cultura

"The art of the brick". I mattoncini Lego vanno in mostra e diventano opera

mercoledì 23 marzo 2016
di Angela Marina Strano
"The art of the brick". I mattoncini Lego vanno in mostra e diventano opera

"L’arte non è un optional, ma un elemento indispensabile alla gioia umana", questo il pensiero dell’artista americano Nathan Sawaya, che crea vere e proprie opere d’arte con i celebri mattoncini Lego. È possibile scoprire la sua creatività recandosi a Roma, dove è ospitata, per la prima volta in Italia, la mostra “The art of the brick”, nello spazio Eventi Set, a poca distanza da Villa Borghese. Sculture, colorate e di ogni dimensione, riproduzioni di celebri dipinti, stupiscono il visitatore per l’estro, per il lavoro minuzioso e paziente di Sawaya.

Quando arrivò il momento di andare al college, Sawaya si trasferì a New York City, frequentò la New York University e divenne avvocato. Ma dopo anni di fusioni da milioni di dollari e acquisizioni societarie, Sawaya comprese che avrebbe preferito stare seduto per terra a creare arte, piuttosto che seduto in una sala riunioni a negoziare contratti. Così, decise di lasciare il Foro e si dedicò all’arte dei LEGO. Oggi Sawaya è uno dei più popolari e premiati artisti contemporanei.

THE ART OF THE BRICK eÌ€ una mostra di arte moderna che unisce la Pop Art al Surrealismo. Allestista su un’area di oltre 1200mq, dove sono esposte 80 opere d’arte. Le opere di Nathan Sawaya, sono state costruite con oltre un milione di pezzi. Esibite in ambienti emozionanti, queste opere sorprendono i visitatori per il loro effetto straordinario lasciandoli senza parole. Tra le piuÌ€ sbalorditive e inaspettate creazioni 3D, “The art of the brick” presenta le ricostruzioni, a volte reinterpretate, di capolavori d’arte universalmente riconosciuti.

Gran parte del lavoro che si vede in “The Art of the Brick” riguarda la trasformazione. Il passaggio da uno stato, un’emozione, una forma, all’altra. Prendere le parti di qualcosa trasformandole in qualcos’altro. Da bambini intuiamo il potere di trasformazione dei LEGO. Ed è per questo che Nathan Sawaya, creatore di The Art of the Brick, ha scelto i LEGO come suo mezzo espressivo. Che siano reali o immaginari, i personaggi e gli oggetti creati da Sawaya sono sorprendenti. Alcune delle opere d’arte che i visitatori hanno l’opportunità di vedere da vicino includono l’iconica “Yellow”, una scultura a grandezza naturale di un uomo che si apre il petto e dalla cui cavità escono migliaia di mattoncini

LEGO gialli come il sole, lo scheletro di un dinosauro T-Rex lungo 7 metri, un gigantesco cranio. Il curatore della mostra Fabio Di Gioia sottolinea la valenza e la fruizione dell’esposizione da parte di un pubblico senza etaÌ€: “Il lavoro di Nathan Sawaya colpisce immediatamente, forse anche piuÌ€ l’adulto che il bambino. Le opere infatti sembrano tutte facilmente realizzabili: basta avere a disposizione un buon numero di mattoncini e attaccarli secondo uno schema. Ma in The Art of The Brick c’eÌ€ soprattutto l’elemento del genio, nascosto dal divertissement, che esprime sia l’arte, reinterpretandola, sia la condizione umana. E questo eÌ€ piuttosto un gioco da adulti. Introdurre la mostra di Sawaya in Italia, riconosciuta terra del genio e dell’arte eÌ€ dunque un atto vincente poiché ci sembra di riportare in Patria qualcosa che in fondo, ci appartiene”.

Il grande successo dell’allestimento è testimoniato dai numeri: oltre 100 mila visitatori in 4 mesi d’esposizione. Per tale motivo, i produttori dell’evento, Terminal 2 e DA VINCI - Grandi Eventi, hanno deciso di prorogare per l’ultima volta la mostra al 25 aprile 2016.

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