Duomo imbrattato, a processo il 26enne ritenuto responsabile
Di fronte al giudice del Tribunale di Terni Simona Tordelli, si è aperto il processo a carico del 26enne, residente nell'Alto Orvietano, citato a giudizio dalla Procura, in quanto presunto responsabile dell'imbrattamento con vernice spray della parete esterna del Duomo avvenuto a maggio 2022 durante la serata di festeggiamenti per il Milan.
Il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile, per tramite dell'avvocato Emilio Festa, dell'Opera del Duomo, che aveva dovuto sostenere circa 5.000 euro per la ripulitura della scritta deturpante lamentando danni materiali e morali in considerazione del valore del bene storico, artistico e culturale in questione.
Nell'udienza il pubblico ministero ha modificato il capo d'imputazione, da "deturpamento e imbrattamento di cose altrui", regolato dall'articolo 639 del Codice Penale, a quello più grave dell'articolo 518 relativo a "distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici" che comporta la reclusione da sei mesi a tre anni.
E il pagamento di una multa da 1.500 a 10.000 euro. Alla prossima udienza il giudice deciderà se sospendere il procedimento e ammettere l'imputato, difeso in sede legale dall'avvocato Iuri Fucili, alla messa in prova per lo svolgimento di un programma di attività obbligatorie di pubblica utilità.
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