"Commedie dagli Occhi Verdi". Pubblicato il secondo libro di Carlo Fidani, questa volta dedicato al teatro

Il nuovo libro di Carlo. Carlo Fidani è alla sua seconda fatica letteraria. La prima è una raccolta di poesie pubblicata nel 2015 dal titolo: Occhi verdi di un (Latino) BiancoNero. Anche la seconda ha il titolo che fa riferimento alla prima opera ma recita così: Occhi verdi di un (Latino) BiancoNero – Le Commedie. Un titolo che vuole mettere in risalto la liaison fra i due testi, quasi un trait d’union fra le poesie e le commedie della seconda opera. Un filo conduttore che rivela la sua visione del mondo, un mondo visto con i suoi occhi teso fra passato e futuro, fra mondo Latino a cui la nostra lingua deve moltissimo e la contraddizione apparente di una scoperta della lingua Etrusca che rappresenta il passato delle nostre terre. Il libro contiene dodici commedie e un racconto che può essere messo in scena, a sua volta, come un pezzo di teatro breve.
Carlo e il teatro. “L’esperienza della frequentazione di una Scuola di teatro (lo Studio di Arti Sceniche di Alessandro Fersen) in gioventù – racconta lo stesso autore – mi ha lasciato nel cuore la passione per questa arte. Anche se poi non ho più fatto l’attore questa passione è ritornata alla mente e mi ha spinto a scrivere…….Certo, a volte la fatica si è fatta sentire, spesso pensavo che quella che avevo scritto fosse l’ultima, ma le mie commedie mi sono piaciute perché fra di esse non c’era mai l’ultima.”
Fidani con il suo libro spazia fra testi vagamente autobiografici, con molte note inventate e arricchite, a testi più romantici, toccando spesso il tema dell’adolescenza, di un tempo, cioè, dove si apre la propria vita al mondo e si guarda al futuro con speranza e ci si chiede che cosa si farà da grandi. Il ricordo del mondo del teatro degli anni ’80, con le sue problematiche tradotte in scena dalle avanguardie del tempo, i temi di una società che si stava evolvendo e cresceva di pari passo con i progressi scientifici di un mondo che, si avvertiva, sarebbe cambiato in fretta, affiorano fra le righe. L’autore nella sua prefazione scrive: “forse a quei tempi avrei scritto cose diverse, subivo (e subisco) il fascino delle avanguardie, del teatro che si riempiva (e si riempie) di concetti un po’ complicati (la vita è un po’ complicata) controversi (a me sembra anche controversa), che sceglieva spazi e concetti alternativi. Ma quello che penso sia certo è che se avessi scritto commedie allora, alla fine, presso a poco a venti o trenta pagine di distanza, avrei finito con lo scrivere quello che ho scritto adesso.”
L’amiciza, l’adolescenza, il romanticismo. Mentre Giuseppe R. Baiocco nella sua introduzione al volume scrive a sua volta: “Un elemento su tutti mi sembra rimarchevole e spesso esilarante, di questa raccolta, i nomi dei personaggi, fantasiosi, buffi, paradigmatici. Da soli varrebbero il costo del volume…” Poi ancora: “Nella comprensibile e diffusa voglia di raccontarsi, Carlo indugia sui particolari salienti della sua vita, mascherata, reinventata, ma vita, cercando di raggiungere un io ideale.”
Il testo tocca i temi più vari, dall’adolescenza al vivere insieme partendo da un intimismo che si arricchisce di tematiche che toccano vari aspetti della società. Il pretesto è, di volta in volta, quello di una tv privata, di un palcoscenico nel palcoscenico, dei gradini di una chiesa ed altro, tutti luoghi che sono lo spunto per parlare, anche in termini ironici, di “Piccoli, grandi mondi moderni” e per usare, mi si perdoni l’ardire visti i tempi, anche toni “romantici”.
Una copertina dedicata alle donne, una per gli uomini. Il testo ha la stessa particolarità del volume di poesie, ha, cioè, una copertina per le donne e una per gli uomini. “Una copertina unica non mi permetteva di rendere omaggio, in qualche modo, sia al genere maschile che al genere femminile – racconta ancora Fidani. Ovviamente non vuole essere una distinzione discriminante ma qualcosa che arricchisce la mia proposta per il pubblico. Quando si legge un libro, i suoi personaggi rimangono come sospesi nell’aria. Un personaggio di una mia commedia dopo un pomeriggio al mare racconta: ‘sugli scogli il mare è ancora più bello, le onde che si infrangono lasciano nell’aria il profumo della salsedine’.”

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