cultura

Rinvenuta misteriosa sepoltura nel sito archeologico di Poggio Gramignano

venerdì 12 ottobre 2018
Rinvenuta misteriosa sepoltura nel sito archeologico di Poggio Gramignano

La necropoli tardoantica di Poggio Gramignano, a Lugnano in Teverina, continua a stupire il panorama scientifico internazionale con una nuova scoperta eccezionale. La campagna di scavo 2018 ha messo in luce, infatti, la tomba di una bambina di circa 10 anni di età sepolta con la bocca aperta e con una pietra infilata all'interno della cavità orale. Molto probabilmente si tratta di un rituale messo in atto contro l'epidemia di malaria che infestava quest'area alla metà del V secolo d.C.

La tomba è stata rinvenuta in occasione degli scavi che da tre anni proseguono sul sito archeologico di Poggio Gramignano da parte di un team internazionale di archeologi diretto dal professor David Soren dell'University of Arizona in collaborazione con la Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e il Comune di Lugnano in Teverina. Gli archeologi scavano su questo sito i resti di un'antica villa di epoca romana di cui, alcuni ambienti, furono riutilizzati alla metà del V secolo d.C. come cimitero di bambini.

Le indagini infatti hanno individuato, tra le prime campagne di scavo Soren - alla fine degli anni '80 e quelle più recenti dei giorni nostri, la presenza di ben 52 tombe di infanti di un'età alla morte compresa tra l'età prenatale e i 10 anni di vita, morti probabilmente per un'epidemia di malaria.

Tuttavia, il ritrovamento della tomba "B51" - questa l'identificazione ufficiale assegnatagli dagli archeologi - ha lasciato sbalorditi anche i ricercatori coinvolti nelle indagini abitati a questo tipo di rinvenimenti, i quali, una volta aperta e scavata questa piccola sepoltura alla "cappuccina" (tombe, molto diffuse in età imperiale e tardo antica, realizzate con grandi tegole messe in opera a formare una sorta di cassa, così chiamate perche viste in sezione la loro forma ricorda il cappuccio dei frati), si sono ritrovati davanti i resti di una bambina sepolta con la bocca aperta e con una pietra infilata al suo interno.

Successive analisi di laboratorio hanno confermato che il posizionamento della pietra è stato intenzionale e non un fenomeno casuale dovuto al lento collasso dell'edificio circostante avvenuto nel corso dei secoli successivi all'inumazione. L'analisi primaria delle ossa non ha rivelato alcuna patologia o trauma visibili, salvo un singolo dente che sembra essere stato perso poco prima della morte a causa di un ascesso parodontale.

Il posizionamento di una pietra nella bocca dell'infante potrebbe aver fatto parte di un rituale funerario diretto a contenere la malattia, o più specificamente Il corpo stesso. Tali inumazioni insolite sono comunemente conosciute come "sepolture devianti". I rituali che circondano una sepoltura deviante potrebbero indicare la convinzione che il defunto sarebbe potuto tornare dalla tomba per tormentare i vivi, in questo caso diffondendo l'infezione di malaria.

Questa "sepotlura deviante", tuttavia, non è l'unico caso individuato in questo cimitero. In una delle precedenti stagioni di scavo, infatti, era stato rinvenuto un altro individuo di circa tre anni di età, i cui polsi e caviglie erano stati appesantiti volutamente con delle pietre, forse in un tentativo simile di tenerlo per sempre nella tomba. Le indagini comunque sono ancora all'inizio e presto nuove analisi di laboratorio potrebbero rivelare ulteriori dettagli.

 

 

Inwood, J. 2016. "Identifying Malaria in Ancient Human Remains: An Investigation into the Interactions between Ancient Disease and Population Dynamics." Thesis. Yale University.

Sallares, R. and S. Gomzi. 2001. “Biomolecular archaeology of malaria,” in Ancient Biomolecules, Vol. 3: 195-213.

Sallares, R. 2002. Malaria and Rome: A History of Malaria in Ancient Italy. Oxford, England: Oxford University Press.

Soren, D. and N. Soren. 1995. “What Killed the Babies of Lugnano?” Archaeology, Vol. 48, No. 5: 43-48.

Soren, D. and N. Soren. 1999. A Roman Villa and A Late Roman Infant Cemetery: Excavations at Poggio Gramignano (Lugnano in Teverina). Rome: L’erma di Bretschneider.

Soren, D. 2003. “Can Archaeologists Excavate Evidence of Malaria?” World Archaeology, Vol. 35, No. 2: 193-209.

 

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