cronaca

Il capitano Giuseppe Viviano lascia il comando della Compagnia Carabinieri di Orvieto

sabato 9 luglio 2022

Prima di assumere l'incarico alla guida della Compagnia Carabinieri di Frascati, al quale è stato destinato dall'Arma, il capitano Giuseppe Viviano, che lascia ufficialmente il comando della Compagnia Carabinieri di Orvieto, è stato salutato e ringraziato pubblicamente per l'attività svolta sabato 9 luglio nella Sala Consiliare del Comune di Orvieto, a nome dell'intera comunità, dal primo cittadino, Roberta Tardani.

"Ci siamo conosciuti nel 2019 – ha ricordato quest'ultima – quando sono diventata sindaco e ci siamo trovati subito a gestire momenti difficili come quelli dell'emergenza pandemica ed alcune esuberanze cittadine per far rispettare le rigide regole di prevenzione dei contagi. La collaborazione è stata fin da subito costante e quotidiana. Il capitano è stato un vero punto di riferimento. Per Orvieto ha fatto molto.

Quando vogliamo, sappiamo essere accoglienti e riconoscere il valore delle persone che valgono. Siamo dispiaciuti per la sua partenza, ma al tempo stesso felici per il prosieguo della sua carriera. Ci legano affetto e stima e ieri lo abbiamo salutato con un bellissimo concerto in Piazza Duomo. Speriamo torni da turista in città e, perché no, da residente in un luogo in cui la qualità della vita è eccellente".

"Con tristezza – ha detto il capitano Viviano – mi accingo a lasciare il Comando Compagnia Carabinieri di questa meravigliosa città. I ringraziamenti a tutti, alle autorità civili, militari e religiose non sono scontati. Siamo riusciti ad avere una collaborazione costante in un momento storico non facile. Sono arrivato qui a metà dicembre 2017, in punta di piedi, da un precedente incarico in un territorio con esigenze diverse, ed ora mi attende un altro con ancora altre caratteristiche. 

Da Nord a Sud, l'Italia è un Paese eterogeneo e pieno di peculiarità. Il servizio che possiamo rendere alla cittadinanza ci dà la possibilità di adattarci alle diverse realtà e di entrare in empatia con le persone. Orvieto e il suo comprensorio mi hanno subito accolto e me ne sono innamorato poco a poco. Ho visto la città piena di turisti, affollata, e poi spoglia, durante il lockdown, sotto lo sguardo severo e superbo del Duomo che veglia su di lei.

Ci sono stati momenti difficili in cui tutti abbiamo preso coscienza di qualcosa. La linea di indirizzo del mio comando è stata quella del rapporto interpersonale, motore di tutto per capire. Occorre sensibilità, poter parlare con tutti, ascoltare, dare un consiglio e un aiuto, laddove possibile. L’Arma è legata a questa comunità e sì, persino le barzellette sono una forma di affezione.

Non mi sono mai sostituito al lavoro dei miei Carabinieri. Grazie a loro, nonostante l'età media si aggiri intorno ai 50 anni, abbiamo fatto fronte a diverse esigenze combattendo a nostra volta con i contagi, ma non è mai mancata una pattuglia. Lasciare la città da comandante è un onore e un privilegio".

E se, senza retorica, un pezzo di cuore rimarrà qui non potevano che essere un cuore di stoffa con su scritto "Innamorati di Orvieto", realizzato a mano dalla Cooperativa Mir, e la guida turistica della città, i gadget consegnati al capitano come ricordo dal sindaco. E, in chiusura, le note dell'Inno di Mameli, suonate al pianoforte dal Maestro Riccardo Cambri, nella Sala Unità d'Italia, aspettando l'arrivo del nuovo comandante, atteso a giorni. 


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