cultura

Secondo videoclip per i Cherries on a swing set. "Piccolo Uomo" omaggia l'arte di Mia Martini

martedì 12 maggio 2015
di Davide Pompei
Secondo videoclip per i Cherries on a swing set. "Piccolo Uomo" omaggia l'arte di Mia Martini

La voce, all'inizio, è quella originale di Mimì. Da un disco graffiato intona su immagini ingiallite dal tempo il successo che nel 1972 l'ha consacrata definitivamente all'amore del grande pubblico. Poi, si moltiplica in cinque e si fa strumento tra gli strumenti. L'amore, invece, resta costante sotto forma di storia avviata e omaggio rinnovato alla sua arte e al suo ricordo.

Dedizione, dovizia, pulizia vocale e potenza interpretativa sono quelle dei Cherries on a swing set, che fin dagli esordi hanno inserito Mia Martini nella sofisticata rosa dei loro artisti preferiti. Nessuna imitazione, nessuna macchietta di maniera. Ma la passione – quella sì, incondizionata – per l'interprete di "Agapi mu", "Almeno tu nell'universo", "Volesse il cielo".

Tutti brani puntualmente proposti nei loro concerti insieme a "Piccolo uomo". Sulla scorta dei consensi suscitati, la versione a cappella firmata da Stefano Benini per i Cherries, è ora diventata un videoclip, visibile su YouTube dalle 12 di martedì 12 maggio. A venti anni esatti dalla scomparsa di Mia Martini avvenuta nel 1995. Il secondo, per i Cherries, dopo "Arabica Phoenix" uscito di sabato 22 novembrepresentato alla Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi" di Orvieto.

"Piccolo uomo – spiegano – è un omaggio diverso. Innanzitutto, si tratta di un brano arrangiato ex novo per la nostra nuova formazione in quintetto ed ha un grandissimo valore per noi, come tutti i brani compresi nello spettacolo 'Phoenix'. In secondo luogo, è un omaggio reso ufficiale dalla realizzazione di un videoclip originale. Il tentativo è stato quello di dare una versione particolare di un pezzo storico della musica leggera italiana, cercando di rispettare il più possibile quelle che sono le atmosfere originali della canzone".

Rispetta, infatti, l'originale senza stravolgerlo. E riesce comunque a suonare fresco, nuovo, intenso e leggero al tempo stesso. "È un brano famosissimo – convengono i Cherries – che nasce nel contesto specifico dei primi anni '70, un periodo estremamente importante per la musica. Decontestualizzare un brano nato in quel periodo avrebbe significato tradirlo, snaturarlo. Allo stesso tempo, Piccolo Uomo ha in sé qualcosa di universale che permette alla canzone di cavalcare le generazioni".

In questo senso, è un pezzo ancora oggi estremamente attuale. Nella sonorità e nel messaggio. Merito oltre che della sua grande interprete, anche dei due autori principali che sono Bruno Lauzi e Dario Baldan Bembo. "Il nostro – proseguono – è anzitutto un omaggio d'amore a un'artista unica ed immensa. L'originalità della nostra versione è nella realizzazione stessa del brano, essendo una cover interamente a cappella, realizzata con l'uso esclusivo delle sole voci, secondo il nostro gusto e stile. E’ stata una ricerca interessante e molto stimolante".

Girato da Giordano Fioco, attraverso il singolare montaggio di Riccardo Riande, il video sottolinea le dinamiche vocali ed espressive del gruppo vocale, che seppure con essenzialità si diverte ancora una volta a citare gli elementi caratteristici dell'immagine della cantante, così come si presentava negli anni '70.

"Proverbiale – rievocano i Cherries – era la Mia Martini dei primi ‘70 che passeggiava per via Veneto con la bombetta nera calata in testa, le mani tempestate di anelli di ogni genere, mille collane al collo, fra cui spiccava un singolare orologio, e i personalissimi quattro puntini, disegnati a rombo sul naso.

Volevamo citare Mimì, anche facendo riferimento al suo singolare look. Quindi, abbiamo deciso che ognuno di noi avrebbe indossato uno di quegli accessori, con discrezione, evitando di cadere/scadere nell'effetto-maschera, ma in maniera precisa, affinché chiunque potesse notare semplici ma significativi dettagli". Che, alla fine, in un mondo dove tutto è già detto sono ancora quelli a fare la differenza.