Le idee di Federcaccia per migliorare l'organizzazione della caccia al cinghiale

Analizzando i dati che emergono dalla caccia al cinghiale in braccata della stagione venatoria da poco conclusa, Federcaccia Provinciale di Terni è sempre più convinta che occorre urgentemente mettere mano alla modifica del Regolamento Regionale n. 34. I cacciatori diminuiscono e molte squadre sono in difficoltà nel raggiungere i numeri, a partire dall'iscrizione, "perché - dicono - 35 è un numero alto e riteniamo che 30 possa essere più ragionevole".
Potrebbe essere rivisto anche il numero minimo per battuta, ma Federcaccia è da sempre convinta che il ripristino della battuta congiunta, senza limitazioni, possa consentire il mantenimento delle squadre esistenti ben radicate sul territorio con le loro specificità e la loro storia per una migliore gestione del territorio con prelievi più consistenti.
"Per una migliore gestione del cinghiale - affermano le doppiette - riteniamo anche necessario migliorare la pianificazione del prelievo del cinghiale con il metodo della caccia di selezione evitando inutili e improduttive sovrapposizioni con altre forme di caccia al cinghiale, magari orientandola verso i territori più esposti ai danni alle produzioni agricole o a situazioni di pericolo per l'incolumità pubblica.
Crediamo anche che sia giunto il momento di sperimentare il prelievo con il metodo della girata, opportunamente disciplinata, nel territorio Iibero con boscosità poco estesa o marginale e rispondere così alla caccia singola in maniera più razionale e proficua".
Il cavaliere Giulio Piccioni, presidente della Federcaccia ternana, intende così richiamare l'attenzione su questi argomenti in vista anche di un incontro su tematiche venatorie che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni tra la Regione dell'Umbria e le Associazioni Venatorie.
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