cultura

Alice ed Alba Rohrwacher portano la Tuscia a Cannes. "Lazzaro Felice" e "Troppa Grazia" volano al Festival

mercoledì 18 aprile 2018
di Davide Pompei
Alice ed Alba Rohrwacher portano la Tuscia a Cannes. "Lazzaro Felice" e "Troppa Grazia" volano al Festival

Stesso cognome ruvido, ai più ancora difficile da pronunciare correttamente. Stessi zigomi italo-tedeschi, ora morbidi ora spigolosi, che fanno impazzire i femminili patinati. Attrice e regista, ma sopratutto sorelle. Schive, solo all'apparenza sofisticate. Diverse, ma entrambe gelose del loro privato, Alba Caterina ed Alice Rohrwacher – nate rispettivamente a Firenze il 27 febbraio 1979 e a Fiesole il 29 dicembre 1981 – dosano apparizioni e sovraesposizioni.

Con originalità, grazia, intelligenza. Sensibilità e rigore. Lasciano che a parlare sia la loro arte, non la loro provenienza. Eppure quel territorio al confine tra Umbria, Lazio e Toscana che le ha viste adolescenti – su tutto Poggio del Miglio, il buen retiro dell'Alfina dove fare ritorno, di tanto in tanto, lontano dai flash e le domande di rito – continua a rivelarsi fonte di ispirazione, oltre che affettuosa tifoseria. In prima fila, vecchi professori ed ex compagni del Liceo Classico "F.A. Gualterio".

Ma anche amici e conoscenti della madre Annalisa, figlia del fu sindaco di Orvieto Wladimiro Giulietti, e dal padre apicoltore Reinhard. Insieme sul set, insieme sui red carpet che contano. Tanto studio, prima dei tanti premi. E una nuova, duplice occasione, per incrociare sguardi e dita e mostrare quello stesso sorriso al mondo. Con loro, al 71esimo Festival di Cannes, in programma da martedì 8 a venerdì 19 maggio, a dare spettacolo sarà anche un po' di Tuscia, raggiunta in questi giorni da Anthony Hopkins - a Palazzo Farnese, Caprarola, per girare "The Pope" - e da George Clooney, tra Viterbo e Sutri, per la serie "Catch 22".

Alba Rohrwacher e Gianni Zanasi sul set di "Troppa Grazia" a Viterbo, in Piazza del Plebiscito

Ci sarà Alice, in concorso con "Lazzaro Felice", la terza attesissima pellicola girata l'estate scorsa nella Valle dei Calanchi – unico film italiano selezionato insieme a "Dogman" di Matteo Garrone – dove accanto a Nicoletta Braschi, Sergi Lopez e Natalino Balasso recita Alba. E ci sarà anche Alba, interprete insieme ad Elio Germano e Giuseppe Battiston di "Troppa Grazia", il film di Gianni Zanasi girato quasi interamente l'estate scorsa tra Viterbo, Tarquinia ed Acquapendente, che sarà presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, selezione parallela a quella ufficiale del festival.

Dopo le api de "Le Meraviglie" ronzate dalla terra degli Etruschi al Grand Prix du Jury ricevuto da Sophia Loren nel 2014, è in arrivo un'altra storia. Quella di "una piccola santità senza miracoli, senza superpoteri o effetti speciali. La santità dello stare al mondo, e di non pensare male di nessuno, ma semplicemente di credere negli altri esseri umani". Un film che "racconta la possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano, ma che si ripresenta, e li interroga con un sorriso". Zanasi, invece, torna dove debuttò nel 1995 e porta "una commedia davvero folle".

Molto ambientalista, molto italiana. "È l’ennesima conferma – sottolinea Mauro Morucci, direttore organizzativo del Tuscia Film Fest – delle potenzialità di questo territorio e di come sia importante mettere a disposizione delle produzioni una struttura in grado di fornire un supporto logistico: dall’organizzazione dei casting, alla ricerca e proposta di location, ai rapporti con gli operatori e istituzioni locali. Fondamentale, dare un seguito a quanto di buono fatto in questi ultimi due anni".

Formula complimenti ed esprime orgoglio per il fatto che "Dogman" di Matteo Garrone e "Lazzaro Felice" di Alice Rohrwacher siano entrambe opere realizzate con il sostegno della Regione Lazio, con un finanziamento di oltre un milione di euro, il presidente Nicola Zingaretti. "Questi film, ambientati a Roma e a Bagnoregio in provincia di Viterbo – afferma – sono uno splendido esempio di come le produzioni e le coproduzioni cinematografiche, valorizzino i luoghi e le bellezze del Lazio (ad oggi la seconda Regione d'Europa per volume d'investimenti nell'industria del cinema), spesso set e palcoscenici di film che hanno avuto e continuano ad avere grande successo in Europa e nel mondo". Anche accantonando l'orgoglio territoriale, la grande bellezza rimane.

Foto d'apertura: www.dagospia.com

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