cultura

"L'Arte della Stampa". La calcografia va in mostra a Palazzo dei Sette

sabato 5 novembre 2016
di Davide Pompei
"L'Arte della Stampa". La calcografia va in mostra a Palazzo dei Sette

Non un capriccio, ma un atto dovuto. Che restituisce dignità all'arte dell'incisione e della stampa, con cui si sono cimentati maestri come Mantegna, Rembrant, Il Canaletto, Tiepolo fino a Goya, Picasso e Warhol. E, al tempo stesso, sintetizza due anni di per-corso intrapreso al Liceo Artistico Statale di Orvieto da artisti di età e provenienza differente. Hanno da 14 a 85 anni, gli artefici della mostra di calcografia "L'Arte della Stampa. La Stampa Originale", che per quaranta giorni – fino a domenica 18 dicembre, con orario 10-13 e 17-19 – porta nelle sale espositive di Palazzo dei Sette, 110 stampe calcografiche realizzate tra il XVII e il XXI secolo. Ovvero, venti opere di artisti del '900 del Liceo Artistico "Scuola del Libro" di Urbino, cinquanta prove d'artista dell'esperienza svolta ad Orvieto negli anni scolastici 2014/15 e 2015/16, alcune appartenenti a collezioni private e poi incisioni e rami originali provenienti dall'Opera del Duomo, le più note quelle utilizzate nel 1791 per illustrare il volume "Storia del Duomo di Orvieto", e ancora foto che documentano l'attività svolta.

In occasione della presentazione, tenutasi sabato 5 novembre, la dirigente scolastica dell'Istituto Istruzione Superiore Artistica Classica Professionale di Orvieto Gabriella Struzzi ha fatto esplicito riferimento alla legge 107 che, nella società della conoscenza, attribuisce un ruolo centrale alla scuola e a tutte quelle esperienze che incentivano il senso di partecipazione e cittadinanza attiva nei giovani, facendoli più responsabili e consapevoli del luogo in cui vivono. "Tecniche, strumenti e materiali - ha detto - hanno ravvivato aule e corridoi impegnando gli studenti in operazioni prima non conosciute, a contatto con professionisti delle arti".

Ha richiamato, invece, una recente intervista in cui Giorgio Bocca ricordava Torino nel 1936 e i suoi liceali "bravissimi manovratori di materiali", il coordinatore dell'iniziativa Donato Catamo, già dirigente scolastico dal 1982 al 2003, parlando di "manualità colta per quella che, considerata minore, è invece arte a tutti gli effetti e che va ritenuta tale anche nell'insegnamento". Passato, quest'ultimo, anche per la rimessa in funzione di un torchio degli anni '70 e la realizzazione di un catalogo che racchiude contributi e raffigurazioni di opere che attraverso le tecniche del bulino, dell'acquaforte e dell'acquatinta "dimostra la continua attualità dell'arte della stampa originale – che fino al 1965, sembra non avere regole scritte – e l'interesse che suscita negli operatori visivi di tutti i tempi".

L'allestimento sarà inaugurato mercoledì 9 novembre, al termine di una mattinata di approfondimento che si apre alle 10.30 nella Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo. Attesi, per i saluti istituzionali, il sindaco Giuseppe Germani, l'assessore alla cultura Vincenzina Anna Maria Martino, il vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi Benedetto Tuzia, la direttrice dell'Ufficio Scolastico Regionale per l'Umbria Sabrina Boarelli. E ancora: il presidente dell'Opera del Duomo Francesco Venturi, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto Vincenzo Fumi, la co-founder e direttore generale di Vetrya Spa Katia Sagrafena e la dirigente scolastica del Liceo Artistico "Scuola del Libro" di Urbino Bianca Maria Pia Marrè. Preziosa, la collaborazione con agenzie culturali e sponsor che hanno creduto nel progetto.

"Stampe calcografiche orvietane originali e da rami originali: la vita e la doppia vita delle immagini volgarmente dette incisioni" è il titolo della relazione di Alberto Satolli prevista le 11.25. Seguono "N. 500 facciate, N. 500 Madonne e N. 1000 Corporali. Le stampe settecentesche del Duomo di Orvieto" a cura di Laura Andreani e Alessandra Cannistrà e "Breve ma veridica storia dell'incisione urbinate" di Roberto Budassi. Alle riflessioni su "Le tecniche artistiche e l'insegnamento della storia dell'arte" di Annamaria Chiasso e Francesca Vincenti, fanno seguito quelle di Michele Benucci su "Il recupero delle tecniche incisorie ad Orvieto: un'esperienza didattica ed un progetto espositivo". Al termine, dopo le conclusioni affidate alla dirigente scolastica, alle 12.25 è previsto il trasferimento al Palazzo dei Sette per la visita alla mostra allestita al secondo piano e, alle 13, il drink a cura del ristorante "Al San Francesco".

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