cronaca

Ci ha lasciati anche Sebastiano Ultimo. Il ricordo di un uomo di grande valore

lunedì 10 giugno 2024
di Franco Raimondo Barbabella

Nella mattinata di sabato 8 giugno ci ha lasciati il geometra Sebastiano Ultimo. A lui, con questo breve ricordo voglio rendere omaggio, perché, in questo tempo in cui coltivare la memoria sembra diventata impresa impossibile, di lui qualcuno conservi in qualche modo memoria. Farò poi una mia proposta.

Pochi forse sanno di chi sto parlando, perché Sebastiano era innanzitutto persona riservata, di poche ed essenziali parole, e non amava apparire. Era tecnico nel senso più alto, qualità raggiunta per studio, esperienza sul campo, responsabilità, lealtà e coraggio. Era uomo di pensiero operativo, attento alle migliori soluzioni da adottare in sicurezza e in rispetto dei progetti e delle consegne. Qualità rare.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo all’opera negli anni del Cantiere della Rupe, anni ottanta. Io ero sindaco, lui il capo cantiere. Non aveva nessun obbligo di informazione e di confronto con me, ma lui era perfettamente consapevole che ogni ricerca di soluzione dei problemi che man mano si presentavano avrebbe avuto esito migliore se verificata nei suoi possibili risvolti per la vita della città. Ciò avveniva al di là del confronto strategico di tipo politico e delle impostazioni più generali che implicavano ovviamente confronti serrati con l’ingegnere capo della Regione, l’ingegnere Perricone, o con i direttori dei lavori che si susseguirono in quei quasi dieci anni, prima l’ingegnere Curli, poi l’ingegnere Bellezza, persone perbene, tecnici di alta qualità anche loro.

Con Sebastiano ci sentivamo spesso man mano che le cose venivano impostate e i lavori proseguivano. Si pensi alle decisioni da prendere sul sistema dei parcheggi, sui sistemi meccanizzati di risalita o sul consolidamento e risanamento del ciglio o sulla conservazione del sistema delle grotte o sugli interventi sulle reti idrica e fognaria e la viabilità cittadina. Sebastiano vedeva le implicazioni del problema, ci riunivamo con Saro Lombardo, il comandante della vigilanza urbana, e valutavamo la migliore soluzione da adottare, con quale procedura e quali tempi.

Basta così. Voglio solo far capire chi era Sebastiano Ultimo, un personaggio chiave della grande opera di risanamento e consolidamento della Rupe e del centro storico di Orvieto. In gran parte si deve a lui se quell’opera è riuscita, se si è mantenuta nel tempo, se è stata fatta senza scandali. Sebastiano non si mostrava, ma c’era, come c’è chi fa le cose sul serio. Per ricordarlo credo che sarebbe buona cosa dedicargli una targa in qualche parte della rupe, perché il passante possa fissarne nel ricordo il nome e l’opera.

Non dimentico nulla di questa nostra lunga frequentazione, un rapporto professionale e istituzionale diventato una vera amicizia consolidatasi sul campo e durata dopo, anche quando per lungo tempo non ci vedevamo e ci mandavamo solo saluti. Uno dei ricordi più vivi è il seguente. Quando stava per concludersi la straordinaria e delicata opera del sistema di risalita meccanizzata (tunnel e scale mobili, ecc.), sapendo che all’inaugurazione non sarei stato invitato e sapendo anche con quanta passione mi ero dedicato a che quell’opera ci fosse e riuscisse, mi chiamò e mi fece visitare l’opera in via riservata, senza che nessuno lo sapesse. Una specie di inaugurazione riservata, personalizzata.

Sebastiano era così, grande tecnico, grande uomo, grande amico. Ciao amico mio, che la terra ti sia lieve. Alla famiglia le più affettuose condoglianze.

 

I funerali di Sebastianino Ultimo, spentosi all'età di 79 anni all'Ospedale Silvestrini di Perugia, avranno luogo martedì 11 giugno alle 16 nella Chiesa Parrocchiale di Canale. La redazione di Orvietonews.it si unisce al dolore dei familiari.