cultura

"Le Porte Regali". Omaggio a Pavel Florenskij a Palazzo Filippeschi Simoncelli

lunedì 29 gennaio 2018
"Le Porte Regali". Omaggio a Pavel Florenskij a Palazzo Filippeschi Simoncelli

Ha per titolo "Le Porte Regali", lo spettacolo di e con Andrea Brugnera, che si terrà giovedì 1, venerdì 2 e sabato 3 febbraio alle 21.15 nell'insolita cornice di Palazzo Filippeschi Simoncelli, al civico 22 di Via Malabranca. Si tratta di un progetto targato "Studio d'Arte Fede e Storia" con Kamia Teatro. In scena, Giordano Agrusta, Andrea Brugnera, Patrizia Hartman, Raffaele Ottolenghi, Ludovico Rohl. Riduzione drammaturgica a cura di Samuele Chiovoloni. Regia Francesco “Bolo” Rossini. I posti sono limitati, per l'ingresso è previsto un contributo di sostegno di 10 euro. Per ulteriori informazioni: 0763.340162 - 329.1911512 - 329.2003307

Note di regia

“Migliaia di mistici, in tutti i tempi, hanno bussato alle finestre della scienza. Se non li farete entrare con le buone entreranno per le spicce, sfondando porte preziose sul loro cammino”. La figura di Pavel Florenskij è sopravvissuta ai maremoti della storia, riemergendo con prestigio e fascino inalterati.

La storia della rivoluzione russa e di ciò che l’ha seguita è insieme la storia di un’utopia e di un orrore, del sogno e del metodo, ispirazione e brutalità. Una pagina che non cessa di perturbare storici e intellettuali, interrogando gli artisti sulla necessità di offrire una propria versione.
Lo spaccato che raccontiamo con “Le Porte Regali” è una pagina nera, un vicolo cieco della ragione del regime incapace di accettare la dissonanza intellettuale di un uomo di fede e di pensiero assolutamente singolare.

Definito “Il Leonardo da Vinci della Russia Moderna” Pavel Florenskij si interessò di matematica e di arte, mantenendo l’abito talare fino alla fine dei suoi giorni vissuti da civile. Scontando il sospetto e la diffidenza del regime, Florenskij visse i suoi ultimi anni transitando da un campo di lavoro ad uno di prigionia, fino all’esecuzione occorsa nel 1937.

Il nostro omaggio prende il titolo dello studio di Florenskij sull’icona, intesa come accelerazione spazio-temporale, collegamento fisico e spirituale fra cielo e terra. A metà fra il sogno popolato dai ricordi d’infanzia e la veglia di segregazione dell’ultima ora di un condannato illustre.
La vicenda ricostruita da Andrea Brugnera per la produzione dello Studio D’Arte Fede e Storia con Kamina Teatro è una narrazione per estratti, una Liturgia evocativa in forma di Sacra Rappresentazione contemporanea.

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