L'Italia che conta brilla a Orvieto per "Umbria Jazz Winter #22"

Sei giorni, anziché cinque. Uno in più rispetto alla scorsa edizione, per apprezzare meglio i virtuosismi del jazz nelle location cittadine più suggestive. Su tutte, il Duomo e il Teatro Mancinelli. Ma anche il Palazzo del Capitano del Popolo, Palazzo Soliano, Palazzo dei Sette e il ristorante "Al San Francesco". Una in meno, il Complesso del Carmine, "per l'assenza – ha spiegato il patron Carlo Pagnotta – di degni sostituti degli artisti inizialmente previsti". Ugualmente tanti, tra attesi ritorni e prime volte sulla Rupe, i nomi pronti a sfilare: Joe Lovano, Chris Potter, Anat Cohen, Davell Crawford, Jonathan Batiste, Paolo Fresu, Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Chiara Civello, Nicola Conte, Renato Sellani, Giovanni Guidi e i Quintorigo. L'Italia che conta, l'estero che brilla.
La macchina di Umbria Jazz Winter si è ufficialmente messa in moto. La costola invernale dello storico marchio giallo su sfondo nero al suo 22esimo anno di vita è stata presentata martedì 14 ottobre nel Salone d'Onore di Palazzo Donini, nella sede della Regione Umbria alla presenza tra gli altri del direttore del Teatro Mancinelli Enrico Paolini, il consigliere regionale Fausto Galanello, il presidente della Fondazione Cro Vincenzo Fumi. Le date cerchiate in rosso sull'agenda vanno da sabato 27 dicembre a giovedì 1 gennaio. La serata conclusiva coincide anche con la premiazione della 32esima edizione del grande referendum "Top Jazz" indetto ogni anno dal prestigioso mensile specializzato "Musica Jazz". I biglietti saranno in vendita da giovedì 23 ottobre, mentre martedì 18 novembre la kermesse sarà presentata a Roma. Il programma è definitivo, ma le iniziative collaterali saranno svelate a Orvieto nei giorni a ridosso del festival.
"Siamo di fronte a un evento – ha esordito l'assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco – entrato con forza nel panorama jazzistico internazionale. Ujw arricchisce l'offerta culturale della nostra regione e del nostro Paese. La Regione è la principale sostenitrice della Fondazione Umbria Jazz che ha sempre garantito un alto livello di qualità artistica. Speriamo siano di auspicio le recenti dichiarazioni di un ministro che si è detto appassionato di jazz. Orvieto, dal canto suo, si conferma uno scenario stupendo per il festival".
"La città – ha proseguito il sindaco Giuseppe Germani – è pronta ad accogliere la nuova edizione della manifestazione più importante per Orvieto. Un grande progetto collaudato portato avanti con passione da oltre vent'anni da uomini e donne. Si è consolidata la presenza degli sponsor a cui va dato atto che, nonostante le difficoltà, riescono a sostenere il progetto culturale dell'intera città che lega musica, turismo e grandi eventi. Grazie, quindi, al sostegno di Regione e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ma anche a Camera di Commercio di Terni, Fondazione Cro, Cassa di Risparmio di Orvieto, Enel, Cramst, Vetrya, Alta Rocca, Ceprini Costruzioni. È arrivato anche l'ok di Coop Centro Italia e stiamo lavorando per nuove collaborazioni di livello nazionale. Ujw è la manifestazione che più di tutte è entrata nel cuore di noi orvietani e che ogni anno fa registrare un incremento significativo delle presenze".
Ha richiamato il recentissimo avvio, insieme alla città di Viterbo, dell'anno dedicato agli Etruschi, l'assessore alla cultura Vincenzina Anna Maria Martino. "Ujw – ha detto – è il festival musicale più importante che ha riflessi sul piano della crescita culturale e risvolti economici significativi per la città. I luoghi più belli di Orvieto e lo stesso centro storico animato dalle note itineranti dei Funk Off, in concomitanza con le festività natalizie, contribuiranno all'aggregazione nel segno della musica. Ad Orvieto è presente da 35 anni, una scuola comunale di musica che permette a molti giovani di portare avanti le proprie passioni musicali. L'auspicio è che la musica jazz possa trovare ulteriori spazi nella scuola di musica, così che la città della musica diventi anche la città della musica jazz".
"È il quarto sindaco – ha aggiunto il direttore artistico Carlo Pagnotta – che vedo in 22 anni. Ad Orvieto, l'associazione TeMa lavora alla grande e desiderio ringraziare tutto lo staff, oltre agli sponsor. A Perugia i privati latitano un po' di più. Sulle presenze, lo scorso anno si parlò del 25% in più. Il programma parla da solo. Anche quest'anno offriamo un bel cartellone adatto alle festività. Della qualità della manifestazione se ne è accorto anche il Ministero che lo scorso anno aveva negato il sostegno. Dedicherei questa edizione al critico musicale Vittorio Franchini, a Umbria Jazz fin dal 1973".
"Solidarietà agli operai dell'Ast di Terni" è stata espressa, infine, dal direttore della Fondazione Umbria Jazz Luciano Linzi. "Stiamo valutando – ha detto – alcune forme di sostegno per le acciaierie. Anche il comparto culturale è chiamato a fare il suo. Per quanto riguarda il manifesto ufficiale è stato scelto quello realizzato da Matteo Barbi, allievo del Nuovo Istituto Design di Perugia che ha rappresentato quella che per lui è la vera essenza del jazz: assolo e improvvisazione". Il jazzista si fonde e si incastra con lo strumento, risultando insieme un unico corpo. I colori caldi si mescolano ai toni tenui, a tratti brillanti e sintetizzano il calore e l'intensità del momento. Il musicista è raffigurato in maniera completamente stilizzata, a sottolineare le tipiche movenze contorte che il jazzista assume nel momento dell'assolo.
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