al comando del tenente colonnello Guido Barbieri, è stato possibile rivendicarne la legittima proprietà.

E, recuperata, restituirla al pubblico godimento dopo una lunga ricerca archivistica durata circa un paio d'anni. Eseguiti tutti gli accertamenti, i militari dell'Arma, con l’autorizzazione della Procura della Repubblica di Terni, hanno prima provveduto al sequestro della pianta disposto dal giudice che ha avvalorato le tesi investigative e poi a riconsegnarla al Comune che ha avviato una causa legale contro il professionista e, senza troppo clamore, ha scelto di collocarla nella Sezione Storica della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi", dove sarà visibile agli utenti che, numerosi, sono abituati a transitare per le sue sale.

Un bene demaniale inalienabile e non usucapibile che misura 110 x 170 centimetri circa e che, secondo la Soprintendenza, costituisce un'importante testimonianza patrimoniale ma anche storica ed artistica. Della mappa cartografica settecentesca collocata nel fondo antico della biblioteca esiste, infatti, un solo esemplare, quello redatto dall'autore al termine del suo pluriennale lavoro di misurazioni. "Topografia – si legge – dell'antichissima città di Orvieto misurata e delineata da me sottoscritto in occasione della generale misura di tutto il territorio della medesima città, in fede questo 1 Maggio 1768".

Si tratta di un disegno acquerellato su carta, nei toni del marrone, verde e celeste, contornato da un ricco apparato decorativo i cui simboli hanno un intento celebrativo e nel contempo sottolineano l’appartenenza della città del Duomo allo Stato della Chiesa. A mo' di sipario teatrale, un drappo con frange si apre e incornicia la pianta cittadina che reca al centro lo stemma di Papa Clemente XIII (1758-1769). In basso al centro, lo scudo ripartito in quattro sormontato da una corona che costituisce lo stemma del Comune composto da Croce, Aquila, Leone ed Oca.

A sinistra è rappresentata la pianta del Palazzo Pubblico con figure allegoriche di virtù circondate da putti festanti che giocano con la tavoletta pretoriana, antico strumento topografico. A destra, quella della Cattedrale corredata da simboli ecclesiastici ed altri putti. In basso, l'indice dove sono elencati piazze, palazzi, fontane e chiese. "I numeri delle particelle catastali sono sostituiti da altri che rimandano ad un elenco di 79 edifici", come annota l'architetto Alberto Satolli nel monumentale volume "Imago VV. Le rappresentazioni della città di Orvieto dalle origini ad oggi".

A "La Mappa Tiroli" anche la Soprintendenza ha dedicato una scheda sul proprio sito, nell'ambito dell'iniziativa #iorestoacasa, per la rubrica "Le storie nella Storia", che raccoglie documenti, antichi e moderni, su luoghi, fatti e persone del territorio umbro e marchigiano – ma, evidentemente, anche dell'attività di tutela e vigilanza – che raccontano il passato e testimoniano la longevità di costruzioni e spazi verdi. Una lettura guidata della pianta che, nel caso specifico, non si esime da un efficace confronto con l'incisione realizzata nel 1662 da Angelo Sanvitani.