Alla Cava va in mostra "La Piccola Bottega degli Orrori o gli Angeli visti da Orietta"

Piume e candele, i segni degli angeli. Frammenti di preghiere, riferimenti a canzoni, ombre e colori. Fisicità terrena per un tributo celeste che ha trovato ospitale accoglienza al civico 55 di Via della Cava. È nel locale dirimpettaio alla Chiesa della Madonna della Cava, messo a disposizione dall'Associazione Culturale "La Cava e i Cavajoli" – nata nel 2004 con la volontà di valorizzare e promuovere il quartiere più antico di Orvieto – che ha trovato posto la nuova personale di Orietta Pierassa o Orix, come si firma.
La quinta, dopo gli allestimenti nel vicino locale di proprietà della Soprintendenza, alla Pizzeria "I Portici", alla Libreria "ParoleRibelli" e, ancora, al Teatro Mancinelli. A queste, vanno aggiunte le partecipazioni nelle collettive organizzate in Italia e all'estero – l'ultima delle quali realizzata nel 2015, a Praga, in occasione del Corpus Domini – dall'Associazione "Porta Maggiore", e prima ancora "Umberto Prencipe", e dalla Scuola di Arti Visive "Next" di Viterbo presieduta da Antonella Properzi.
"La Piccola Bottega degli Orrori o gli Angeli visti da Orietta" – questo, il titolo della nuova originale mostra di pittura che propone anche prodotti alimentari e manufatti artigianali – ha aperto i battenti lunedì 25 dicembre, in concomitanza con le festività di fine e inizio anno, prorogando la data chiusura – inizialmente prevista per sabato 6 gennaio – a quella di venerdì 12 gennaio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 circa. Aggiungendo così alle due settimane "canoniche" qualche altro giorno per declinare un tema non esclusivamente natalizio. Rappresentato attraverso una molteplicità di modi.
"Mi piace approfondire sempre nuovi stili – spiega la giovane artista orvietana – per ampliare le conoscenze ed avere padronanza di diverse tecniche visive o figurative che siano. Dai pastelli ai mosaici, passando per la pittura su ceramica, tela, carta e cartoncino. Prediligo le due dimensioni e impiego l'arte astratta prevalentemente come motivo decorativo o negli sfondi. Dipingo paesaggi e animali, ma alle strutture architettoniche preferisco la figura umana. Fonte d'ispirazione, i volti di personaggi famosi, da Mia Martini ad Ambra Angiolini.
Ma anche la riproduzione di quello di Bacco, dipinto sul finire del '500 da Caravaggio, che in occasione della manifestazione 'Vinarelli a Torgiano' ho realizzato con la tecnica dell'acquerello diluendo il colore con vino e caffè nell'idea che l'arte amalgama talento, passione, pratica. 'Amore e Psiche', come in Canova. E poi c'è il corpo in movimento di modelli e ballerini. Come il coreografo statunitense Daniel Ezralowl o l'étoile Roberto Bolle che ho rappresentato con la tecnica dell'acrilico, applicando successivamente una vernice fluorescente che, al buio, delimita i contorni.
Ne 'L'Angelo Azzurro', come la canzone di Umberto Balsamo, invece, ho voluto dare una mia interpretazione vestendo di piume quasi carnevalesche questa figura celestiale che ti sostiene quando vacilli o ti dà forza quando hai un obiettivo. L'angelo è questo. Un essere spiritale, l'idea di Qualcosa di superiore che si china verso fragilità e indecisioni umane, un messaggero della divinità che si accosta alla nostra imperfezione, si protende verso di noi e ci dà una mano. Anche solo per una carezza".
Per ulteriori informazioni:
orietta.pierassa@alice.it

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